Dove fare birdwatching all’Elba?

L’Isola d’Elba è un piccolo paradiso per gli amanti della natura e degli uccelli. Grazie alla sua posizione strategica tra Europa e Africa e alla varietà di habitat – coste rocciose, pinete, macchia mediterranea, zone collinari e persino antiche saline – offre la possibilità di osservare numerose specie di uccelli in ogni stagione . Pensate che sull’Elba sono state avvistate oltre 150 specie diverse, incluse alcune rare e protette . Dalle scogliere abitate dai gabbiani alle vette sorvolate dai rapaci in migrazione, passando per spiagge con dune costiere e tranquilli boschetti di pini popolati da piccoli uccelli canori, l’isola regala opportunità di birdwatching uniche tutto l’anno.

In questa guida completa in formato domande e risposte scopriremo dove fare birdwatching all’Elba, con consigli sui migliori luoghi da esplorare, quali specie si possono avvistare e in quali periodi, e come prepararsi al meglio con l’attrezzatura e l’abbigliamento giusti. Approfondiremo anche perché Hotel Giardino – una struttura immersa nel verde a Lacona – si rivela un punto di partenza ideale per esplorare l’isola e dedicarsi all’osservazione degli uccelli. Infine, daremo uno sguardo alle attrazioni nei dintorni dell’hotel, come spiagge, sentieri panoramici e paesini caratteristici, oltre a segnalare alcuni ristoranti tipici dove gustare le specialità elbane dopo una giornata all’aria aperta. Preparate binocoli e taccuini: l’avventura naturalistica sull’Isola d’Elba sta per iniziare!

Perché l’Isola d’Elba è ideale per il birdwatching?

Domanda: Cosa rende l’Elba un luogo così interessante per il birdwatching?
Risposta: L’Elba, la maggiore isola del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è un concentrato di biodiversità. Innanzitutto la sua posizione geografica è eccezionale: trovandosi nel Mar Tirreno, a circa 10 km dalla costa toscana, l’isola è un naturale punto di sosta per molti uccelli migratori che si spostano tra l’Africa e l’Europa . Durante le migrazioni di primavera e autunno, stormi di uccelli sfruttano l’Elba come “ponte” per riposarsi e rifocillarsi prima di proseguire il viaggio. Inoltre il clima mediterraneo mite consente a diverse specie di nidificare e risiedere stabilmente sull’isola, offrendo opportunità di avvistamento in ogni periodo dell’anno .

Un altro punto di forza è la varietà di ambienti naturali concentrati in soli 224 km² di superficie . Si passa dalle coste frastagliate con falesie a picco sul mare (rifugio di gabbiani e rapaci) alle lunghe spiagge sabbiose con dune e pinete retrostanti, ideali per uccelli di riva e piccoli passeriformi. L’entroterra collinare e montuoso – dominato dal Monte Capanne (1019 m) – ospita boschi di castagni, macchia mediterranea e zone rocciose dove vivono specie endemiche e rare. Ad esempio, l’Elba (come le vicine Corsica e Sardegna) è uno dei pochi luoghi dove si possono incontrare il Fringuello corsicano (Carduelis corsicana) e la Sterpazzolina di Marmora (Curruca sarda), piccoli uccelli tipici solo di alcune isole o coste mediterranee . Tra i residenti comuni vi sono anche pernici rosse, ghiandaie, occhiocotti, cince e verdoni, segno di un ecosistema ricco e variegato .

Domanda: Quali specie di uccelli si possono avvistare sull’Elba?
Risposta: La lista è lunga! Si va dai maestosi rapaci ai minuscoli uccellini canori. Falchi e aquile sfruttano le correnti ascensionali sulle colline elbane durante le migrazioni: tra i più avvistati ci sono il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Falco di palude (Circus aeruginosus), il Nibbio bruno (Milvus migrans) e perfino il raro Falco della Regina (Falco eleonorae) che transita soprattutto in autunno . Lungo le scogliere è facile avvistare il velocissimo Falco pellegrino, che qui nidifica e caccia le sue prede in picchiata . Non mancano i più comuni Gheppio (Falco tinnunculus) e Poiana (Buteo buteo), presenti tutto l’anno. Tra i diurni si segnalano anche i colorati Gruccioni (Merops apiaster) e le Upupe (Upupa epops) in primavera, e varie specie di rondini e rondoni che solcano il cielo estivo .

L’ambiente costiero dell’Elba ospita diverse specie di gabbiani: il più diffuso è il Gabbiano reale mediterraneo, ma l’isola è anche uno dei pochi luoghi dove osservare il raro Gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii), simbolo stesso del Parco Nazionale . Sugli scogli vicini al mare si possono vedere i Marangoni dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), cormorani di piccola taglia che qui trovano un habitat ideale . Al largo, soprattutto al mattino presto o al tramonto, non è raro scorgere gruppi di berte – la Berta maggiore (Calonectris diomedea) e la Berta minore (Puffinus yelkouan) – che volano radenti sulle onde . In inverno, quando le barche scompaiono e le spiagge si svuotano, si affacciano sulle acque dell’Elba anche uccelli marini migratori come le sule (Morus bassanus), in caccia di pesci al largo .

Nei boschi e nella macchia vivono tanti uccelli canori: ad esempio l’Usignolo (Luscinia megarhynchos) che allieta le notti primaverili, il pettirosso, il fringuello, il merlo e vari tipi di sylvia come la Sterpazzola (Sylvia communis) e la già citata Sterpazzolina di Marmora, difficili da vedere ma comuni nel folto della vegetazione . Sulle rocce e nei vecchi terrazzamenti incolti cantano il Codirossone (Monticola solitarius) dal piumaggio blu ardesia e il Calandro; nei campi aperti saltellano le allodole e le pispole. E poi ancora: assioli, civette e barbagianni animano le notti (specialmente nelle campagne e nei borghi); corvi imperiali e gazze sono presenti un po’ ovunque; aironi cenerini e garzette frequentano le rare zone umide insulari. Insomma, un vero scrigno ornitologico: in un solo giorno di escursione all’Elba si possono facilmente osservare decine di specie diverse!

Curiosità: persino i fenicotteri rosa talvolta fanno tappa all’Elba. Negli ultimi anni alcuni esemplari sono stati avvistati nel bacino delle antiche saline di San Giovanni, nella baia di Portoferraio, attirando l’attenzione degli appassionati . La presenza contestuale di fenicotteri, aironi, pivieri e chiurli in quella zona dimostra quanto ricco di vita sia anche questo piccolo ambiente costiero .

Quali sono i migliori luoghi per fare birdwatching all’Elba?

L’Elba offre tanti luoghi ad alto interesse ornitologico sparsi in tutta l’isola. Ecco una panoramica dei siti migliori dove recarsi con binocolo e macchina fotografica, ciascuno con le sue caratteristiche uniche. In seguito troverete anche una tabella riepilogativa per confrontare a colpo d’occhio queste località e le specie più tipiche.

Capo d’Enfola: santuario sulle scogliere del nord

Domanda: Perché Capo d’Enfola è così speciale per il birdwatching?
Risposta: Capo d’Enfola, una penisola rocciosa a nord di Portoferraio, è considerato uno dei luoghi preferiti dai birdwatcher sull’isola . Le sue falesie ricche di cavità costituiscono rifugi perfetti per molte specie di uccelli marini e rapaci. Qui nidifica una numerosa colonia di Gabbiano reale (Larus michahellis); osservando con attenzione tra le rientranze della scogliera si possono scorgere i loro nidi e i giovani nei mesi primaverili . Ma la vera star è il già citato Falco pellegrino, che frequenta queste pareti rocciose in cerca di piccioni e piccoli uccelli di cui cibarsi . Con un po’ di fortuna lo si può avvistare mentre sfreccia veloce lungo la costa. Capo d’Enfola è inoltre un ottimo punto per avvistare, con il cannocchiale, gli uccelli pelagici che passano al largo: all’orizzonte marino si possono individuare sagome di berte maggiori e minori e di marangoni dal ciuffo intenti a pescare .

Il contesto naturale è spettacolare: oltre alle scogliere a picco sul blu, Capo d’Enfola presenta una rigogliosa macchia mediterranea profumata di cisto, ginestre e rosmarino. Questo ambiente attira uccellini come occhiocotti, sterpazzole e magnanine, per cui anche le passeggiate nell’entroterra del promontorio riservano piacevoli sorprese ornitologiche. Non di rado, ad esempio, si sentono i richiami del Picchio verde o del Cuculo provenire dalla boscaglia a lecci sul versante interno.

Come raggiungerlo: Capo d’Enfola si trova a circa 7 km da Portoferraio. Una strada panoramica conduce fino all’ex tonnara dell’Enfola, dove si può parcheggiare. Da lì parte un facile sentiero ad anello che sale sul promontorio (circa 1 ora di cammino) offrendo viste mozzafiato e ottimi punti di osservazione. Consiglio: nelle prime ore del mattino o al tramonto la luce è ideale sia per vedere gli uccelli (più attivi in queste fasce orarie) sia per scattare foto stupende sulla baia di Portoferraio. Portate con voi un binocolo potente o un piccolo telescopio: vi aiuterà a riconoscere i dettagli dei volatili sulle falesie lontane.

Monte Capanne e costa occidentale: tra montagna e mare

Domanda: Cosa offre la zona del Monte Capanne agli appassionati di birdwatching?
Risposta: La costa occidentale dell’Elba, dominata dal massiccio del Monte Capanne, è un vero hotspot per l’osservazione degli uccelli, soprattutto durante le migrazioni . Questa area montuosa che scende verso il mare presenta habitat molto diversi in pochi chilometri: versanti rocciosi e ripidi vicino alla vetta, boschi e pinete sui pendii, estese garighe e cespuglieti nelle zone più basse, e infine paesini circondati da orti e frutteti lungo la costa. Tanta eterogeneità ambientale attira una grande varietà di specie. Ad esempio, nei dintorni dei piccoli borghi di Poggio e Marciana (sulle pendici del Capanne) si possono avvistare passeriformi tipici dei giardini e frutteti – fringuelli, cinciallegre, capinere – mentre spostandosi verso le zone più brulle affiorano specie più rare. Proprio qui si possono incontrare gli endemismi citati prima: Fringuello corsicano e Sterpazzolina di Marmora, presenti in poche altre parti del mondo . Anche la Magnanina sarda (Curruca melanocephala) e la Sterpazzola di Moltoni (Curruca subalpina, una sottospecie di sterpazzola) sono regolarmente segnalate in questa zona .

