Visitare l’Isola d’Elba a gennaio significa scoprire un volto diverso e affascinante dell’isola: silenziosa, autentica e avvolta da un’atmosfera di quiete che invita al relax e alla contemplazione. Lontana dal turismo estivo, l’Elba in inverno diventa un rifugio perfetto per chi ama la natura, le passeggiate panoramiche e i borghi ricchi di storia. In questa guida dedicata, presentata dallo staff dell’Hotel Giardino, scoprirai cosa fare e cosa vedere all’Elba a gennaio, per vivere un’esperienza rilassante e rigenerante nel cuore dell’Arcipelago Toscano.
Il clima, generalmente mite anche in pieno inverno, rende piacevoli le escursioni e i trekking panoramici: i sentieri del Monte Capanne, del Monte Perone o del Monte Calamita offrono viste spettacolari sul mare e sulle isole vicine, con un’aria limpida e profumata di macchia mediterranea. È il momento ideale per godersi la natura in totale tranquillità, senza folla e con la libertà di esplorare ogni angolo dell’isola.
I borghi elbani — come Portoferraio, Marciana, Capoliveri e Porto Azzurro — si presentano nella loro versione più autentica. Passeggiando tra le vie silenziose, potrai visitare le fortezze medicee, le residenze napoleoniche e i musei locali, spesso aperti anche in bassa stagione. Gennaio è anche il periodo perfetto per scoprire la cultura enogastronomica elbana, fatta di piatti semplici ma ricchi di sapore: zuppe di pesce, miele, castagne e vini profumati come l’Aleatico e l’Ansonica.
Chi ama la fotografia troverà in questo mese una luce speciale, che illumina il mare con tonalità intense e regala tramonti mozzafiato. E se il tempo lo permette, anche una passeggiata lungo la costa o una giornata di birdwatching nelle zone naturali dell’isola possono trasformarsi in esperienze indimenticabili.
Lo staff dell’Hotel Giardino ha preparato questa guida per mostrarti che l’Elba, anche in pieno inverno, sa offrire emozioni uniche. A gennaio, l’isola si svela nella sua essenza più pura: un luogo di silenzio, bellezza e armonia, dove riscoprire il piacere del tempo lento tra mare, montagna e tradizione.
Introduzione
Visitare l’Isola d’Elba nel mese di gennaio significa scoprire un volto autentico e tranquillo di questa perla del Tirreno, lontano dal turismo di massa estivo. In questa guida completa troverai informazioni pratiche, itinerari dettagliati e una ricca sezione domande & risposte per pianificare al meglio la tua vacanza invernale all’Elba. Scoprirai perché l’Hotel Giardino di Lacona, immerso nel verde a due passi dal mare, può essere la base ideale per esplorare l’isola. Troverai inoltre consigli su trasporti (traghetti, autobus, auto), sul clima che ti aspetta a gennaio, sugli eventi culturali e naturalistici da non perdere e sulle specialità gastronomiche elbane da assaggiare nelle fredde giornate invernali.
Segui la nostra guida giorno per giorno – con itinerari da 3, 5 e 7 giorni, tabelle riassuntive e un format ricco di Q&A – e preparati a vivere l’Elba in inverno, quando i borghi si raccontano nella loro quiete e la natura regala colori e atmosfere uniche.
Perché visitare l’Elba a gennaio?
Vale la pena visitare l’Elba in inverno? Assolutamente sì. Gennaio è un periodo insolito ma affascinante per scoprire l’isola d’Elba. I ritmi rallentano, i vicoli dei borghi storici sono quasi deserti e le spiagge, pur non essendo balneabili, offrono paesaggi mozzafiato in totale tranquillità. La natura elbana a gennaio si veste di toni più morbidi: le pinete profumano di resina dopo la pioggia e sulle colline compaiono le prime fioriture invernali (come le mimose gialle) . Lontano dalle folle estive, potrai immergerti nella vita locale autentica: fare colazione in un bar di paese chiacchierando con gli isolani, partecipare alle piccole festività invernali e scoprire tradizioni antiche. Inoltre, molti siti culturali e naturalistici restano accessibili 365 giorni l’anno, quindi anche in inverno avrai musei, fortezze, miniere e sentieri tutti da esplorare .
Quali sono i vantaggi di una vacanza elbana a gennaio? Eccone alcuni: trovi prezzi più bassi per alloggi e servizi, strade sgombre dal traffico e facilità di parcheggio ovunque . Potrai apprezzare con calma le bellezze dell’isola, dalle fortezze medicee di Portoferraio alle calette nascoste, senza file né prenotazioni anticipate. Gennaio è anche il periodo ideale per gli amanti del trekking e della mountain bike: le temperature miti (come vedremo tra poco) permettono lunghe escursioni nell’entroterra collinare o lungo i litorali, e il Parco Nazionale organizza perfino trekking guidati invernali alla scoperta della fauna e del territorio . Se invece cerchi relax e benessere, all’Elba c’è un centro termale aperto tutto l’anno (le Terme di San Giovanni, ne parleremo più avanti) dove rigenerarsi con fanghi e talassoterapia senza la ressa estiva .
Naturalmente, visitare l’Elba a gennaio comporta anche qualche sfida. Molti hotel e ristoranti sono chiusi per pausa stagionale (tranne strutture come Hotel Giardino, pronte ad accoglierti) e alcune attività outdoor dipendono dal meteo. Ma con un po’ di pianificazione – verificando in anticipo orari di apertura e previsioni del tempo – l’esperienza sarà ugualmente ricca. In sintesi, l’Elba in gennaio offre autenticità, quiete e un contatto più intenso con la natura e la cultura locali, per un viaggio che scalda il cuore anche nei giorni più freddi .
Che tempo fa a gennaio all’Elba? (Clima e meteo)
Che clima troverò sull’Elba a gennaio? Il clima elbano in inverno è di tipo mediterraneo mite, decisamente più clemente rispetto alla terraferma toscana . Gennaio è il mese più freddo, ma le temperature restano generalmente sopra lo zero lungo le coste. A Portoferraio, la media delle temperature di gennaio si aggira attorno ai 9–10°C : tipicamente massime diurne intorno ai 12–13°C e minime notturne sui 5–6°C. Sulle zone collinari interne le temperature risultano qualche grado inferiori (la stazione meteo sul Monte Calamita a 400 m registra una media di 8°C in gennaio, con minime di 6,2° e massime di 9,9°C ). Le gelate sono rare lungo la costa – difficilmente il termometro scende sotto 0°C negli inverni normali – mentre sopra i 500–600 m può fare più freddo e occasionalmente comparire la neve sulle cime più alte. Eventi nevosi al livello del mare sono eccezionali (da ricordare la nevicata del gennaio 1985, e pochi altri episodi isolati negli ultimi decenni) .
Le precipitazioni in gennaio sono moderate: cadono circa 60 mm di pioggia mediamente, distribuiti su 6-7 giorni piovosi nel mese . Significa che potresti incontrare qualche giorno di pioggia o temporale (i venti di libeccio sud-occidentali possono portare burrasche invernali ), alternati però a molte giornate serene o parzialmente soleggiate. L’inverno elbano è mite ma variabile: puoi aspettarti alternanza di sole tiepido – ideale per passeggiare sulle spiagge deserte – e giornate umide o ventose in cui dedicarsi magari a visite a musei o a un pomeriggio alle terme. Le ore di luce a gennaio sono ridotte (circa 9-10 ore di luce diurna): il sole sorge verso le 7:45 e tramonta intorno alle 17:15 a metà mese.