La vetta del Monte Capanne (1019 m), raggiungibile con una cabinovia da Marciana o tramite sentieri, offre un punto di vista privilegiato per ammirare i voli dei rapaci. Nelle giornate limpide di fine estate può capitare di vedere decine di falchi pecchiaioli planare sulle correnti ascensionali vicino alla cima, pronti a lanciarsi verso sud nella traversata del mare. Anche i bianconi (Circaetus gallicus, detti anche aquile dei serpenti) vengono avvistati durante i passaggi migratori primaverili su questo lato dell’isola . Non meno affascinanti sono le migrazioni di piccoli uccelli: nei mesi di aprile–maggio e settembre–ottobre, i campi terrazzati tra Marciana e Chiessi diventano terreno di sosta per balie nere e collari, pigliamosche, luì, culbianchi, stiaccini e altre specie transahariane che si rifocillano tra vigneti e oliveti prima di ripartire . I birdwatcher apprezzano molto la zona di Pomonte, Chiessi, Patresi e Zanca, sulla costa occidentale, perché offre facili sentieri paralleli alla strada costiera da cui si può esplorare la macchia e osservare sia uccelli terrestri sia uccelli marini all’orizzonte .

Domanda: Si possono vedere uccelli marini dalla costa occidentale?
Risposta: Sì, la costa ovest è l’ideale per osservare gli uccelli marini. Guardando verso il mare aperto, specialmente al mattino presto o nel tardo pomeriggio, si avvistano di frequente le sagome delle berte maggiori e minori che volano radenti sull’acqua in cerca di pesce . Si possono vedere anche gruppi di marangoni dal ciuffo appollaiati sugli scogli o intenti a pescare, e con un po’ di fortuna il raro Gabbiano corso che veleggia appena sopra le onde . Nei mesi invernali, come accennato, non è insolito scorgere qualche sula bianca tuffarsi in mare in lontananza . Portando un cannocchiale terrestre (telescopio da birdwatching) l’esperienza migliora: la Birdingplaces, una comunità di birders, consiglia infatti un telescopio per sfruttare al meglio le opportunità lungo questa costa (pur non considerandolo indispensabile) .

Percorsi consigliati: per esplorare quest’area, potete percorrere il Sentiero n. 110 che collega alcuni dei borghi costieri (es. Chiessi–Pomonte) attraverso la macchia, oppure i sentierini attorno a Colle d’Orano e Patresi. Molti di questi tragitti sono di difficoltà media, adatti a escursionisti abituati a terreni scoscesi. È un’esperienza gratificante perché, oltre agli uccelli, non è raro imbattersi in altri animali selvatici: la costa occidentale ospita mufloni e cinghiali nelle zone più interne, e una miriade di insetti e farfalle colorate nelle radure fiorite . Insomma, un vero paradiso per chi ama la natura a 360 gradi.

Monte Serra (Rio nell’Elba): osservatorio dei rapaci migratori

Domanda: Cos’ha di particolare Monte Serra per il birdwatching?
Risposta: Monte Serra è una cima di modesta altezza (circa 422 m) situata nella parte orientale dell’isola, nei pressi di Rio nell’Elba. Nonostante non sia la montagna più alta, è diventata famosa tra gli ornitologi perché offre un punto di osservazione eccellente per il passaggio dei rapaci migratori. Ogni anno, sulla vetta di Monte Serra, il Centro Ornitologico Toscano (COT) organizza un campo di monitoraggio della migrazione autunnale dei rapaci diurni . Tra fine agosto e metà settembre ornitologi esperti e volontari si ritrovano qui per contare centinaia di falchi in volo sopra l’isola. I risultati sono sorprendenti: in alcune annate sono stati avvistati quasi 2000 rapaci in transito in circa due settimane, appartenenti a oltre 13 specie diverse . I più numerosi sono i Falchi pecchiaioli – se ne possono vedere decine e decine veleggiare insieme – seguiti da Falchi di palude, Sparvieri e alcuni Albanella. Non mancano osservazioni di Biancone (l’aquila dei serpenti) e occasionalmente di Nibbio bruno o Nibbio reale. Insomma, per chi ama i rapaci, Monte Serra a settembre è the place to be!

Ma Monte Serra è interessante tutto l’anno, non solo in migrazione. Gli esperti segnalano che dal suo belvedere si osservano facilmente i rapaci residenti: il Falco pellegrino e il Gheppio, ad esempio, nidificano sulle falesie vicine e si vedono spesso cacciare in zona . Anche la Poiana e l’Assiolo frequentano i dintorni. Inoltre, i panorami che si godono durante l’escursione sono mozzafiato: dalla vetta si abbraccia con lo sguardo gran parte dell’Elba orientale e lo scintillio del mare attorno.

Escursione con esperto: Se volete unire birdwatching e trekking, segnate in agenda il Festival “La Natura al Centro” che il Parco Nazionale organizza a settembre. Nel 2024, ad esempio, durante questo festival è stata proposta una passeggiata con ornitologo su Monte Serra: una facile escursione ad anello guidata da un esperto del COT, pensata proprio per far osservare ai partecipanti i falchi in migrazione verso l’Africa . In quell’occasione furono avvistati pecchiaioli, falchi di palude e sparvieri in passaggio, e tutti poterono apprendere trucchi e nozioni sulle specie grazie alle spiegazioni sul campo. Questo dimostra come Monte Serra sia riconosciuto ufficialmente come osservatorio privilegiato: le postazioni di avvistamento allestite durante il campo permettono anche ai birdwatcher meno esperti di fare incontri interessanti . Naturalmente, nulla vieta di salire sul Monte Serra in autonomia in qualsiasi periodo dell’anno per godersi la natura (salvo restrizioni temporanee del Parco). La partenza del sentiero classico avviene in località Aia di Cacio (tra Rio Elba e Rio Marina); il percorso non è lungo ed è classificato di difficoltà facile (circa 3 ore A/R) , adatto anche a famiglie con bambini abituati a camminare.

Dune di Lacona e Golfo di Lacona: natura a due passi dall’hotel

Domanda: Si può fare birdwatching senza allontanarsi troppo dall’Hotel Giardino?
Risposta: Assolutamente sì. L’Hotel Giardino si trova proprio nel Golfo di Lacona, una zona che offre spunti naturalistici notevoli senza bisogno di lunghi spostamenti. A soli 100 metri dall’hotel si estende la Spiaggia di Lacona, una delle più grandi dell’Elba (circa 1,2 km di litorale) . Ciò che la rende speciale, oltre alla sabbia dorata finissima e al mare limpido, è la presenza di un sistema di dune costiere protette alle sue spalle . Attraversare quest’area dunale per recarsi in spiaggia significa immergersi in un piccolo ecosistema costiero ricco di vita: tra i ginepri e i gigli di mare che punteggiano la sabbia, è facile osservare insetti, piccole lucertole e sentire il canto di uccellini come il fringuello e il fanello. Con un po’ di fortuna, nelle ore più tranquille, si potrebbe perfino avvistare il Fratino (Charadrius alexandrinus), un piccolo trampoliere che nidifica sulle spiagge sabbiose e di cui le dune costiere sono l’habitat privilegiato in altre zone tirreniche – sebbene la sua presenza all’Elba sia sporadica, i progetti di tutela delle dune di Lacona mirano anche a favorire questo uccelletto mimetico.

L’area intorno a Lacona è inoltre caratterizzata da ampie pinete di Pino marittimo e domestico. L’Hotel Giardino stesso è immerso in una pineta di circa 30.000 m² che offre rifugio e cibo a molti uccelli . Al mattino, dal vostro alloggio, potrete udire il cinguettio delle cinciallegre e il verso allegro delle gazze tra i rami, mentre al crepuscolo è facile sentire il richiamo ripetuto dell’assiuolo (il tipico “chiù” dei piccoli gufi) che annuncia la sera mediterranea. Gli ospiti dell’hotel hanno spesso commentato la piacevole sensazione di essere cullati dai suoni della natura – “gli uccellini selvatici ci facevano addormentare la sera e ci svegliavano al mattino”, scrive entusiasta un turista . Questo sottolinea come Lacona sia un’oasi di pace e natura, ideale per gli amanti del birdwatching più “rilassato”: potrete osservare molte specie comuni direttamente nei giardini e nei pressi dell’hotel, magari sorseggiando un caffè all’aperto mentre osservate con il binocolo una ghiandaia posata su un pino o le rondini che volano sopra la piscina (se presente).

A breve distanza si trovano anche alcuni sentieri panoramici. Uno molto consigliato è il percorso per Capo Stella, il promontorio che chiude a est il golfo di Lacona. Si tratta di una camminata semplice che parte nei pressi del Camping Stella Mare e conduce in cima al capo, da cui si domina dall’alto sia il golfo di Lacona sia quello di Stella . Qui, circondati da cespugli di erica e cisto, potrete avvistare il Falco gheppio in caccia sui versanti oppure vedere i gabbiani volteggiare lungo le falesie sottostanti. Capo Stella è ottimo anche per lo snorkeling nelle calette ai piedi del promontorio, quindi può essere una meta per combinare birdwatching marino e un tuffo rinfrescante.

Consiglio pratico: se pernottate all’Hotel Giardino e volete fare birdwatching all’alba, approfittatene per una passeggiata mattutina sulla spiaggia di Lacona. Partendo dall’hotel, in pochi minuti a piedi attraversando la pineta e le dune sarete sul litorale . All’alba la spiaggia è deserta e spesso si possono vedere uccelli limicoli (pivierini, fratini, corrieri) correre sulla battigia in cerca di cibo, o aironi che si alzano in volo dalle zone umide retrostanti. Uno spettacolo suggestivo, prima che arrivino i bagnanti. E dopo l’osservazione, potrete tornare in hotel per una ricca colazione a buffet con prodotti locali, già pregustando le scoperte della giornata !

Le antiche saline di San Giovanni (Portoferraio): una sorpresa rosa

Domanda: Dove si possono vedere i fenicotteri all’Elba?
Risposta: Come accennato, un luogo insolito ma affascinante è il bacino delle Saline di San Giovanni, nei pressi di Portoferraio. Si tratta dei resti di antiche saline in disuso, che hanno creato una zona umida costiera nella piana retrostante la città. Negli ultimi anni questo ambiente è tornato alla ribalta perché alcuni gruppi di Fenicotteri maggiori (Phoenicopterus roseus) hanno iniziato a frequentarlo, probabilmente durante i loro spostamenti nel Tirreno . Vedere il delicato rosa dei fenicotteri stagliarsi sullo sfondo delle saline, con Portoferraio sullo sfondo, è un’esperienza unica sull’isola. Oltre ai fenicotteri, le saline attirano anche altri uccelli tipici delle zone umide: aironi cenerini, garzette, pivieri e chiurli sono stati osservati nutrirsi nei bassi fondali salmastri .

Le Saline di San Giovanni si trovano di fronte al centro storico di Portoferraio, dall’altro lato della darsena. Non esiste un accesso turistico organizzato (la zona è in parte proprietà privata e in parte riserva naturale), ma ci sono punti lungo la strada costiera da cui si riesce a dare un’occhiata con il binocolo. In futuro, progetti di valorizzazione potrebbero rendere fruibile quest’area in modo più strutturato. Per ora, il consiglio è di armarsi di teleobiettivo e pazienza: mantenendo la distanza e disturbando il meno possibile, potrete magari immortalare un fenicottero intento a pescare nei riflessi rosa dell’acqua al tramonto.

Nota: Data la vicinanza al paese, questa può essere una tappa “birdwatching urbano” mentre visitate Portoferraio. Vi troverete a pochi minuti dai bastioni medicei e dalle vie napoleoniche, ma con davanti uno scenario naturale sorprendente. Un bel modo per concludere una giornata tra cultura e natura.

Riepilogo luoghi di birdwatching all’Elba

Ecco una tabella che riassume i principali luoghi consigliati per il birdwatching all’Elba, con le loro caratteristiche salienti e le specie di punta che vi si possono osservare:

LuogoHabitat e caratteristicheSpecie osservabili (esempi)Note
Capo d’Enfola (NO)Promontorio roccioso, falesie a picco sul mare, macchia mediterranea.Falco pellegrino, Gabbiano reale, Gabbiano corso (raro), marangone, berte.Accesso facile in auto fino all’ex tonnara; sentiero panoramico ad anello facile . Migliore al mattino/pre-sera.
Monte Capanne e costa ovest (O)Montagna (1019 m) con boschi e rocce; pendici degradanti verso costa con macchia e paesini.Biancone, Falco pecchiaiolo, Falco di palude, Sterpazzolina di Marmora, Fringuello corsicano, berte, marangoni, gruccione, upupa.Vetta con cabinovia o trekking. Sentieri costieri (es. Chiessi-Pomonte) per migratori e marini . Primavera e autunno top.
Monte Serra (E)Collina (422 m) con gariga e bosco rado; punto panoramico sull’Elba orientale.Falco pecchiaiolo, Albanella, Sparviere (in migrazione); Gheppio, Falco pellegrino (residenti); Poiana.Raggiungibile da Rio Elba (sentiero Aia di Cacio). Campo rapaci a inizio settembre ; vista a 360°.
Golfo di Lacona (S) – Dune e PinetaLunga spiaggia sabbiosa con dune costiere protette; estese pinete litoranee e zone agricole interne.Fratino (sporadico), Beccaccia di mare (migratore); Assiolo, Gheppio, upupa; passeriformi di pineta (cinciallegra, verdone, occhiocotto).Direttamente accessibile dall’Hotel Giardino (100 m) . Ideale all’alba e al tramonto per limicoli e rapaci crepuscolari.
Saline di San Giovanni (Portoferraio)Zona umida costiera (salina abbandonata) con acque basse salmastre.Fenicottero rosa (irregolare), Airone cenerino, Garzetta, Piviere, Corriere, Chiurlo maggiore.Visibile dall’esterno (zona protetta). Meglio in inverno e inizio primavera quando presenti uccelli migratori acquatici.
Capo Stella (Lacona)Promontorio tra Golfo di Lacona e Golfo Stella; macchia e piccoli boschi.Gheppio, Poiana; Gabbiano reale; occhiocotto, sterpazzola.Sentiero facile dal camping Stella Mare . Panorama splendido sui due golfi. Meglio mattina.

(Legenda punti cardinali: NO = Nord-Ovest, O = Ovest, E = Est, S = Sud.)

In quale stagione visitare l’Elba per il birdwatching?

Domanda: Qual è il periodo migliore per fare birdwatching all’Elba?
Risposta: Ogni stagione ha le sue peculiarità e offre avvistamenti diversi, quindi l’Elba merita di essere vissuta tutto l’anno dal punto di vista naturalistico. Vediamo un breve quadro stagione per stagione:

  • Primavera (marzo, aprile, maggio): è forse il momento più ricco in assoluto. La natura si risveglia e con essa gli uccelli: molti migratori arrivano sull’isola dopo aver attraversato il mare dal Nord Africa, fermandosi a nutrirsi e riposare. Ad aprile si osservano facilmente specie come rondini, rondoni, assioli, gruccioni, cuculi, e passeriformi in migrazione (luì, sterpazzole, forapaglie) nei prati fioriti . È anche periodo di nidificazioni: i maschi cantano vigorosamente per delimitare il territorio – pensiamo all’usignolo col suo canto notturno nei boschi di fondovalle, o alle cinciallegre canterine tra i rami delle querce. I rapaci in aprile-maggio transitano verso nord (falchi di palude, pecchiaioli, albanelle) e alcuni si fermano per riprodursi sull’isola. Il clima è mite, la vegetazione in fiore attira farfalle e insetti di cui molti uccelli si nutrono. Insomma, la primavera offre biodiversità al top e temperature ideali per stare all’aperto.
  • Estate (giugno, luglio, agosto): la stagione estiva all’Elba è calda e secca. Molti uccelli limitano l’attività nelle ore centrali (per via del caldo) ma sono attivissimi all’alba e al tramonto. In estate si osservano gli uccelli nidificanti con i loro piccoli: i falchi pellegrini insegnano ai giovani a cacciare lungo le falesie; sulle spiagge i fratini (se presenti) guidano i pulcini tra le dune; nei cespugli si vedono capinere e sterpazzole che portano cibo ai nidi. È anche il periodo in cui i giovani rapaci iniziano a volare: facile avvistare i gheppi dell’anno che si esercitano a stare in aria sopra i campi. Inoltre d’estate l’Elba è piena di rondini, balestrucci e rondoni che volteggiano ovunque acchiappando insetti, specialmente prima dei temporali di fine agosto. Un punto di forza dell’estate è il birdwatching marino: con le giornate lunghe e stabili, organizzare un’escursione in barca intorno all’isola permette di vedere da vicino berte, marangoni e gabbiani sulle scogliere irraggiungibili via terra. Ad esempio, una gita in barca attorno a Monte Capo Stella o lungo la Costa dei Gabbiani (Capoliveri) offre scorci di nidi di marangone e cormorano, oltre che bagni in acque cristalline – un bel modo di unire birdwatching e svago balneare.
  • Autunno (settembre, ottobre, novembre): un altro periodo formidabile per le migrazioni. A fine agosto e per tutto settembre l’isola vede il passaggio di tantissimi uccelli in viaggio verso l’Africa: i cieli di Monte Serra brulicano di rapaci in rotta (pecchiaioli, falchi, nibbi) , i boschetti lungo la costa occidentale si riempiono di piccoli migratori che si cibano di bacche per fare scorta di energie (balie, pigliamosche, luì, tordi, ecc.), e lungo le rive possono sostare trampolieri e anatidi diretti verso le zone umide meridionali. L’autunno all’Elba regala colori splendidi e temperature ancora piacevoli (settembre è quasi un prolungamento dell’estate, con mare caldo e giornate tiepide). In ottobre iniziano ad arrivare i primi uccelli svernanti: ad esempio sui colli compaiono i pettirossi e i tordi in migrazione dal Nord Europa, e alle saline di San Giovanni aumentano le probabilità di vedere fenicotteri e altri uccelli acquatici di passo . Da non dimenticare, poi, l’aspetto paesaggistico: fuori stagione l’Elba è più tranquilla, i sentieri sono poco affollati, quindi l’osservazione della fauna è più facile. Un rapace disturbato da folle di escursionisti potrebbe allontanarsi, mentre in un pomeriggio di ottobre silenzioso potreste sorprendervi a osservare da vicino un gruppo di poiane in caccia sopra un prato, senza alcun disturbo.
  • Inverno (dicembre, gennaio, febbraio): è la stagione meno gettonata dal turismo, ma riserva comunque motivi di interesse per il birdwatching. Il clima invernale elbano è mite (raramente si scende sotto i 5-6°C sulle coste) ma abbastanza piovoso; ciò mantiene verde la vegetazione e ricchi di bacche i cespugli, che attirano uccelli affamati. Nei mesi freddi l’Elba ospita molti svernanti: pettirossi, tordi, cesene e fringuelli provenienti dal nord Europa trovano rifugio nei boschi isolani. Sulle cime più alte come il Capanne, nelle giornate serene, si possono avvistare rapaci planare in cerca di prede nei pendii soleggiati anche a gennaio. Inoltre il mare d’inverno può riservare avvistamenti insoliti: marangi e cormorani sono presenti in gran numero lungo le coste; gruppi di strolaghe o morette possono comparire al largo durante le ondate di freddo (specie rare da queste parti, ma segnalate talvolta attorno all’isola). Il bello dell’inverno è anche la pace: con pochi visitatori in giro, la fauna è più a suo agio. Può capitare di fare passeggiate in totale silenzio dove l’unico suono è il verso di un falco pellegrino in lontananza o il picchiettio di un picchio sugli alberi. Certo, alcune strutture turistiche sono chiuse in questo periodo, ma la natura non chiude mai!