E il mare? L’acqua in gennaio è fredda per fare il bagno, attestandosi su una temperatura media di circa 14–15 °C . In pieno inverno solo i più temerari possono concedersi un tuffo veloce (magari dopo una corsa in spiaggia!), ma generalmente il bagno al mare è sconsigliato. Tuttavia, il mare d’inverno regala altri piaceri: puoi goderti lunghe camminate sulle spiagge deserte, respirando l’aria salmastra e osservando le onde. Spesso il mare d’Elba in gennaio è sorprendentemente calmo e limpido nelle giornate di alta pressione, riflettendo i colori del cielo; in altri momenti può essere agitato e schiumeggiante durante le mareggiate, offrendo spettacoli naturali affascinanti da ammirare in sicurezza dalla costa.
Consiglio: vestiti a strati. A gennaio all’Elba potrai trovare mezzogiornate quasi tiepide al sole, in cui bastano un maglione leggero o una giacca a vento, e serate fredde dove avrai bisogno di un piumino più pesante, guanti e cappello. Porta con te un impermeabile o una giacca antipioggia per far fronte agli acquazzoni improvvisi e scarpe adatte a sentieri umidi se prevedi di fare trekking. In sintesi, il meteo elbano di gennaio è complessivamente mite (9–13°C di giorno) e abbastanza asciutto, con un inverno che – come dicono gli abitanti – “non è mai troppo rigido”. Perfetto per chi vuole evitare il gelo continentale senza rinunciare all’atmosfera invernale.
Tabella riassuntiva clima di gennaio all’Elba:
Parametro | Valore medio (Gennaio) |
---|---|
Temperatura minima | ~ 6°C (costa) – più bassa nelle zone interne |
Temperatura massima | ~ 12°C (costa) |
Giorni di pioggia | ~ 6–7 al mese |
Pioggia totale | ~ 60 mm al mese |
Temperatura del mare | ~ 14–15°C |
Ore di luce diurna | ~ 9,5 (a metà gennaio) |
Venti prevalenti | Libeccio (SO) alternato a Maestrale (NO) |
Nevicate | Molto rare in costa (eventi eccezionali) |
Come arrivare all’Elba in inverno?
L’Elba è facilmente raggiungibile a gennaio? Sì, l’isola rimane collegata tutto l’anno alla terraferma tramite un servizio regolare di traghetti. Il porto di partenza obbligato è Piombino (LI) sulla costa toscana, da cui partono quotidianamente le navi per l’Elba . Anche in pieno inverno ci sono più corse al giorno, operate principalmente da due compagnie marittime: Toremar e Moby Lines (a cui si aggiunge Blu Navy nei periodi di alta stagione) . I traghetti impiegano circa 1 ora per coprire i 10 km di mare fino all’isola , sbarcando al porto principale di Portoferraio oppure, con alcune corse, ai porti minori di Rio Marina e Cavo (sulla costa orientale) . La quasi totalità del traffico invernale fa scalo a Portoferraio, che è il capoluogo e centro meglio collegato . Le navi sono traghetti tradizionali che trasportano sia passeggeri che auto; esiste anche un servizio di aliscafo veloce (solo passeggeri) operato da Toremar, ma in inverno gli aliscafi possono essere ridotti .
Quanto costa e come prenotare il traghetto? In bassa stagione i biglietti del traghetto per l’Elba sono spesso più economici rispetto all’estate. Puoi acquistare il biglietto direttamente al porto di Piombino prima dell’imbarco, ma è consigliabile prenotare online in anticipo per confrontare gli orari di tutte le compagnie e assicurarsi la partenza preferita . Inoltre, prenotando prima puoi approfittare di tariffe scontate (le compagnie incrementano il prezzo mano a mano che la nave si riempie) . Le principali compagnie (Toremar e Moby) offrono varie corse distribuite tra la mattina e il tardo pomeriggio anche d’inverno. In condizioni meteo marine normali, i collegamenti sono affidabili; tuttavia forti mareggiate o venti di burrasca potrebbero causare cancellazioni o sospensioni temporanee. È buona norma, in caso di previsioni avverse, controllare gli aggiornamenti delle compagnie o del sito dell’Autorità Portuale e avere un piano flessibile.
Consiglio pratico: se viaggi con auto al seguito, ricordati di presentarti all’imbarco con almeno 30-40 minuti di anticipo (in giorni particolari come i weekend o ponti festivi potrebbe formarsi coda al porto, ma a gennaio il traffico è minimo) . Se invece arrivi a Piombino in treno, sappi che la stazione di Piombino Marittima è proprio di fronte al molo traghetti, comodissima per chi prosegue a piedi. Un bus urbano collega anche la stazione di Campiglia M.ma (sulla linea ferroviaria principale) con il porto in coincidenza con alcuni treni regionali.
Si può volare all’isola d’Elba? Sì, esiste un piccolo aeroporto a Marina di Campo (La Pila) che offre collegamenti aerei, ma il servizio è molto limitato e stagionale. In inverno inoltrato (gennaio-febbraio) di solito non ci sono voli di linea giornalieri. La compagnia Silver Air in passato operava voli settimanali da Pisa e Firenze anche nei mesi invernali , ma è bene verificare anno per anno la presenza di voli. Per esempio, le tratte con piccoli aeromobili da Pisa, Firenze o Milano Linate generalmente riprendono dalla primavera (indicativamente da aprile) . Pertanto, per gennaio l’aereo non è un’opzione affidabile per raggiungere l’Elba, mentre il traghetto resta la scelta obbligata. L’aeroporto elbano, qualora operativo, è situato a La Pila, a circa 2 km da Marina di Campo – una posizione comoda per chi alloggiasse nella zona sud-occidentale dell’isola.
Posso portare l’auto sull’Elba a gennaio? Certamente sì. Anzi, portare la propria automobile (o moto) è consigliato se vuoi esplorare l’isola in libertà, poiché in inverno i trasporti pubblici sono presenti ma con orari ridotti. I traghetti accettano veicoli e il costo per un’auto standard nel periodo invernale è ragionevole. In alternativa, puoi anche arrivare come passeggero a piedi e poi noleggiare un’auto o scooter sull’isola: diversi autonoleggi a Portoferraio, Porto Azzurro e Marina di Campo sono aperti tutto l’anno . Tieni presente però che d’inverno alcuni autonoleggi potrebbero operare su chiamata, quindi conviene prenotare il mezzo in anticipo.
Come muoversi sull’isola a gennaio?
Una volta sbarcato all’Elba, come ci si sposta in inverno? Le opzioni principali sono: auto/moto, autobus oppure taxi/NCC. Abbiamo già accennato che avere un mezzo proprio è l’ideale per esplorare ogni angolo, e va ribadito: l’Elba ha una buona rete stradale asfaltata che collega tutte le località principali, e in circa 20–30 minuti di guida si può attraversare gran parte dell’isola . In bassa stagione il traffico è praticamente inesistente e si trova parcheggio con facilità anche nei centri storici . Dunque, muoversi in auto a gennaio è un vero piacere: niente stress e massima flessibilità sugli orari.
Detto ciò, anche senza auto puoi comunque visitare l’Elba facendo affidamento sui mezzi pubblici. La compagnia locale di trasporto (Autolinee Toscana) opera linee di autobus che collegano Portoferraio con le principali località: ad esempio c’è un bus per Marina di Campo, uno per Marciana/Marciana Marina, uno per Capoliveri/Porto Azzurro, ecc. In inverno gli orari sono un po’ ridotti rispetto all’estate, ma garantiscono comunque alcune corse al giorno per tratta (tipicamente coincidenti con gli orari di scuola e lavoro locali). È possibile quindi, con un po’ di pianificazione, spostarsi in autobus tra i maggiori centri. Ad esempio, un bus da Portoferraio a Capoliveri impiega circa 30–40 minuti. Informati sugli orari aggiornati presso l’ufficio turistico o sul sito web del gestore autobus, tenendo presente che l’ultimo bus serale potrebbe essere intorno alle 19.