Di seguito una tabella di sintesi sulle stagioni all’Elba dal punto di vista del birdwatcher, con pro e contro di ciascuna:

StagioneCaratteristiche naturaliUccelli osservabiliConsigli e note
Primavera (mar–mag)Esplosione di vita, migrazioni primaverili in arrivo, canti di territorialità, vegetazione in fiore.Massima varietà: migratori trans-sahariani (gruccioni, cuculi, upupe), rapaci in arrivo (falchi pecchiaioli, albanelle), passeriformi in canto (usignoli, sterpazzole).Ideale per birdwatching generale. Clima mite, sentieri fioriti. Prenotare traghetti e alloggi per Pasqua/Ponti (più affollati).
Estate (giu–ago)Molto caldo e secco; attività degli uccelli concentrata all’alba/tramonto; nidificazioni in corso.Nidificanti con giovani (gheppio, pellegrino, rondini, assioli). Uccelli marini attivi (berte, gabbiani). Migratori estivi (rondoni, gruccioni).Evitare ore centrali (afa). Ottimo per escursioni in barca (osservazione coste e bagni). L’isola è affollata: preferire zone meno turistiche per la quiete.
Autunno (set–nov)Migrazioni autunnali verso sud; clima ancora mite set-ott, più piovoso da nov; colori autunnali, funghi nei boschi.Grande passaggio di migratori: rapaci (pecchiaioli, nibbi, falchi) a settembre, passeriformi (luì, balie, tordi) set-ott. Arrivo primi svernanti (pettirossi, fianchi rossi). Possibili fenicotteri e anatidi a fine autunno.Settembre ottimo (meno gente, mare caldo). Unirsi a eventi come il campo rapaci . In ottobre: Festa dell’Uva a Capoliveri (folklore locale) .
Inverno (dic–feb)Clima mediterraneo: giornate miti alternati a pioggia/vento; isola tranquilla, vegetazione verde.Residenti stanziali (pellegrino, gheppio, cincia). Svernanti nordici (tordi sasselli, cesene, frosoni, peppole). Uccelli marini invernali (cormorani comuni, sule, possibilità di strolaghe).Ideale per chi cerca quiete totale. Alcuni sentieri alti possono essere fangosi. Pochi servizi turistici aperti, ma perfetto per escursioni naturalistiche in solitaria.

Come si vede, non esiste un solo “periodo migliore” in assoluto: dipende dai vostri interessi. Se volete vedere il massimo numero di specie e magari qualche rarità, puntate su primavera o inizio autunno. Se preferite godervi mare e sole abbinando qualche osservazione di uccelli, l’estate va benissimo (magari prediligendo le prime ore del giorno per l’attività naturalistica). In ogni caso, l’Elba saprà regalarvi emozioni in ogni mese dell’anno, grazie alla presenza sia di uccelli stanziali che migratori.

Quale attrezzatura serve per il birdwatching all’Elba?

Domanda: Che cosa non può mancare nello zaino di un birdwatcher all’Elba?
Risposta: Per praticare birdwatching in modo soddisfacente non servono attrezzature complicate, ma alcuni strumenti essenziali sì. Ecco l’equipaggiamento consigliato:

  • Binocolo: è l’attrezzo fondamentale per l’osservazione degli uccelli. Un binocolo permette di vedere i dettagli di uccelli spesso piccoli o lontani senza disturbarli. Se siete principianti può andare bene un modello compatto tipo 8×30 o 8×40 (il primo numero indica gli ingrandimenti, il secondo il diametro delle lenti, quindi la luminosità) . Questi binocoli offrono un buon campo visivo e luminosità sufficiente per gli ambienti elbani, e al contempo sono leggeri da portare nei sentieri. Birdwatcher più esperti usano anche binocoli 10x o 12x, ma tenete conto che ingrandimenti maggiori richiedono mano ferma. Importante: scegliete un binocolo di qualità decente, possibilmente impermeabile (le uscite all’alba con umidità o la vicinanza al mare possono bagnarlo) e dotato di cinghia robusta. Un cannocchiale (telescopio terrestre) è facoltativo: può essere utile se volete osservare uccelli marini all’orizzonte o dettagli di rapaci da lunghe distanze, ma comporta peso e ingombro. Potete valutare di portarlo se avete spazio in auto e se prevedete sessioni di osservazione statiche (ad esempio da Capo d’Enfola o Monte Serra). In caso contrario, un buon binocolo basta.
  • Guida da campo sugli uccelli: indispensabile per identificare le specie che incontrerete . Potete optare per un libro tascabile sugli uccelli d’Europa (ce ne sono di ottimi anche in italiano, con illustrazioni e mappe di distribuzione) oppure per un’app dedicata sullo smartphone. L’importante è avere con sé uno strumento per confrontare ciò che vedete con immagini o descrizioni: vi aiuterà a distinguere ad esempio una sterpazzola da una magnanina, o un falco pecchiaiolo da un falco di palude in lontananza.
  • Taccuino e penna/matite: il birdwatcher classico annota sempre le sue osservazioni. Portare un piccolo quadernino vi consente di segnare le specie viste, il luogo, la data e magari qualche comportamento interessante (un display di corteggiamento, un canto particolare, ecc.) . Potrete così ricostruire la lista degli avvistamenti del viaggio e confrontarla con altre occasioni. Inoltre, disegnare uno schizzo rapido dell’uccello osservato o annotare i colori del piumaggio può aiutare a identificarlo più tardi con calma, se sul momento non ne eravate sicuri. Oggigiorno molti preferiscono usare lo smartphone per registrare note o addirittura foto e brevi video: anche questo va bene, purché non distolga troppo dall’osservazione diretta.
  • Abbigliamento adeguato: ne parliamo in dettaglio nel prossimo paragrafo, ma vale la pena ricordare di avere sempre con sé almeno un cappello e la crema solare (il sole mediterraneo, specie in primavera-estate, picchia forte anche durante le osservazioni statiche) e una giacca impermeabile leggera (il tempo in montagna può cambiare rapidamente, e una doccia fuori stagione è sempre possibile). Scarpe comode obbligatorie, preferibilmente da trekking, e uno zainetto dove riporre strati extra quando fa caldo.
  • Zaino e acqua/cibo: uno zainetto leggero vi servirà per trasportare tutta la suddetta attrezzatura. Sceglietelo con tasche esterne (dove infilare la borraccia o il treppiede del cannocchiale se lo portate). Non dimenticate di portare acqua a sufficienza – specialmente in estate – e qualche snack energetico. Il birdwatching richiede pazienza e spesso ci si ritrova a camminare più del previsto inseguendo un canto nel bosco… Meglio avere una barretta o della frutta secca per ricaricare le energie.
  • Macchina fotografica (opzionale): molti appassionati amano anche fotografare gli uccelli avvistati. Se rientrate tra questi, saprete già cosa portarvi: reflex o mirrorless con teleobiettivo di lunga focale (almeno 300 mm), oppure una bridge superzoom per chi vuole viaggiare leggero. La fotografia naturalistica all’Elba è gratificante – immaginate uno scatto al falco pellegrino con lo sfondo del mare blu – ma richiede attrezzature specifiche. Se siete focalizzati sull’osservazione pura, potete tranquillamente lasciare a casa la fotocamera o limitarvi allo smartphone per qualche panorama ricordo.
  • Altri accessori utili: un piccolo coltellino multiuso (torna sempre utile in escursione), una torcia frontale se prevedete uscite pre-alba o serali (per trovare la strada nel buio senza spaventarvi ad ogni fruscio!), dei sacchetti per portare indietro eventuali rifiuti o per proteggere l’elettronica dalla pioggia improvvisa. E se siete tecnologici, potete scaricare sul telefono qualche app di birdwatching: ce ne sono che aiutano a riconoscere i canti, altre per registrare i propri avvistamenti e condividerli (ad esempio eBird), o mappe con i sentieri dell’Elba per non perdervi nelle zone meno battute.

Riassumendo, l’attrezzatura fondamentale è binocolo, guida, taccuino e abbigliamento giusto. Con questi strumenti sarete pronti ad affrontare la vostra avventura di birdwatching elbana in sicurezza e con soddisfazione, lasciando magari a casa il superfluo. Il motto è: viaggiare leggeri, ma non privi del necessario. In fondo, l’osservazione della natura richiede soprattutto i vostri occhi, pazienza e curiosità: l’Elba farà il resto!

Come vestirsi per il birdwatching all’Elba?

Domanda: Che abbigliamento è consigliato per le escursioni di birdwatching all’Elba?
Risposta: L’abbigliamento giusto può fare la differenza tra un’escursione piacevole e un’esperienza scomoda. Ecco alcuni consigli pratici su come vestirsi:

  • A strati (“a cipolla”): Dato che sull’Elba si può passare in poco tempo dalla brezza marina calda al venticello fresco in collina, il segreto è vestirsi a strati. Indossate una maglia traspirante a maniche corte o lunghe (in base alla stagione) come base; aggiungete un pile leggero o una felpa per le ore fresche del mattino; portate con voi una giacca antivento/antipioggia sottile da indossare all’occorrenza. In questo modo potrete regolare facilmente la vostra temperatura man mano che il sole si alza o in caso di brezza sulla vetta. Ad esempio, in primavera potrebbe fare fresco all’alba appostati per vedere i rapaci, ma poi scaldarsi molto a metà giornata sotto il sole – con gli strati sarete pronti a tutto.
  • Calzature adeguate: Le scarpe sono fondamentali. Molti siti di birdwatching all’Elba richiedono di camminare su sentieri sterrati, rocce o comunque terreni sconnessi. È consigliabile usare scarponcini da trekking leggeri o comunque scarpe con buona suola antiscivolo. Evitate assolutamente ciabatte o scarpe aperte durante le escursioni (le infradito tenetele per la spiaggia dopo!). Anche per girare nelle pinete o dune dietro la spiaggia di Lacona è meglio una scarpa chiusa: la sabbia può scottare e ci possono essere rametti o insetti pungenti. Ricordate che una storta alla caviglia per calzature inadeguate può rovinarvi la vacanza. Se prevedete di bagnarvi (ad esempio con la rugiada mattutina nell’erba o guadando piccoli ruscelli), portate anche un paio di calzini di ricambio nello zaino, da sostituire a fine escursione.
  • Colori neutri e mimetici: Per osservare gli animali senza disturbarli, è preferibile vestirsi con colori naturali che si confondano con l’ambiente. Tinte come verde oliva, marrone, beige, grigio funzionano bene. Evitate abiti bianchi, giallo acceso, arancioni sgargianti o altri colori molto vivaci, perché possono attirare l’attenzione degli uccelli e farli allontanare prima ancora che possiate notarli. Anche un semplice cappellino fluo può essere visto da un falco a centinaia di metri di distanza! Quindi meglio tonalità sobrie. Un’idea può essere indossare quei comodi pantaloni color kaki da trekking e una t-shirt verde: siete pronti per la giungla elbana. In generale, abbigliamento sportivo comodo va benissimo, purché non rumoroso (alcuni tessuti tecnici frusciano molto muovendosi, il che potrebbe allarmare la fauna vicina).
  • Protezione dal sole e dagli insetti: L’Elba sa essere molto soleggiata, perciò cappellino con visiera o cappello a tesa larga è un must in estate e nelle mezze stagioni. Vi eviterà insolazioni durante appostamenti prolungati sotto il sole (es. su uno scoglio in attesa delle berte) e terrà fresche le idee. Gli occhiali da sole di buona qualità aiutano a non affaticare gli occhi e a scrutare l’orizzonte marino in cerca di uccelli. Per gli insetti: nelle pinete al tramonto o in zone umide come le vicinanze delle saline potrebbero esserci zanzare o pappataci, specialmente in estate. Una camicia leggera a maniche lunghe e pantaloni lunghi vi proteggeranno dalle punture meglio di qualsiasi repellente, oltre a schermarvi dal sole serale. In bosco fitto, i pantaloni lunghi proteggono anche da eventuali zecche o dagli spini dei rovi.
  • Abbigliamento impermeabile/caldo in inverno: Se visitate l’Elba in inverno o tardo autunno, aggiungete uno strato caldo come un piumino leggero comprimibile nello zaino o un pile più pesante. Il vento di maestrale può far percepire molto freddo sulle cime esposte o in riva al mare, quindi meglio avere con sé anche un cappello di lana e dei guanti sottili per stare fermi a osservare senza battere i denti. Una mantellina impermeabile o la giacca a guscio vi salveranno dai classici acquazzoni brevi ma intensi tipici del periodo.
  • Zainetto e organizzazione: Tecnicamente non è un indumento, ma lo includiamo: uno zainetto ben organizzato vi permette di gestire l’abbigliamento a strati. Riponete sempre gli strati che togliete (es. la felpa di troppo a mezzogiorno) nello zaino, per non rischiare di perderli sui sentieri. E al contrario, tenete a portata di mano la giacca se vedete nuvoloni all’orizzonte.

In sintesi, comfort e praticità sono le parole chiave. Vestitevi comodi, come per un’escursione di trekking, tenendo conto del meteo del giorno e dell’ambiente che frequenterete. Un birder ben equipaggiato è un birder felice: niente distrazioni per il freddo o le vesciche, e tutta l’attenzione agli amici pennuti!

Domanda: Serve la mimetica da fotografo naturalista?
Risposta: Non è necessario indossare tute mimetiche estreme stile “Rambo”! A meno che non stiate fotografando specie super elusive da capanno, vanno benissimo abiti casual dai colori neutri come detto. L’importante è muoversi con calma e silenzio per non spaventare gli animali. Piuttosto, curate l’attenzione ai rumori: evitate di usare profumi forti (possono insospettire alcuni animali) e assicuratevi che binocolo e fotocamera non tintinnino sbattendo tra loro mentre camminate – un dettaglio su cui pochi pensano, ma che può fare la differenza nell’avvicinare un gruppo di uccelli diffidenti.

Escursioni organizzate e guide di birdwatching all’Elba

Domanda: Esistono tour o escursioni guidate per fare birdwatching all’Elba?
Risposta: Sì, ci sono diverse opportunità di partecipare ad escursioni organizzate con esperti, soprattutto nelle stagioni di punta per l’osservazione naturalistica. In primis, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano stesso organizza periodicamente eventi dedicati al birdwatching o alla natura in generale, spesso con guide qualificate. Ad esempio, come menzionato prima, nel settembre 2024 il Parco ha offerto un trekking con ornitologo sul Monte Serra per osservare i rapaci migratori . Esperienze simili vengono riproposte ogni anno in occasione di festival ambientali o giornate europee degli uccelli (EuroBirdwatch, ecc.). Queste escursioni sono aperte al pubblico, richiedono una piccola prenotazione (in genere tramite il centro informazioni del Parco, Info Park, tel. 0565 908231 ) e hanno un costo simbolico, spesso scontato per bambini. Vale la pena tenere d’occhio il calendario “Attività ed eventi con il Parco” sul sito ufficiale (islepark.it) o sui canali social del Parco, specie se programmate la visita in primavera o autunno.

In aggiunta, esistono guide ambientali e biologi locali che offrono tour privati o per piccoli gruppi. Per esempio, alcuni hotel attenti alla natura (come il Boutique Hotel Ilio a Sant’Andrea) mettono a disposizione un “personal nature guide” o collaborano con esperti per accompagnare gli ospiti sui sentieri mostrando flora e fauna . All’Elba potete trovare Guide Parco certificate (riconoscibili dal tesserino) che organizzano escursioni su richiesta: potreste ingaggiare una guida per una mattinata a Capo d’Enfola o al Monte Capanne, e farvi aiutare a individuare e riconoscere le specie. Questa opzione è ottima se siete neofiti e volete imparare rapidamente, oppure se avete interessi specifici (ad esempio cercare una specie particolare con chi conosce bene le aree di presenza).

Un altro attore attivo è il già citato Centro Ornitologico Toscano (COT), che oltre al campo rapaci coordina ornitologi su tutto il territorio regionale. Talvolta il COT organizza campi studio aperti ai volontari anche all’Elba: non è proprio un tour turistico, ma se siete appassionati e volete partecipare al monitoraggio, potete provare a contattarli tramite il loro sito (centrornitologicotoscano.org). Ad esempio, durante il Campo Rapaci Elba accettano l’aiuto di volontari nel conteggio dei falchi in transito, un’esperienza formativa e appagante se non vi spaventa “lavorare” un po’ sul campo per la scienza .

Domanda: E per vedere i delfini o altri animali?
Risposta: Se oltre agli uccelli vi interessano anche altri animali (ad esempio cetacei, rettili, insetti), all’Elba non mancano iniziative. Ci sono escursioni in barca per il whale watching (avvistamento cetacei nel Santuario Pelagos) che partono da Marina di Campo o Marciana Marina – spesso durante queste uscite in mare aperto si avvistano anche molti uccelli pelagici. Inoltre esiste il Santuario delle Farfalle sul Monte Perone, dedicato alle farfalle endemiche, visitabile seguendo un apposito sentiero tematico . Anche qui, a volte vengono organizzate visite guidate con entomologi o botanici per scoprire sia farfalle che piante rare. Insomma, la rete di guide naturalistiche elbane copre a 360 gradi: dal birdwatching puro al più ampio “biowatching” (osservazione della biodiversità) .

Per trovare una guida o un tour organizzato potete chiedere anche direttamente in hotel: lo staff dell’Hotel Giardino ad esempio è molto disponibile a fornire informazioni e contatti. Essendo loro stessi amanti della natura, sapranno indicarvi se in quel periodo c’è qualche escursione interessante in programma o magari mettervi in contatto con un accompagnatore di fiducia. Ricordiamo inoltre che gli ospiti dell’Hotel Giardino godono di una gestione famigliare attenta alle esigenze: non è un problema chiedere una colazione anticipata se volete uscire all’alba, o un pranzo al sacco per le vostre gite (basta accordarsi prima, dato che la cucina è flessibile alle richieste particolari ). Questi dettagli fanno la differenza per chi vuole vivere appieno le esperienze naturalistiche senza doversi preoccupare troppo della logistica.

Domanda: Meglio andare da soli o con una guida?
Risposta: Dipende. Se siete alle prime armi nel birdwatching o non conoscete affatto il territorio, fare almeno un’uscita con una guida esperta può aiutarvi enormemente: imparerete a riconoscere i canti, a individuare gli uccelli mimetizzati, a usare bene il binocolo, oltre a scoprire curiosità su flora e fauna locali . Le guide del Parco o gli ornitologi locali conoscono posti segreti e comportamenti degli animali che da soli potreste perdervi. D’altro canto, l’Elba è un’isola sicura e accessibile, con sentieri ben segnalati e molti pannelli informativi sulle emergenze naturali: dunque esplorare in autonomia è assolutamente possibile e affascinante, specialmente se avete un po’ di esperienza. Un approccio ideale potrebbe essere: partecipare a una o due escursioni guidate all’inizio della vacanza per impratichirvi e conoscere altri appassionati, poi dedicare qualche giornata ad esplorare da soli i luoghi che vi ispirano di più, muniti di mappa e consigli ricevuti.

In qualunque caso, ricordate di non avventurarvi in luoghi proibiti o pericolosi (ad esempio zone di falesie instabili o proprietà private) e di rispettare sempre le regole del Parco: niente raccolta di flora protetta, niente disturbo intenzionale alla fauna (evitate ad esempio di avvicinarvi troppo a nidi o cuccioli), riportate indietro i rifiuti. Il buonsenso e l’etica del birdwatcher rispettoso dell’ambiente devono accompagnarvi sia con guida sia senza.