Per gli spostamenti locali brevi, specie la sera quando i bus non circolano, puoi contare su taxi e servizi di NCC (noleggio con conducente) disponibili nei principali comuni (Portoferraio, Campo nell’Elba, Capoliveri). I taxi non sono economici, ma viste le distanze contenute, una corsa dall’hotel a un ristorante o verso il porto potrebbe essere fattibile. Chiedi magari al tuo hotel: l’Hotel Giardino ad esempio sarà lieto di assisterti nel prenotare un taxi o suggerire servizi transfer affidabili.
Inoltre, se ami la bicicletta, l’Elba offre percorsi bellissimi e in inverno puoi pedalare senza il caldo opprimente. L’Hotel Giardino dispone di deposito protetto per bici , e molti sentieri collinari (soprattutto nella zona di Capoliveri e del Monte Calamita) si prestano alla mountain bike anche d’inverno. Ovviamente, scegli giornate asciutte e attrezzati con casco e abbigliamento adeguato. Sull’isola esistono pure servizi di bike rental e e-bike, alcuni operativi tutto l’anno (ad esempio a Portoferraio e Capoliveri ci sono noleggiatori che su prenotazione forniscono bici elettriche per escursioni anche nei mesi invernali).
Riassumendo, il metodo migliore per muoversi a gennaio è l’auto privata o a noleggio, ma con un po’ di organizzazione ci si può affidare ai bus per le tratte principali. Muoversi a piedi è piacevole nei centri abitati (i paesini elbani sono piccoli e si girano in pochi minuti a piedi). Per itinerari fuori porta, considera taxi o tour guidati se non hai auto. E non dimenticare che all’Elba è impossibile perdersi! Le strade sono poche e ben segnalate ; in caso di dubbi, gli isolani saranno felici di indicarti la direzione giusta.
Consiglio: a gennaio portati magari un piccolo torcia o assicurati che il cellulare sia carico se guidi dopo il tramonto su strade secondarie – l’illuminazione extraurbana è scarsa in alcune zone, e una luce può aiutare in caso di emergenza. Inoltre, fai benzina quando puoi: i distributori non sono molti (uno a Portoferraio, uno a Campo, uno a Porto Azzurro, uno a Procchio ecc.) e la sera alcuni chiudono presto.
Perché scegliere l’Hotel Giardino come base per esplorare l’Elba?
Se visiti l’Elba in inverno, la scelta dell’alloggio è cruciale: serve un posto confortevole, caldo, aperto in bassa stagione e in posizione comoda. Hotel Giardino a Lacona risponde perfettamente a queste esigenze, tanto da rappresentare il punto di partenza ideale per esplorare l’isola. Ecco in dettaglio perché:
- Posizione centralissima sull’isola: l’hotel si trova in località Lacona, sulla costa meridionale, in posizione strategica esattamente a metà strada fra i principali centri. In circa 10-15 minuti di auto si raggiungono infatti Marina di Campo (a ovest), Capoliveri e Porto Azzurro (a est) e Portoferraio (a nord) . Questa ubicazione baricentrica permette escursioni giornaliere comodissime in ogni direzione, riducendo i tempi di spostamento. Lacona stessa è una frazione tranquilla ma non isolata, con qualche negozio di prima necessità aperto anche fuori stagione.
- Vicino al mare e alla natura: l’Hotel Giardino è a soli 100 metri dalla spiaggia di Lacona, una delle più grandi dell’Elba, raggiungibile a piedi con una breve passeggiata attraverso le dune costiere protette . Questo significa che ogni mattina potrai fare due passi sulla sabbia anche a gennaio, godendoti l’aria di mare e magari qualche raggio di sole invernale, prima di partire per le tue visite. L’hotel è immerso in un parco privato di 30.000 mq con pineta fresca e arieggiata – praticamente un giardino botanico naturale dove rilassarsi. Anche in inverno il parco regala angoli di pace: immagina di leggere un libro all’aperto, al tiepido sole di mezzogiorno, circondato dal verde e con il canto degli uccellini di sottofondo.
- Ospitalità familiare e comfort: l’hotel è a conduzione familiare e l’atmosfera è calda e accogliente, qualità confermata dalle ottime recensioni degli ospiti. Lo staff viene descritto come cordiale, disponibile e premuroso, creando un clima quasi familiare . In pieno inverno, quando l’isola è meno animata, fa la differenza avere uno staff pronto a coccolarti e a darti consigli su cosa fare. Le camere, distribuite in villette nel parco, sono semplici ma confortevoli e pulitissime (la pulizia quotidiana è uno dei punti di forza evidenziati dai visitatori) . Ogni stanza è dotata di riscaldamento autonomo/aria condizionata, TV a schermo piatto e Wi-Fi, per rientrare la sera e godersi un ambiente caldo con tutti i comfort .
- Cucina casalinga e sapori locali: la cucina dell’Hotel Giardino è rinomata per essere gustosa e genuina. La giornata inizia con ricche colazioni a buffet con prodotti freschi fatti in casa (un cornetto fragrante e una torta casalinga non mancano mai) . A pranzo e cena, il ristorante dell’hotel propone piatti semplici ma curati, preparati con ingredienti di qualità, in grado di soddisfare anche i palati locali – molti ospiti lodano l’ottimo cibo e la varietà del menù, che include spesso pesce fresco e specialità tradizionali . Il bello è che, viaggiando a gennaio, potrai avere attenzione quasi personalizzata: lo chef è disponibile a variazioni per intolleranze, menu per bambini, ecc. . Gustare la cena in hotel può essere una scelta vincente nelle sere invernali, soprattutto se alcuni ristoranti fuori sono chiusi: troverai un ambiente conviviale nella grande sala da pranzo luminosa, magari assaggiando uno stoccafisso alla riese o un bicchiere di Aleatico, senza dover guidare fuori la sera al freddo.
- Servizi utili per l’inverno: l’Hotel Giardino offre una serie di servizi che tornano utili anche (e soprattutto) fuori stagione. Ad esempio, Wi-Fi gratuito nelle aree comuni per pianificare le giornate o lavorare in smart working se necessario . C’è un comodo parcheggio privato interno gratuito, con posti auto ombreggiati da teli – potrai parcheggiare accanto alla camera senza preoccupazioni. Gli animali domestici sono i benvenuti , quindi se viaggi col tuo cane sappi che sarà accolto volentieri (e amerà anche lui scorrazzare sulla spiaggia deserta di Lacona!). Per gli sportivi, l’hotel ha deposito bici coperto e può fornire informazioni su percorsi trekking; per gli appassionati di mare, a poca distanza ci sono centri diving aperti gran parte dell’anno, e lo staff può aiutare a contattarli . Un plus da non sottovalutare: l’Hotel Giardino offre ai propri ospiti biglietti traghetto a tariffe scontate grazie a convenzioni dedicate . Ciò significa che, prenotando il soggiorno, puoi chiedere all’hotel di occuparsi anche della prenotazione del traghetto Piombino-Elba a un prezzo agevolato, risparmiando tempo e denaro.
In sintesi, Hotel Giardino unisce una posizione eccezionale (nel cuore del golfo di Lacona, a metà strada tra tutte le mete elbane) ai valori aggiunti di una gestione familiare attenta alle esigenze degli ospiti. Sarai a due passi dal mare e al centro di un reticolo di possibili escursioni, in un’oasi di pace nel verde. Per chi pianifica un tour dell’Elba a gennaio, far base all’Hotel Giardino significa avere un rifugio accogliente dove tornare ogni sera dopo le esplorazioni giornaliere, trovando un sorriso, un piatto caldo e il comfort di una casa lontano da casa .
Cosa vedere nei dintorni dell’Hotel Giardino (Lacona e Capoliveri)?