Consigli per famiglie e per chi è alle prime armi

Domanda: Il birdwatching all’Elba è adatto anche alle famiglie con bambini?
Risposta: Assolutamente sì! La bellezza dell’Isola d’Elba è che offre natura a misura di bambino, con ambienti facilmente accessibili e tanta varietà che incuriosisce i più piccoli. Fare birdwatching in famiglia può diventare un gioco educativo e un’avventura condivisa. Ecco qualche dritta:

  • Scegliere luoghi facili e stimolanti: preferite itinerari brevi e pianeggianti, almeno all’inizio, così che i bimbi non si stanchino troppo presto. Ad esempio, una passeggiata nella pineta di Lacona dietro la spiaggia è perfetta: il terreno è piano e ombreggiato, i bambini possono divertirsi a cercare pigne, conchiglie tra le dune e magari vedere con il binocolo i piccoli uccellini tra i rami. Oppure il sentiero di Capo Stella, che in mezz’oretta vi porta a un bel panorama (i più grandicelli apprezzeranno la vista “dall’alto” che fa un po’ effetto aquilotto). Un’altra idea family-friendly è visitare il Centro di Educazione Ambientale di Lacona (se attivo) o l’Orto dei Semplici all’Eremo di Santa Caterina, dove tra piante e arnie di api i bimbi imparano divertendosi . Alcune spiagge, poi, offrono incontri ravvicinati con la fauna: a Marina di Campo c’è un piccolo Acquario dell’Elba con pesci e rettili locali, e in quella zona è facile vedere anche uccelli di stagno come anatre e gallinelle al laghetto retrostante. Insomma, alternate momenti di puro birdwatching ad attività più ludiche in natura per tenere alta l’attenzione dei bambini.
  • Coinvolgere i bambini come esploratori: date ai vostri figli un “compito da esploratore”. Ad esempio, affidate anche a loro un vecchio binocolo o un piccolo monocolo giocattolo, così si sentiranno parte attiva dell’avvistamento. Potete stampare una semplice checklist illustrata degli uccelli più comuni dell’Elba (ci sono risorse online con le figure di passero, gabbiano, falco, ecc.) e sfidarli a barrare quelli avvistati durante la vacanza. Ogni nuovo uccello visto diventa così una conquista della “squadra” famigliare. Attenzione solo a spiegare di mantenere la calma e il silenzio quando c’è qualcosa da osservare: magari stabilite un segnale (es. alzare la mano) per indicare di fermarsi e guardare, senza urlare “guarda là!” facendo fuggire il soggetto proprio sul più bello – classico incidente con i bimbi eccitati! Con un po’ di pratica, diventeranno piccoli birdwatcher rispettosi.
  • Sfruttare la curiosità naturale: i bambini spesso notano dettagli che gli adulti trascurano. Lasciate che siano loro a indicare un uccellino posato su un ramo o un particolare verso nel bosco. Potete trasformare la passeggiata in una sorta di caccia al tesoro naturale: “Chi sente per primo il canto dell’usignolo?”, “Chi vede un nido su quell’albero?”, “Troviamo 3 tipi diversi di piume sul sentiero”. Questo li terrà motivati. All’Elba la fauna è così ricca che non passerà molto tempo prima che scovino qualcosa di interessante: potrebbe essere anche una farfalla rara o una lucertola multicolore (come la lucertola azzurra endemica di Montecristo, presente in alcuni giardini di Capoliveri).
  • Pause e ricompense: ricordate di inserire pause per gelato, bagno in mare o gioco libero, soprattutto con i più piccoli. Ad esempio, dopo un’ora di passeggiata a Enfola, fermatevi a lanciare sassi in acqua o a fare merenda in spiaggia. L’Elba offre facili gratificazioni: un tuffo nel mare turchese o una focaccia appena sfornata da un forno locale possono diventare parte dell’esperienza. In questo modo i bambini assoceranno il birdwatching a una giornata piacevole e vorranno rifarlo. E chissà, magari la sera in hotel vi stupiranno disegnando sul quaderno un fenicottero rosa o raccontando di come “il falco girava in tondo nel cielo” ai vicini di tavolo!

Domanda: Non ho mai fatto birdwatching prima: da dove comincio?
Risposta: L’Elba è un ottimo posto per iniziare a fare birdwatching perché, come abbiamo visto, la fauna è varia ma anche abbastanza facile da osservare. Per un neofita, il consiglio è di partire dalle specie più comuni: impara a riconoscere quelle, e pian piano potrai cimentarti con le più rare. Ad esempio, impara il verso della cinciallegra o il volo del gheppio (facilissimi da vedere attorno a Lacona) e prendi confidenza con il binocolo seguendo loro. Non puntare subito a trovare l’Audouin’s Gull o la Sterpazzolina sarda se non sai ancora distinguere un gabbiano reale da un comune!

Una buona pratica è anche quella di unirsi a un gruppo o avere qualcuno più esperto accanto. Se non hai guide a disposizione, oggi esistono molte community online e app che possono aiutare: ad esempio, usando l’app Merlin Bird ID (Cornell Lab) puoi provare a identificare i canti che registri con lo smartphone; oppure con eBird vedere quali specie sono state segnalate di recente nelle varie località dell’Elba, così da sapere cosa cercare. Prima di partire, magari sfoglia una guida degli uccelli italiani per familiarizzare con l’aspetto di 10-15 specie che sicuramente vedrai: passerotto, cardellino, cornacchia, gabbiano reale, cormorano, rondine, gheppio, falco pellegrino… Quando poi li incontri dal vivo, sarà emozionante riconoscerli come “vecchi amici” studiati sul libro.

Ricorda che il birdwatching non è una gara a chi vede di più o il raro: è piuttosto imparare a guardare con altri occhi il mondo naturale. Anche solo osservare per minuti un merlo che fa il bagno in una pozza o un gheppio che resta fermo a mezz’aria (lo “spirito santo”) cercando una preda è un’esperienza appagante se compresa. Quindi, armati di pazienza e prenditi il tuo tempo. All’Elba ci saranno certamente momenti di quiete in cui magari “non si vede nulla” – fa parte del gioco. Goditi il paesaggio, respira il profumo dei pini e del mare, e all’improvviso ecco comparire qualcosa quando meno te l’aspetti. Vedrai che in pochi giorni affinerai tantissimo le tue capacità di osservazione. E alla fine della vacanza, oltre a conchiglie e foto, porterai a casa una nuova passione e tanti ricordi di ali nel cielo elbano.

L’Hotel Giardino di Lacona: il punto di partenza ideale per esplorare l’Elba

Dopo aver parlato tanto di natura e itinerari, spendiamo qualche parola sull’Hotel Giardino, la base che abbiamo scelto per questa esperienza elbana. Situato a Lacona, in posizione davvero strategica per girare l’isola, l’Hotel Giardino merita di essere conosciuto più da vicino – scopriremo come unisce comfort, tradizione e contatto con la natura, risultando perfetto sia per famiglie sia per birdwatcher incalliti.

Domanda: Dove si trova esattamente l’Hotel Giardino?
Risposta: L’hotel sorge nel cuore del Golfo di Lacona, sulla costa sud dell’Elba, in località Lacona che fa parte del comune di Capoliveri. La sua posizione è felice sotto molti aspetti. Prima di tutto è vicinissimo al mare: appena 100 metri lo separano dalla grande spiaggia sabbiosa di Lacona, raggiungibile a piedi in 5 minuti tramite un sentierino attraverso la pineta . Ciò significa che potete andare e venire dalla spiaggia a vostro piacimento – un vantaggio enorme se viaggiate con bambini o se dopo una mattina di escursione volete farvi un bagno senza prendere l’auto. Allo stesso tempo, pur essendo così vicino al mare, l’hotel è immerso in un contesto verdeggiante e tranquillo: è circondato da una grande pineta e da un parco privato di ben 30.000 m² . Questo crea un’atmosfera di pace e frescura, ideale per rilassarsi dopo le avventure outdoor. Come scrive trivago, è un “rifugio privato in pineta, un’oasi di tranquillità” : immaginiamoci di dondolarci sull’amaca tra i pini ascoltando il frinire dei grilli la sera… e capiamo il perché del nome “Hotel Giardino”!

Inoltre Lacona è in posizione centrale rispetto all’isola. Guardando la cartina, è quasi a metà strada tra i principali centri: in soli 10-15 minuti di auto si raggiungono Portoferraio (a nord), Capoliveri e Porto Azzurro (a est) e Marina di Campo (a ovest) . Questa centralità logistica è preziosa per chi vuole esplorare diversi luoghi dell’Elba: potrete facilmente fare gite giornaliere ogni volta in una direzione diversa senza affrontare ore di guida. Ad esempio, partendo al mattino dall’hotel potete andare a birdwatching a Capo Enfola (nord) e nel pomeriggio passare a Portoferraio per una visita culturale, rientrando comodamente per cena. Il giorno seguente, dirigervi magari verso ovest per Pomonte, o verso Capoliveri e così via. Hotel Giardino è davvero “strategico per esplorare l’intera isola” come sottolinea anche la presentazione ufficiale.

Domanda: Che tipo di alloggio e servizi offre l’Hotel Giardino?
Risposta: Si tratta di un hotel 2 stelle a conduzione familiare, quindi aspettatevi un’atmosfera genuina, informale e accogliente – dove “ci si sente subito a proprio agio, come a casa” . Le camere sono semplici ma dotate di tutti i comfort essenziali: aria condizionata, TV a schermo piatto, cassaforte, bagno privato con doccia . Alcune hanno un balcone, altre un piccolo giardinetto privato o patio, il che è un valore aggiunto per chi ama stare all’aria aperta anche in stanza . Immaginatevi a fare colazione sul terrazzino privato immerso nel verde, con gli uccellini che cinguettano tutt’intorno!