Soggiornando a Lacona, molte attrazioni sono letteralmente a due passi. Ecco alcune idee su cosa visitare nei dintorni immediati dell’Hotel Giardino, senza bisogno di lunghi spostamenti:
- Spiaggia di Lacona e dune costiere: l’abbiamo già menzionata, ma merita una visita dedicata. La spiaggia di Lacona è una vasta mezzaluna di sabbia fine lunga oltre 1 km, una delle più grandi dell’isola. Anche se in gennaio non la si vive per fare il bagno, rimane splendida per passeggiate panoramiche. Alle spalle della spiaggia si estende un sistema di dune sabbiose ricoperte da macchia mediterranea e ginepri secolari: un biotopo protetto di grande valore ambientale . Percorrere i passerelle tra le dune ti farà apprezzare la natura intatta di Lacona (magari con qualche avvistamento di conigli selvatici o uccelli costieri). Dal lato ovest della spiaggia, puoi seguire un sentierino che porta a Punta della Contessa per una veduta elevata sul golfo di Lacona, oppure verso est un altro breve sentiero conduce alla spiaggetta di Laconella, una baia più piccola e incantevole, delimitata dal promontorio di Capo Stella.
- Capo Stella – Sentiero dei Profumi: Capo Stella è il promontorio che chiude a ovest il golfo di Lacona. È accessibile con un facile sentiero ad anello (noto anche come “sentiero dei profumi”) che parte dalla vicina spiaggia di Margidore. In circa 1 ora di camminata pianeggiante si circonda tutta la penisola di Capo Stella tra le pinete e la macchia, con scorci magnifici sia sul golfo di Lacona che sul versante opposto (golfo Stella). È un percorso adatto a tutti, anche in inverno, per ammirare la flora mediterranea e godere di viste a 360° sul mare. Nelle giornate limpide, dalla punta di Capo Stella si vedono distintamente anche Pianosa e Montecristo all’orizzonte.
- Il villaggio di Capoliveri: a circa 10 km da Lacona (15 minuti di auto) salendo sulle colline si trova Capoliveri, uno dei borghi più caratteristici dell’Elba. Arroccato a 167 m sul livello del mare, Capoliveri ti accoglie con un dedalo di vicoli in pietra, archi e piccole piazzette, retaggio del suo passato di fortezza medievale e poi di “paese minerario” sotto i Medici . Anche fuori stagione il borgo mantiene il suo fascino: molti negozietti di artigianato e alimentari sono aperti tutto l’anno, così come bar e qualche osteria in piazza. Da non perdere la Piazza Matteotti, terrazza panoramica affacciata verso il mare e le colline – da lì la vista al tramonto spazia sul golfo di Porto Azzurro e sulle isole minori. Capoliveri offre anche spunti culturali: c’è il piccolo Museo del Mare, dedicato tra l’altro alla storia del relitto del Polluce (un piroscafo ottocentesco affondato al largo e ritrovato con un carico di tesori) e alle tradizioni marinaresche locali. Visitare Capoliveri a gennaio significa coglierne l’anima autentica: sedersi su una panchina in piazza ad ascoltare gli anziani, magari con un cartoccio di caldarroste se c’è qualche festa, o esplorare le viuzze decorate dai murales che raccontano antiche leggende del paese.
- Porto Azzurro: proseguendo pochi chilometri oltre Capoliveri (altri 5-6 minuti di guida) si giunge a Porto Azzurro, pittoresco villaggio portuale sulla costa orientale. Porto Azzurro ha un grande porto turistico circondato da case color pastello e dominato dall’imponente Forte San Giacomo, una fortezza spagnola del Seicento che ancora oggi funge da carcere . Non si può visitare l’interno del forte (essendo istituto penitenziario), ma vale la pena salire verso la fortezza per il panorama sul paese e sul mare. Nel centro di Porto Azzurro troverai una vivace piazza sul lungomare (Piazza Matteotti, omonima di quella di Capoliveri), con bar e ristoranti (alcuni aperti anche in inverno, soprattutto nei weekend). A gennaio potresti trovare quiete e relax seduto su una panchina del molo a guardare i pescherecci. Sopra il paese, incastonato sul fianco del monte, c’è il Santuario della Madonna di Monserrato, una cappella del 1700 fatta costruire dagli spagnoli in un suggestivo vallone (il santuario potrebbe essere chiuso in inverno, ma il contesto naturale per arrivarci merita una breve escursione a piedi di circa 20-30 minuti dal paese). Porto Azzurro è ideale per una passeggiata pomeridiana/in serata, magari per cenare in uno dei ristorantini di pesce affacciati sul porto, con le luci delle barche che dondolano nell’acqua scura.
- Le miniere del Monte Calamita: nei pressi di Capoliveri, sul promontorio di Calamita, si estende il Parco Minerario di Capoliveri. Si tratta delle antiche miniere di ferro del Vallone e del Ginevro, sfruttate fino agli anni ‘80, oggi visitabili con escursioni guidate. In inverno le miniere sono aperte su prenotazione, generalmente per gruppi o durante le festività natalizie . Informandosi presso la cooperativa Mineraria di Capoliveri, potresti organizzare una visita sotterranea alla galleria del Ginevro (l’unica miniera elbana scesa fin sotto il livello del mare!). In alternativa, alcuni percorsi trekking ad accesso libero ti portano lungo i cantieri a cielo aperto del Vallone, tra rocce rossastre e scorci costieri lunari. È un’esperienza particolare camminare in questo paesaggio minerario, magari approfittando di una limpida giornata invernale: vedrai vecchi carrelli arrugginiti, depositi di ematite scintillante, e sullo sfondo il blu intenso del mare. Il terreno può essere fangoso dopo le piogge, quindi equipaggiati di conseguenza.
In generale, Lacona, Capoliveri e dintorni offrono un mix di mare, natura e cultura a portata di mano dell’hotel. Potresti passare una mattina a Lacona tra spiaggia e pineta, un pomeriggio a Capoliveri per shopping e panorami, e un altro ancora a esplorare Porto Azzurro e i suoi dintorni collinari. Tutto senza macinare troppi chilometri. Questa parte dell’isola, anche in inverno, regala colori vividi e sensazioni di pace: il verde dei lecci e dei pini, il blu del mare che contrasta con le terre rosse del Calamita, e l’atmosfera accogliente di borghi che vivono la loro quotidianità. Il personale dell’Hotel Giardino, conoscendo bene la zona, saprà sicuramente consigliarti ulteriori chicche nei dintorni (come un produttore di vino locale da visitare o un belvedere nascosto sulla costa di Capo Perla).
Cosa fare all’Elba a gennaio – Natura, cultura e relax
Oltre ai dintorni di Lacona, tutta l’isola d’Elba offre attività interessanti anche a gennaio, spaziando dal patrimonio storico-culturale alle bellezze naturali e alle esperienze di relax. Vediamo alcune domande frequenti e relative risposte per organizzare al meglio le giornate invernali elbane:
Si possono visitare musei, fortezze e altri siti storici in inverno? – Sì, molti siti culturali dell’Elba restano accessibili anche fuori stagione, alcuni con orari ridotti o su richiesta. In particolare, a Portoferraio sono aperti tutto l’anno (tranne qualche giorno festivo) i due musei napoleonici: la Palazzina dei Mulini in centro e la Villa di San Martino appena fuori città . Queste furono le residenze dell’imperatore Napoleone durante il suo esilio elbano (1814-15) e oggi ospitano cimeli, arredi d’epoca e opere d’arte del periodo . Gli orari invernali prevedono aperture mattutine e chiusure in qualche giorno settimanale (ad esempio la Palazzina dei Mulini attualmente è aperta mercoledì, venerdì, sabato e domenica, chiusa lunedì e martedì) , ma conviene sempre verificare sul sito ufficiale dei Musei Napoleonici o contattare l’ufficio turistico. Sempre a Portoferraio si possono visitare le possenti Fortezze Medicee (Falcone, Stella, Linguella): il perimetro esterno e i bastioni sono sempre accessibili per una passeggiata panoramica; il museo della Linguella (archeologico) di solito è aperto su richiesta in inverno. A Marciana, sull’altura occidentale, trovi la Fortezza Pisana (XII sec.): di norma aperta in estate, ma il cortile interno potrebbe essere chiuso a gennaio; puoi comunque salire fin sotto le mura per il panorama. Sul versante orientale, come detto, spiccano le fortezze spagnole: Forte San Giacomo a Porto Azzurro (visibile solo esternamente, essendo un carcere attivo) e Forte Focardo sul promontorio di Capo Focardo (quest’ultimo non visitabile, ma raggiungibile con un sentiero per vederlo da vicino). Insomma, le fortificazioni elbane si possono esplorare anche d’inverno, almeno dall’esterno, e offrono scorci fotografici meravigliosi con la luce radente di stagione.
Per quanto riguarda i musei, oltre a quelli napoleonici citati, meritano attenzione: il Museo Archeologico di Marciana (custodisce reperti etruschi e romani, aperto annualmente su appuntamento o in giorni fissi ); la Pinacoteca Foresiana di Portoferraio (collezione d’arte, anch’essa spesso visitabile su richiesta nei mesi invernali); e soprattutto i musei minerari del versante orientale. A Rio Marina c’è il Museo dei Minerali e dell’Arte Mineraria, un piccolo gioiello che espone cristalli di pirite, ematite e altri minerali elbani, e organizza tour guidati nel Parco Minerario circostante – in inverno il museo apre su prenotazione o durante le festività, e le escursioni in miniera vengono effettuate per gruppi quando richieste . A Rio nell’Elba, nel centro storico, si trova il Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario, che racconta la storia millenaria dell’attività estrattiva elbana, anche questo aperto tutto l’anno su richiesta . Da segnalare inoltre il Museo del Mare di Capoliveri (menzionato prima), e l’Acquario dell’Elba a Marina di Campo: quest’ultimo però solitamente in gennaio risulta chiuso per pausa stagionale , riaprendo a Pasqua. In generale, anche d’inverno c’è tanto da vedere in ambito culturale, basta organizzarsi un po’ prima: molti luoghi aprono on demand, quindi una telefonata il giorno prima può garantirti la visita esclusiva a posti unici (ad esempio, il custode del Museo di Marciana potrebbe aprirti apposta, trasformando la visita quasi in un tour privato).
Quali esperienze nella natura si possono fare a gennaio? – La natura elbana non va in letargo d’inverno, anzi offre scenari magnifici e attività all’aria aperta senza il caldo estivo. Prima fra tutte, il trekking: ci sono decine di sentieri percorribili anche nei mesi freddi, specie nelle giornate soleggiate. Alcune hiking experience consigliate: l’ascesa al Monte Capanne (1019 m, la vetta dell’isola) è fattibile a piedi anche d’inverno per escursionisti esperti, scegliendo giornate limpide e senza neve in quota – in circa 3 ore di cammino da Marciana si arriva in cima e la vista spazia su tutto l’arcipelago; in alternativa, la cabionvia panoramica da Marciana (quando operativa) può portarti fino a 900 m, ma attenzione perché la cabinovia di solito è chiusa da novembre a marzo per manutenzione. Un altro trekking invernale splendido è quello sul Monte Calamita a Capoliveri: un percorso ad anello tra vecchie miniere e macchia mediterranea, con scorci sul mare, consigliato anche dalle guide locali . Sempre sul Calamita, segnalo il sentiero costiero del Vallone che scende a insenature come Cala dei Lingotti, dove giacciono residui di ematite luccicanti sulla riva – un vero museo a cielo aperto.
Per famiglie e camminatori meno allenati, ci sono percorsi più brevi e pianeggianti, come la passeggiata da Marina di Campo a Fetovaia lungo la costa sud-occidentale (magari non intera, ma alcuni tratti sono spettacolari, ad esempio la zona di Cavoli – Seccheto con le piscine naturali nelle scogliere granitiche). O ancora il già citato Capo Stella a Lacona, o il sentiero Madonna del Monte a Marciana: quest’ultimo è un breve trekking nel bosco di castagni fino a un eremo seicentesco, luogo dove anche Napoleone soggiornò per qualche giorno – d’inverno è suggestivo, con le fonti d’acqua e le rocce coperte di muschio, e spesso nel periodo natalizio vi allestiscono un presepe nel santuario. Anche il Parco Nazionale Arcipelago Toscano organizza escursioni guidate in inverno, ad esempio birdwatching nelle zone umide costiere o trekking tematici nei weekend . Consulta il loro calendario sul sito o presso i punti parco (ce n’è uno a Portoferraio): potresti aggregarti a un gruppo per una camminata guidata e conoscere altri appassionati.
Un’altra esperienza naturale particolare in inverno è la raccolta dei funghi o delle erbe spontanee: le campagne elbane offrono corbezzoli maturi (fino a dicembre) e i primi asparagi selvatici (da fine febbraio), e molti abitanti vanno in cerca di porcini e ovuli nelle pinete anche in autunno-inverno. Se hai interesse, potresti informarti se vi sono escursioni micologiche organizzate (spesso in ottobre-novembre ci sono eventi come la Sagra del Fungo a Marciana , ma a gennaio è più a livello individuale).
E se piove o fa freddo, cosa fare? – In caso di maltempo, l’Elba in inverno offre comunque valide alternative indoor. Abbiamo citato i musei (Napoleonici, minerari, archeologici) che sono perfetti per mezza giornata al coperto. Un’altra opzione ottima è dedicare qualche ora al benessere termale: le Terme di San Giovanni, situate in una laguna vicino a Portoferraio, sono aperte tutto l’anno e specialmente frequentate in inverno per trattamenti curativi e rilassanti . Le terme sfruttano i fanghi marini e le acque salsoiodiche della laguna: potresti regalarti un impacco di fango caldo (ottimo per reumatismi), un bagno in vasca con acqua marina riscaldata, oppure un massaggio. C’è anche un piccolo percorso benessere con talassoterapia (acqua di mare e alghe) che nelle giornate fredde rigenera corpo e mente . Il centro termale è aperto quotidianamente (chiude solo nei festivi maggiori) e in inverno troverai poche persone, quindi massima tranquillità per goderti le piscine senza folla . L’Hotel Giardino dista circa 15 km dalle Terme San Giovanni (20 minuti di auto) e saprà fornirti indicazioni; volendo, offrono anche pacchetti giornalieri abbastanza convenienti (es. ingresso piscina e fango a partire da 25 €) . Un pomeriggio alle terme è un ottimo modo per trascorrere una giornata di pioggia.
Altre idee in caso di pioggia: visitare una cantina vinicola (alcune cantine elbane restano attive e accolgono visitatori su appuntamento anche d’inverno, ad esempio a Capoliveri o Portoferraio – potrai degustare il famoso Aleatico passito al riparo dal maltempo); fare un giro di shopping nei negozi di prodotti tipici (miele, confetture, artigianato) a Portoferraio o Capoliveri; oppure provare a seguire un corso di cucina tradizionale – in inverno infatti alcune associazioni locali organizzano laboratori per imparare a cucinare piatti elbani, oppure semplicemente ci si può mettere d’accordo con il cuoco dell’hotel che, su richiesta, potrebbe insegnarti la ricetta della schiaccia briaca!
In sintesi, pioggia o sole, caldo o freddo, all’Elba non ci si annoia nemmeno a gennaio: c’è sempre un castello da scoprire, un sentiero da percorrere, un vino da assaggiare o un racconto locale da ascoltare accanto al camino di un’osteria.
Cosa mangiare all’Elba in inverno? (Sapori e gastronomia)
Un viaggio non è completo senza aver assaporato la cucina locale, e l’Elba vanta una tradizione enogastronomica ricchissima, frutto dell’incontro tra mare e terra. A gennaio potrai gustare piatti sostanziosi e caldi, perfetti per il clima invernale, oltre ai dolci tipici delle feste. Ecco alcune specialità elbane da non perdere:
- Stoccafisso alla riese: è il piatto simbolo del versante orientale (detto riese da Rio). Si tratta di un gustosissimo spezzatino di stoccafisso (merluzzo essiccato) cucinato lentamente con un ricco condimento: soffritto di aglio, cipolla e prezzemolo in olio extravergine, a cui si aggiungono pezzi di stoccafisso ammollato, vino bianco, pomodoro e un mix di ingredienti saporiti come olive nere, acciughe sotto sale, capperi, patate e pinoli . È una sorta di stufato di pesce dal sapore intenso, leggermente piccante, che richiede ore di cottura finché il pesce non si sfalda. Viene spesso servito con pane tostato. Nelle osterie elbane, soprattutto a Rio Marina o Portoferraio, lo stoccafisso alla riese è un must in inverno.
- Sburrita di baccalà: altra zuppa tradizionale di pesce povero. La sburrita è una zuppa di baccalà tipica di Portoferraio e dintorni: il baccalà viene lessato in acqua aromatizzata con aglio e nepitella (mentuccia selvatica), poi sbriciolato e servito in scodelle sopra fette di pane abbrustolito, con un filo d’olio a crudo . È una minestra caldissima e profumata, di origine antica (pare fosse il piatto dei faristi, i guardiani dei fari). Pochi ingredienti, ma molto gusto – ideale dopo una giornata umida per scaldarsi.
- Gurguglione: dal versante di Rio nell’Elba arriva anche questo colorato stufato di verdure, che potremmo chiamare la “ratatouille elbana”. Il gurguglione si prepara con ortaggi di stagione estivi ma anche autunnali: peperoni, melanzane, zucchine, pomodori, cipolle il tutto tagliato a pezzi e cotto a fuoco lento con olio, basilico e prezzemolo . Ne risulta una caponata saporita, ottima sia calda che tiepida. Pur essendo un piatto contadino estivo, a Capoliveri e Portoferraio lo si trova anche in inverno come contorno, spesso accanto allo stoccafisso o ad altre portate principali. È leggero e genuino, 100% vegetariano.
- Cacciucco alla viareggina (o all’elbana): essendo Elba parte della costa toscana, non può mancare il cacciucco, la celebre zuppa di pesce mista. Ogni famiglia ha la sua ricetta, ma generalmente a Portoferraio e Marciana Marina troverai versioni ricche di pesce di scoglio (scorfano, tracina, polpo, seppie, cozze) in un brodo al pomodoro piccante servito su pane agliato. Un piatto forte e corroborante, perfetto nelle sere d’inverno.
- Polpo lesso “all’elbana”: il polpo lesso qui viene servito condito con olio, limone, prezzemolo e patate lesse, tiepido o a temperatura ambiente. Niente di troppo elaborato, ma il polpo dell’Elba è rinomato per la sua tenerezza. Spesso lo trovi come antipasto nei ristoranti tipici.
- Zerri fritti: gli zerri sono piccoli pesci simili alle acciughe, che gli elbani usano friggere interi dopo infarinatura. Un tempo cibo “da poveri”, oggi sono una leccornia da aperitivo. In inverno se i pescatori riescono a prenderli, li trovi fritti croccanti e conditi con sale e limone.
- Schiaccia briaca: passiamo ai dolci. La schiaccia briaca è forse il dolce elbano più famoso, originario di Rio nell’Elba. È una sorta di torta-biscotto molto bassa, ricca di frutta secca, uvetta e vino Aleatico nell’impasto . Si chiama “ubriaca” perché tradizionalmente non contiene acqua né lievito, ma solo vino (e Alchermes per colorarla di rosso) . Veniva preparata soprattutto nel periodo natalizio ed è diffusa anche in tutto l’inverno. La consistenza è asciutta e friabile, dal sapore dolce di vino e frutti. È ottima da sgranocchiare con un bicchierino di Aleatico stesso o di Moscato. Molte panetterie e pasticcerie la vendono tutto l’anno; non andare via senza averne assaggiata una fetta!
- Schiacciunta: un altro dolce locale, tipico dei mesi freddi, è la schiacciunta. Si tratta di biscottone a base di farina, strutto (o olio) e anice, cotto in forno e servito a pezzi. Somiglia a certe focacce dolci toscane, e tradizionalmente si prepara a febbraio-marzo. Ad esempio a Poggio e Marciana era uso fare la schiacciunta per San Giuseppe. La troverai magari in qualche forno di montagna.
- Sportella e Ceremito: dolci particolari di Rio nell’Elba, legati alla Pasqua (invernali solo se Pasqua cade presto). La sportella è un pane dolce all’anice che i giovani scambiano come pegno d’amore a Pasqua, mentre il ceremito è un dolce simile ma dalla forma intrecciata. Curiosità: ancora oggi a Rio si celebra la “Festa della Sportella” il lunedì di Pasqua, con vendita di questi pani dolci .
- Vini elbani: l’Elba produce diversi vini DOC pregiati. Su tutti primeggia l’Aleatico Passito dell’Elba, un vino rosso dolce da dessert, ottenuto da uve appassite e dal caratteristico aroma di frutti di bosco e rosa. È uno dei pochi DOCG toscani (denominazione di origine controllata e garantita) e accompagnare la schiaccia briaca con un sorso di Aleatico è l’abbinamento perfetto . Ottimi anche l’Elba Moscato (bianco dolce aromatico) e i vini secchi: l’Elba Bianco DOC (uvaggio con Procanico, alias Trebbiano Toscano, e Vermentino) e l’Elba Rosso DOC (uvaggio con Sangioveto, cioè Sangiovese). In inverno puoi fare degustazioni presso alcune aziende vinicole: ad esempio Tenuta La Chiusa vicino Portoferraio o la Fattoria delle Ripalte (Capoliveri) su appuntamento offrono assaggi anche fuori stagione . Da provare anche il vino rosso denso chiamato “Aleatico liquoroso” – una rarità ormai, ma qualche contadino ne ha ancora bottiglie casalinghe.
- Prodotti tipici: citiamo infine l’olio extravergine d’oliva elbano (limitata produzione ma di alta qualità, fruttato e leggermente piccante) e il miele di corbezzolo, una specialità amara e aromatica perché prodotta dalle api a fine autunno sui fiori di corbezzolo. Quest’ultimo è un miele raro e pregiato, che trovi in vendita da apicoltori locali (ad esempio a Marciana o Campo). Un buon souvenir invernale può essere proprio un vasetto di miele locale e magari una bottiglia di Aleatico – portando a casa un po’ del sapore dell’isola.
Dove gustare la cucina elbana a gennaio? – Molti ristoranti turistici chiudono dopo l’estate, ma non temere: troverai aperte le trattorie e gli esercizi frequentati dai locali. A Portoferraio, ad esempio, ristoranti come “Il Vecchio Porto” o “da Paolino” (nomi indicativi) restano attivi tutto l’anno e propongono stoccafisso, cacciucco e altre bontà. Lo stesso dicasi per Capoliveri e Marciana Marina, dove ci sono osterie che servono cucina casalinga ai residenti. Chiedi consiglio in hotel: Hotel Giardino stesso offre piatti tipici su richiesta (ad esempio, se vuoi provare qualcosa di particolare, lo chef può prepararlo previo accordo) . In inverno, inoltre, sagre e feste gastronomiche animano l’autunno e inizio inverno: a ottobre c’è la Festa dell’Uva a Capoliveri con degustazioni di castagne e vino novello, a novembre la Sagra del Totano a Marciana Marina celebra totani ripieni e altri piatti di mare . A gennaio specificamente non ci sono grandi sagre (dopo l’Epifania l’isola è abbastanza tranquilla), ma con l’avvicinarsi del Carnevale potresti trovare frìttelle di riso di San Giuseppe nelle pasticcerie o le “frangette” (chiacchiere croccanti) tipiche del periodo . Insomma, viaggiare nell’Elba in inverno è anche un viaggio nei suoi sapori genuini, per riscoprire una cucina semplice ma ricca di storia.