La pulizia è curata giornalmente e molto apprezzata dagli ospiti (viene spesso lodata nelle recensioni) . Essendo una struttura a gestione famigliare, il personale è estremamente cordiale e disponibile: trivago riporta “eccezionale cordialità dello staff” come punto di forza , e questo fa sempre piacere perché crea quell’ambiente quasi familiare dove ognuno si sente benvenuto. Non a caso l’hotel è pet-friendly: anche i vostri amici a quattro zampe sono accolti volentieri , un dettaglio da non sottovalutare se il vostro cane vi accompagna nelle passeggiate in natura.

Circa i servizi, l’Hotel Giardino offre tutto l’essenziale: un ampio parcheggio privato interno gratuito (con posti auto all’ombra sotto le coperture) – molto comodo considerando che Lacona è località turistica e in alta stagione i parcheggi pubblici scarseggiano. C’è il Wi-Fi gratuito nelle zone comuni come bar e sala , così alla sera potrete magari caricare le foto della giornata o controllare le mappe per l’escursione seguente. Per gli sportivi c’è un deposito biciclette coperto , ottimo se portate la mountain bike (ricordiamo che Lacona è punto di partenza di bei percorsi MTB, e la Capoliveri Legend Cup passa da queste parti ). L’hotel non ha piscina o SPA – dopotutto il mare è a due passi – ma ha un grande giardino attrezzato dove rilassarsi, con sedie, tavolini e aree all’ombra dei pini. Per i bambini c’è anche un piccolo parco giochi, con altalene e ping-pong, come indicato nel profilo: insomma un ambiente adatto alle famiglie .

Domanda: E per quanto riguarda il ristorante e la cucina?
Risposta: All’Hotel Giardino si mangia bene, punto e basta! La struttura dispone di un ristorante interno riservato agli ospiti, dove vengono servite colazione, pranzo e cena. La cucina è uno dei fiori all’occhiello, essendo curata direttamente dalla famiglia che gestisce l’hotel: aspettatevi piatti casalinghi preparati con ingredienti locali freschi e menu che spaziano dal pesce appena pescato alle ricette tradizionali toscane . La colazione è a buffet, ricca di specialità isolane e dolci fatti in casa – troverete marmellate, torte, pane fresco, ma anche formaggi e salumi locali per chi preferisce il salato. Questo è perfetto per partire con energia verso le vostre escursioni mattutine. A pranzo e cena la cucina propone piatti semplici ma gustosi, adatti anche ai bambini, e non manca mai il pesce fresco del Tirreno (pensate a gustarvi un’orata locale alla griglia o un piatto di linguine allo scoglio dopo una giornata di trekking!) . Chi ha esigenze alimentari particolari (allergie, intolleranze) o i piccini che vogliono variazioni sul menu saranno accontentati senza problemi – la flessibilità è massima, come specificato sul sito .

Un tocco caratteristico sono le cene all’aperto con barbecue: grazie agli spazi esterni, talvolta vengono organizzate grigliate conviviali sotto le stelle . Immaginate il profumo di pesce e verdure alla brace che si diffonde tra i pini, mentre magari condividete le esperienze di birdwatching della giornata con altri ospiti: momenti così rendono la vacanza speciale. Le recensioni elogiano spesso l’ottimo cibo e la varietà offerta dallo chef, con menzione particolare per i piatti di mare e i dolci. Insomma, all’Hotel Giardino si vive un’esperienza gastronomica autentica elbana, che riflette la doppia anima “terra e mare” della cucina isolana – dal cacciucco (zuppa di pesce) alla schiaccia briaca (dolce tipico all’uvetta) .

Domanda: Perché l’Hotel Giardino è consigliato per chi ama la natura?
Risposta: Diversi elementi lo rendono ideale per i natura-lovers. Innanzitutto la posizione nella natura: come abbiamo descritto, la struttura è immersa nel verde, ai margini di un’area protetta (le dune) e vicinissima a sentieri e percorsi outdoor . Questo significa che fin dal risveglio siete circondati dalla vegetazione e dai suoni naturali, e potete letteralmente partire a piedi dall’hotel per fare una passeggiata birdwatching nei dintorni (non serve prendere l’auto ogni volta). Molte attività all’aperto sono a portata di mano: se vi va un snorkelling, a 100 metri c’è il mare; se volete fare un giro in kayak, la baia di Lacona è perfetta; se siete appassionati di trekking, dalla vicina Capoliveri partono i sentieri del Monte Calamita con panorami mozzafiato . L’hotel fornisce supporto ai trekker e biker: avendo deposito bici e conoscendo i percorsi, possono suggerirvi itinerari o contatti per noleggiare attrezzatura . Anche chi pratica immersioni subacquee trova scuole e centri immersione nei paraggi (Lacona è ben servita in tal senso), e lo staff può aiutarvi con informazioni .

Inoltre l’Hotel Giardino collabora con le iniziative del territorio: offre ad esempio sconti sui biglietti dei traghetti per i clienti – il che è utile per raggiungere l’isola senza spendere una fortuna – e promozioni per chi partecipa a eventi sportivi come la Legend Cup MTB . Questo dimostra un impegno verso chi viene all’Elba per attività all’aperto. Se siete ornitologi in erba, sicuramente apprezzerete poter scambiare due chiacchiere con i proprietari sull’ultima Legend Cup ma anche sui sentieri migliori per vedere i mufloni o su quale spiaggia è meno ventosa per andare in canoa con i bambini.

Non ultimo, l’atmosfera accogliente e rilassata dell’hotel fa sì che dopo giornate intense all’avventura possiate riposarvi davvero: seduti all’ombra in giardino, magari con un buon bicchiere di Aleatico (vino passito locale) in mano, a riguardare le foto delle specie avvistate. È un posto senza formalità, dove presentarsi a cena in infradito non scandalizza nessuno e dove il titolare si ricorda il vostro nome e vi chiede come è andata la gita. Questa semplicità autentica è l’ideale complemento di una vacanza “nella natura”. In parole povere, Hotel Giardino offre “il meglio di entrambi i mondi”: la comodità di servizi e accoglienza calorosa, e la connessione immediata con l’ambiente elbano circostante .

Cosa visitare nei dintorni dell’Hotel Giardino (Lacona e Capoliveri)

Oltre al birdwatching, l’isola d’Elba ha molto da offrire: spiagge, storia, borghi caratteristici, enogastronomia. La zona di Lacona, trovandosi a metà strada tra diversi punti di interesse, permette facilmente di fare escursioni di mezza giornata o giornata intera verso varie destinazioni. Ecco alcuni suggerimenti su cosa visitare nei dintorni dell’hotel, per arricchire la vostra vacanza:

  • Capoliveri (15 minuti d’auto): è il borgo medievale di riferimento, arroccato su un colle a 167 m s.l.m. Il suo centro storico è un dedalo di viuzze lastricate (i “chiassi”) con case in pietra, botteghe artigiane e viste mozzafiato sul mare . Da vedere la piazzetta Matteotti, cuore del paese, e i resti della Pieve di San Michele fuori dal centro . C’è anche un piccolo Museo dei Minerali che racconta la storia mineraria della zona . Capoliveri è viva di sera con ristorantini e negozietti: ideale per una passeggiata dopo cena o per partecipare a eventi tradizionali. Se siete qui in ottobre, non perdete la Festa dell’Uva, una spettacolare sfida tra i rioni cittadini con sfilate a tema vendemmia ; a luglio c’è la romantica Festa dell’Innamorata sulla spiaggia omonima . Insomma, Capoliveri aggiunge un tocco di cultura e folklore al vostro soggiorno naturalistico.
  • Spiagge di Capoliveri: oltre a Lacona, nel raggio di 15-20 minuti ci sono alcune delle spiagge più belle dell’Elba, tutte visitabili facilmente. Ad esempio Spiaggia dell’Innamorata (circa 8 km dall’hotel) è una baia di sabbia dorata legata a una leggenda d’amore, con acqua cristallina e bel tramonto . Oppure Spiaggia di Zuccale, piccola e riparata, ottima per lo snorkeling grazie ai fondali rocciosi pieni di vita . Morcone offre lidi attrezzati e comodità, mentre Barabarca è più selvaggia e immersa nella macchia . Nel capitolo precedente abbiamo inserito una tabella con le caratteristiche di queste spiagge : potete consultarla per scegliere dove rilassarvi quando non siete impegnati a camminare tra i sentieri. La cosa bella è che, alloggiando a Lacona, avete a portata di mano un ventaglio di litorali diversi, ciascuno raggiungibile in breve tempo. Quindi al mattino magari birdwatching, al pomeriggio un tuffo in una nuova spiaggia da cartolina!
  • Portoferraio (20 minuti): il capoluogo dell’Elba merita sempre una visita. Ricco di storia, è noto per i luoghi napoleonici (la Villa dei Mulini in centro e la Villa di San Martino appena fuori) e per le possenti fortificazioni medicee che cingono la città. Potete passeggiare sul lungomare ammirando gli yacht e le antiche saline di San Giovanni di fronte, e magari visitare il Museo Archeologico per un tuffo nel passato romano dell’isola. Portoferraio offre anche belle spiaggette cittadine come Le Ghiaie (marine protetta, ottima per snorkeling tra pesci curiosi). La sera, il centro si anima di locali: ideale per un aperitivo vista porto o una cena a base di pesce fresco. Da Lacona ci si arriva comodamente attraversando l’isola, e lungo la strada potete fermarvi in località San Martino per vedere la villa dove Napoleone soggiornò in esilio (interessante complemento culturale al viaggio).
  • Porto Azzurro (15 minuti): pittoresco borgo di pescatori sulla costa est, con un’incantevole piazzetta affacciata sul porticciolo pieno di barche. Domina il paese la Fortezza spagnola di San Giacomo (oggi carcere), che rende unico lo skyline. Porto Azzurro è famoso per il mercatino serale e per l’atmosfera vivace ma raccolta. Nelle vicinanze c’è il Laghetto di Terranera, curiosa insenatura con acqua verde smeraldo da un lato e un piccolo lago minerario dall’altro – luogo carino per foto e per qualche avvistamento di uccelli acquatici di passaggio. Porto Azzurro è a 10-12 km dall’hotel e la strada panoramica che scende verso il paese regala scorci bellissimi sul Golfo di Mola (tenete d’occhio, potreste scorgere aironi o fenicotteri nelle paludi retrostanti!).
  • Monte Calamita e Miniere del Vallone (20 minuti): per qualcosa di diverso, esplorate la zona mineraria di Capoliveri. Sul Monte Calamita (alto 413 m) c’erano importanti miniere di ferro, oggi dismesse e visitabili con tour guidati. Il paesaggio è lunare, con rocce rossastre e laghetti artificiali, e sentieri che costeggiano vecchi cantieri. La natura ha riconquistato l’area e offre panorami spettacolari a picco sul mare e sull’isola di Montecristo all’orizzonte. Per i birdwatcher, questa zona arida ma suggestiva può riservare incontri con rapaci (poiane in primis) e con la monachella nera (Oenanthe leucura, se fortunati), specie rarissima un tempo segnalata nelle cave. La Capoliveri Bike Park utilizza questi sentieri per la gara di mountain bike Legend Cup , ma si può percorrerli a piedi per un trekking unico. Un’idea: raggiungete in auto il Museo della Vecchia Officina (sopra Capoliveri) e da lì seguite il “Sentiero del Vallone” che scende tra le miniere, poi risalite nel pomeriggio quando la luce del tramonto infiamma le rocce – uno spettacolo fotografico.
  • Marciana e Monte Perone (30-40 minuti): spingendovi un po’ più lontano (mezz’ora abbondante di auto verso ovest) potete visitare Marciana, borgo medievale alle pendici del Monte Capanne, con la sua Fortezza Pisana e le viuzze panoramiche. Da Marciana parte la cabinovia per la vetta del Capanne, se volete provare l’emozione. Sul Monte Perone c’è il Santuario delle Farfalle menzionato prima , un percorso facile ad anello con pannelli sulle farfalle endemiche e avvistamenti interessanti (oltre 50 specie di farfalle censite!). Nei boschi di castagni di Marciana in autunno si raccolgono funghi e si sentono picchi e ghiri… insomma, un’esperienza boschiva diversa dal resto dell’isola. Dalla terrazza panoramica del Monte Perone (circa 630 m) si domina la costa sud-occidentale: anche qui portate il binocolo perché spesso si vedono volteggiare in basso falchi e corvi imperiali, grazie alla prospettiva dall’alto.