Cosa fare in 3 giorni all’Elba a gennaio?
Vediamo ora degli itinerari giorno per giorno, ideali per sfruttare al meglio un breve soggiorno invernale. Cominciamo dal caso di chi ha 3 giorni pieni a disposizione (ad esempio un lungo weekend). L’itinerario combina mare, borghi, cultura e relax.
Giorno 1 – Lacona e Capoliveri: Dedica la prima giornata a esplorare i dintorni dell’hotel e il vicino paese di Capoliveri. Al mattino fai una passeggiata sulla spiaggia di Lacona, respirando l’aria marina e visitando le dune protette (magari con una piccola deviazione fino alla spiaggetta di Laconella se il tempo è bello). Dopo la camminata, potresti tornare all’Hotel Giardino per un pranzo leggero o un riposo nel parco. Nel pomeriggio, sali a Capoliveri: visita il suo centro storico pittoresco, con sosta al Museo del Mare (se aperto) per scoprire la storia del relitto del Polluce . Goditi i negozi artigianali e di prodotti tipici – qui puoi magari acquistare miele o una bottiglia di Aleatico direttamente da una piccola enoteca locale. Verso il tramonto, affacciati dalla terrazza panoramica di Piazza Matteotti per vedere la luce rosa che avvolge il golfo Stella. Aperitivo in un bar del corso (prova l’Aleatico cocktail se lo fanno, oppure un semplice bicchiere di Ansonica bianco) e poi cena a Capoliveri a base di pesce oppure rientro all’hotel per cenare. In paese, piatti consigliati: polpo lesso o un primo di mare. Concludi la serata con una passeggiata nelle viuzze silenziose del borgo, quindi rientra a Lacona.
Giorno 2 – Portoferraio e relax alle terme: La seconda giornata inizia con la scoperta del capoluogo storico, Portoferraio. Raggiungilo in mattinata (circa 15-20 min di auto da Lacona) e immergiti subito nella sua storia: visita il centro storico fortificato salendo alla Fortaleza Falcone e al Forte Stella, da cui si gode un panorama notevole sul porto mediceo . Prosegui con la Palazzina dei Mulini, la residenza invernale di Napoleone, dove potrai vedere il suo studio, la biblioteca e i mobili originali . Se sei appassionato di archeologia, fai un salto anche al Museo della Linguella (reperti romani) sulla darsena, oppure alla Pinacoteca Foresiana. Dopo tanto girovagare, concediti un ottimo pranzo in una trattoria del centro: prova magari lo stoccafisso alla riese o un piatto di spaghetti allo scoglio, accompagnati dal vino bianco locale . Nel pomeriggio, puntando al relax, spostati alle Terme San Giovanni (si trovano appena fuori Portoferraio, lato opposto del golfo). Prenota un ingresso pomeridiano e goditi qualche ora di benessere termale: magari un bagno caldo in acqua marina e un massaggio defaticante . In inverno le terme sono tranquille, quindi potrai rilassarti senza fretta. Verso sera, torna a Portoferraio città e fai due passi nella Darsena medicea illuminata: le barche ondeggiano sotto le antiche mura, un’atmosfera romantica e calma . Puoi prendere un caffè o un punch caldo al Bar delle Galeazze (uno storico locale sul porto). Rientro a Lacona per la notte.
Giorno 3 – Miniere di Calamita e Porto Azzurro: L’ultimo giorno combina natura e un altro borgo. La mattina parti presto verso Capoliveri e da lì imbocca la strada panoramica che porta sul Monte Calamita. Parcheggia all’inizio del sentiero del Ginepro/Vallone e intraprendi un facile trekking ad anello sul promontorio (circa 2-3 ore di cammino). Potrai ammirare le vecchie miniere di ferro a cielo aperto, con viste mozzafiato sul mare e sulla Corsica in lontananza . Se disponibile, partecipa a una breve visita guidata nelle gallerie della miniera (verifica con il Museo del Vecchio Officina a Capoliveri). Al termine dell’escursione, fai un picnic panoramico immerso nella natura – porta con te panini o schiaccia con formaggio e salumi locali, oppure frutta secca e cioccolata calda in un thermos, per rifocillarti godendoti il panorama. Dopo pranzo, scendi con l’auto a valle e raggiungi in 10 minuti Porto Azzurro. Qui il pomeriggio scorre piacevolmente: passeggia sul lungomare, visita la piccola chiesa di San Giacomo in piazza e magari fai un salto (se aperto) al Santuario di Monserrato su per la collina . Salendo a Monserrato troverai quiete assoluta e una vista bellissima su Porto Azzurro. Tornato in paese, esplora le viuzze piene di negozietti (molti saranno chiusi, ma qualche bottega di artigianato è attiva anche d’inverno). Prima che faccia buio, sali in auto per una breve deviazione panoramica: dal centro di Porto Azzurro guida fino alla località Barbarossa e oltre fino al Faro di Capo Focardo, da dove puoi vedere dall’esterno il forte omonimo e l’intero golfo di Porto Azzurro tingersi dei colori del tramonto. Infine, torna a Porto Azzurro per una cena in un ristorantino tipico – magari a base di cacciucco o di totani ripieni – per concludere in bellezza questi tre giorni. Ritorno in hotel a Lacona per l’ultima notte.
(Variante: se il giorno 3 è un martedì e sei un viaggiatore intrepido, potresti valutare in alternativa la gita all’isola di Pianosa: parte un traghetto ogni martedì da Rio Marina alle 9:20 con arrivo a Pianosa alle 11:10, ritorno alle 14:10 in Elba , che ti consente circa 3 ore sull’isola piatta, ex carcere – un’escursione molto particolare. In tal caso dovresti adattare l’itinerario: dedicare metà giornata a Pianosa e l’altra mezza a Porto Azzurro. Pianosa in inverno è remota e affascinante, ma da organizzare con anticipo e tempo permettendo.)*
Cosa fare in 5 giorni all’Elba a gennaio?
Con 5 giorni a disposizione, puoi aggiungere altre tappe imperdibili alle mete già viste nell’itinerario di 3 giorni, esplorando anche l’estremo ovest dell’isola e gustando con più calma l’atmosfera elbana. Ecco un possibile itinerario di 5 giorni invernali:
Giorno 1: Lacona – Capoliveri (come da itinerario 3 giorni, dedicato a spiaggia di Lacona e borgo di Capoliveri).
Giorno 2: Portoferraio – Terme San Giovanni (come descritto prima: cultura a Portoferraio al mattino, relax alle terme nel pomeriggio).
Giorno 3: Monte Calamita – Porto Azzurro (trekking alle miniere al mattino, visita di Porto Azzurro nel pomeriggio, come già illustrato).
Giorno 4 – Marciana e Monte Capanne: Questo giorno si esplora il lato occidentale montuoso. Al mattino dirigiti a Marciana, antico paese collinare a 375 m s.l.m. Parcheggia all’ingresso e visita il suggestivo borgo: camminando tra le viuzze in salita arriverai alla Fortezza Pisana di Marciana (puoi entrare nel cortile se aperto, o comunque godere del panorama). A Marciana si trova anche un piccolo ma ricco Museo Archeologico (con reperti etruschi e romani) che vale una visita rapida . Dal paese, se il meteo è favorevole, prepara zaino e scarponi per la salita al Monte Capanne. In estate c’è la cabinovia, ma in inverno di solito è ferma; quindi puoi avventurarti a piedi: il sentiero parte dalla località Pozzatello sopra Marciana. È un trekking impegnativo (circa 2 ore e mezza – 3 in ascesa) ma l’esperienza è unica: si passa tra castagni spogli e poi macchia bassa, fino alle rocce granitiche della vetta. In alternativa, se non vuoi salire a piedi fino in cima, puoi optare per un percorso più breve: ad esempio salire in auto fino al Santuario della Madonna del Monte (a 600 m, sopra Marciana) e fare una passeggiata nei dintorni, dove Napoleone soggiornò nel 1814. Qualunque scelta tu faccia, programma un picnic in quota: porta panini e bevande calde e pranza immerso nel panorama (in vetta al Capanne se ci arrivi, oppure al Santuario o ancora alla Fortezza Pisana, in base al livello di escursione scelto) . Nel pomeriggio, scendendo, visita il grazioso paese di Marciana Marina sulla costa nord-occidentale. Qui, fai quattro passi sul lungomare fino al Borgo del Cotone, il vecchio porto dei pescatori con case addossate agli scogli – uno degli angoli più fotografati dell’Elba . Ammira anche la Torre degli Appiani, torre costiera del ‘500, simbolo di Marciana Marina . Per merenda, fermati in un bar: assaggia magari la schiacciunta locale o una fetta di castagnaccio (dolci a base di farina di castagne, tipici di questa zona montana). Cena consigliata in zona: a Marciana Marina qualche ristorantino è aperto nei weekend, dove poter gustare un bel piatto di funghi porcini (in stagione autunnale) o il famoso menù “terra e mare” con stoccafisso e gurguglione . Rientro serale a Lacona (circa 45 minuti di auto attraverso Procchio).
Giorno 5 – Marciana Marina e degustazioni a Campo: Per l’ultimo giorno, se hai già visto abbastanza, puoi rallentare il ritmo e concederti esperienze più gourmet. La mattina magari torna con calma a Marciana Marina (se il Giorno 4 è stato intenso e non hai approfondito) per un’ultima passeggiata, oppure spostati verso sud a Marina di Campo. Qui a Campo nell’Elba potresti voler fare un po’ di shopping di prodotti tipici per ricordi commestibili: ci sono enoteche e botteghe che vendono vino, miele, marmellate e il rinomato Aleatico (una bottiglia di Aleatico DOCG come souvenir costa sui 15-20€) . Dopo il giro, pranza in zona: un pranzo tipico a Marina di Campo potrebbe includere uno spuntino di terra visto che sei nella parte più “contadina” dell’isola – ad esempio, penne in barca (una pasta locale con acciughe e pomodoro, inventata da un cuoco elbano famoso) oppure un secondo di carne locale, oppure – perché no – polenta con sugo di cinghiale se la propongono (nelle colline di Campo ci sono cinghiali e talvolta finiscono in ricette tradizionali). Nel pomeriggio, concludi in bellezza con una degustazione in cantina: potresti visitare una delle cantine elbane aperte annualmente. Vicino Marina di Campo c’è l’azienda agricola Arrighi (in realtà a Porto Azzurro) o Montefabbrello (Portoferraio) o le Cantine Mazzarri (nei pressi di Campo), a seconda di disponibilità. In inverno, molte cantine offrono degustazioni su appuntamento anche per poche persone . Potrai così assaggiare vari vini DOC dell’isola – Bianco, Rosso, Aleatico – accompagnati magari da formaggi e miele locale, chiacchierando con il produttore che ti racconterà storie di vigne terrazzate e vendemmie eroiche. Un’esperienza enologica così intima è possibile solo fuori stagione, e lascia un ricordo indelebile. Dopo aver brindato, torna con calma verso Lacona o dove devi riprendere il traghetto, con il gusto dell’Elba che ti accompagna.
(Nota: l’itinerario 5 giorni sopra presume di mantenere giorni 1–3 come prima. Puoi ovviamente rimescolare l’ordine in base al meteo: ad esempio, scegli il giorno migliore come meteo per salire sul Monte Capanne e quello più incerto per fare musei/degustazioni. Inoltre, con 5 giorni puoi inserire varianti: se Pianosa ti intriga e c’è la possibilità, potresti inserirla come extra day; oppure dedicare qualche ora a Rio nell’Elba per vedere i lavatoi pubblici ottocenteschi e respirare l’atmosfera di un borgo quasi fermo nel tempo.)
Cosa fare in 7 giorni all’Elba a gennaio?
Una settimana intera all’Elba in inverno ti permette di esplorare tutte le zone principali con calma, aggiungendo esperienze più approfondite. L’itinerario di 7 giorni includerà le tappe già descritte per i primi 5 giorni, più due giornate extra focalizzate sul versante orientale e su un po’ di relax finale. Ecco una possibile scaletta:
Giorni 1–3: uguali all’itinerario dei 3 giorni (Lacona/Capoliveri, Portoferraio/terme, Monte Calamita/Porto Azzurro).
Giorno 4: come da itinerario 5 giorni (Marciana, Monte Capanne, Marciana Marina).
Giorno 5: come da itinerario 5 giorni (Mattina esplorazioni aggiuntive, pomeriggio degustazione vini a Campo, o eventualmente giornata flessibile per eventuali recuperi di cose non fatte prima).
Fino al giorno 5 avrai coperto gran parte dell’isola. Aggiungiamo ora i due giorni conclusivi:
Giorno 6 – Rio nell’Elba e Rio Marina: Questa giornata è dedicata al versante minerario orientale e ai borghi di Rio. Inizia dal paese di Rio nell’Elba, arroccato sulle colline orientali (circa 40 minuti di auto da Lacona). Rio nell’Elba è un borgo antichissimo, legato alle miniere: qui puoi visitare i caratteristici lavatoi pubblici coperti, risalenti al XIX secolo, dove un tempo le donne lavavano i panni – un angolo pittoresco e intatto. Proprio accanto si trova il Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario, piccolo ma ben curato, che racconta la storia del ferro all’Elba attraverso i secoli . Se hai prenotato la visita in anticipo, troverai aperto e magari una guida a disposizione (altrimenti accontentati di ammirare l’esterno e leggere i pannelli turistici in paese, che spiegano la storia locale). Dal centro di Rio puoi fare una breve passeggiata panoramica fino all’Eremo di Santa Caterina e all’Orto dei Semplici Elbano: è una chiesetta campestre poco fuori dal paese, circondata da un giardino botanico che raccoglie piante aromatiche e officinali tradizionali dell’isola. In inverno l’orto non è fiorito, ma troverai comunque piante di rosmarino, lavanda, corbezzoli e altri arbusti tipici sempreverdi – una visita interessante se ti piace la botanica . Dopodiché, scendi verso la costa al paese di Rio Marina. Qui potresti pranzare con qualcosa di veloce (ci sono bar e magari una pizzeria aperta tutto l’anno) oppure fare un brunch al sacco sul porto. Visita il Museo dei Minerali e dell’Arte Mineraria, situato nella palazzina del Vecchio Comune di Rio Marina: troverai una sorprendente collezione di minerali scintillanti estratti dalle miniere elbane e potrai prenotare (meteo e disponibilità permettendo) una gita al Parco Minerario. Spesso, anche d’inverno, il Parco Minerario di Rio offre escursioni in trenino o fuoristrada nelle ex miniere a cielo aperto – verifica in loco se organizzano un tour nel pomeriggio: sarebbe l’occasione per vedere il terreno rosso e ocra delle cave, setacciare un po’ di terra in cerca di piccole piriti come souvenir, e ascoltare le storie dei minatori. In alternativa, puoi autonomamente inoltrarti (seguendo i percorsi consentiti) lungo il Museo a cielo aperto di Rio: ad esempio salire alla miniera del Cantiere Bacino dove c’è un laghetto rosso, scenario quasi marziano . Tornato in paese, fai due passi sul lungomare dominato dalla Torre esagonale (torre medicea del 1548), simbolo di Rio Marina . Concludi magari con una merenda dolce: a Rio alcune pasticcerie vendono la schiaccia briaca migliore dell’isola (essendo la ricetta originaria di qui). Se è aperta, entra nella storica Pasticceria Melisanda (per dire un nome) e comprane una da portare via. Cena: se vuoi cenare in zona