Come vedete, dall’Hotel Giardino si può spaziare tra mare e monti, cultura e natura. La stessa struttura sul suo sito propone anche suggerimenti di escursioni giornaliere da Lacona: ad esempio, cita Porto Azzurro, Pomonte (dove c’è il famoso relitto del mercantile Elviscot a pochi metri di profondità, meta di snorkeling) e il Forte Focardo (fortino costiero spagnolo nei pressi di Naregno) . Potrete quindi modulare le vostre giornate alternando birdwatching a visite turistiche, trekking a bagni in spiaggia, godendo di tutte le sfaccettature che l’Elba offre.

E dopo aver esplorato, arriva il momento di rifocillarsi: passiamo quindi ad alcuni consigli su dove assaporare la cucina tipica elbana nelle vicinanze di Lacona.

Dove mangiare tipico nei dintorni dell’Hotel Giardino

L’Elba vanta una tradizione gastronomica ricca e genuina, frutto dell’incontro tra mare e terra. Se alloggiate all’Hotel Giardino, avrete già modo di gustare la cucina casalinga dell’hotel, ma vale la pena provare anche qualche locale tipico dei dintorni per immergersi nei sapori isolani. Ecco alcuni suggerimenti nella zona di Lacona/Capoliveri:

  • Ristorante Bagni Orano (Lacona): situato direttamente sulla spiaggia di Lacona, è uno stabilimento balneare con ristorante annesso, gestito da una famiglia locale. L’atmosfera è informale – si mangia praticamente con i piedi nella sabbia – e il menu offre tutte le specialità di mare che ci si aspetta: grigliate di pesce freschissimo, frittura croccante, cacciucco alla livornese (zuppa di pesce), oltre a pizze cotte al momento per chi le preferisce . Consigliato per un pranzo vista mare dopo una mattinata di birdwatching in pineta: potrete assaggiare un totano ripieno o una schiaccia farcita (focaccina tipica) accompagnati dal rumore delle onde. Il locale è apprezzato anche dalle famiglie – i bambini adorano poter andare a giocare sulla sabbia tra una portata e l’altra. Data la popolarità, meglio prenotare in alta stagione per assicurarsi un tavolo, specialmente a cena . Gli ospiti dell’Hotel Giardino lo raggiungono comodamente a piedi in 5-10 minuti attraverso la pineta, senza dover prendere l’auto .
  • Ristorante Lo Zenzero (Lacona): segnalato come uno dei migliori di Lacona dagli utenti (ha ottime recensioni su TripAdvisor ), Lo Zenzero è una trattoria moderna che propone cucina elbana rivisitata. Qui potrete trovare piatti come il polpo all’elbana (polpo lessato e poi grigliato, servito con patate e verdure locali) o le linguine allo scoglio con generosi frutti di mare, ma anche opzioni di terra come cinghiale in salmì o cacciatora toscana. Hanno anche menu vegetariani creativi. L’ambiente è curato ma non pretenzioso, adatto sia a coppie in cerca di cena romantica sia a gruppi di amici. Si trova lungo Viale dei Golfi, la stessa via dell’hotel, per cui in pochi minuti di auto o 15 minuti a piedi ci arrivate. Prenotate soprattutto nei mesi estivi perché è molto frequentato.
  • Fame Chimica (Lacona): nome curioso per uno street-food/trattoria locale che sta avendo successo . Se cercate qualcosa di diverso dal solito ristorante, questo locale offre panini gourmet, taglieri di formaggi e salumi isolani, e sfizi sia di mare che di terra in chiave giovane. Ad esempio, potreste provare il panino al polpo o un tagliere di formaggi caprini dell’Elba con miele e confetture artigianali. Perfetto per un pranzo veloce e sostanzioso prima di partire all’esplorazione pomeridiana. Anche qui, ambiente informale adatto a famiglie (hanno opzioni gradite ai bimbi come hamburger artigianali).
  • Trattoria da Mario (Capoliveri centro): spostandosi nel borgo di Capoliveri, questo è un ristorantino storico noto per la sua cucina locale casereccia. Il menu segue la tradizione: zimino di ceci (zuppa), gurguglione (stufato di verdure tipico elbano), paste fresche fatte in casa e grigliate di carne toscane. L’atmosfera è rustica, con tovaglie a quadri e foto d’epoca alle pareti. Ideale se volete sentire il vero gusto “di casa” elbano. Si trova in una viuzza del centro, magari potete abbinarlo a una passeggiata serale per i vicoli.
  • La Taverna dei Poeti (Capoliveri): un altro locale rinomato menzionato anche dall’hotel stesso . Si tratta di un ristorante dall’ambientazione suggestiva (spesso allestito con tavoli in una piazzetta o vicolo all’aperto) specializzato in pesce freschissimo e piatti tradizionali rivisitati con creatività. Ad esempio, potreste trovare tagliolini all’astice, tartare di tonno pinne gialle, o il filetto di cernia alla isolana. Buona scelta di vini locali – da provare l’Ansonica secco con i piatti di mare. Prezzi medio-alti ma esperienza qualitativa ottima.
  • Agriturismo/Azienda Regali Rurali (Lacona): citato tra le attrazioni di Lacona , è una piccola azienda casearia sulle colline di Lacona dove producono formaggi caprini e pecorini. Non è un ristorante classico, ma spesso organizzano degustazioni e merende a base di prodotti aziendali: ricotte fresche, formaggi stagionati, miele, marmellate, il tutto accompagnato da pane casereccio e vino locale. Una visita qui può essere abbinata magari a un pomeriggio in cui non si va in spiaggia: si raggiunge in pochi minuti d’auto dall’hotel e vi farà scoprire un lato rurale dell’Elba. I bambini adorano vedere le caprette e assaggiare il gelato di capra che a volte preparano!

L’Hotel Giardino, non avendo ristorante aperto al pubblico esterno, concentra la ristorazione per i propri ospiti “in casa” la sera . Ma se avete voglia di uscire, questi luoghi consigliati soddisferanno ogni palato: che cerchiate un pranzo sul mare in costume da bagno, una cena elegante a base di pesce o uno spuntino tipico dopo un’escursione, nei dintorni di Lacona troverete l’opzione giusta.

Ricordatevi di provare almeno una volta il vino Aleatico Passito, fiore all’occhiello elbano, magari accompagnato dalla Schiaccia Briaca (dolce locale con uvetta e noci) – è il modo migliore per brindare alla vostra vacanza tra natura, mare e sapori!

Conclusione: L’Isola d’Elba si è rivelata un vero scrigno per il birdwatching e le attività all’aria aperta. Dalle falesie di Capo d’Enfola al quieto golfo di Lacona, abbiamo scoperto che ogni angolo dell’isola offre incontri speciali con la fauna e panorami indimenticabili. Allo stesso tempo, grazie a un’accoglienza come quella dell’Hotel Giardino di Lacona, ci si sente coccolati e “in famiglia” anche lontano da casa, con la comodità di un alloggio immerso nella natura ma ben collegato a tutte le meraviglie elbane.

Che siate birdwatcher esperti a caccia di rarità, famiglie desiderose di avventure nella natura, o semplici viaggiatori curiosi di conoscere l’anima più verde dell’Elba, speriamo che questa guida in domande e risposte vi sia stata utile per pianificare la vostra esperienza. Preparare lo zaino, il binocolo e la voglia di esplorare: l’Elba vi aspetta con il canto degli uccelli al mattino, il volo dei falchi al tramonto e un cielo stellato sulle pinete la notte. Buon viaggio e buone osservazioni a tutti!

Qui di seguito per prenotare direttamente un soggiorno all’Hotel Giardino: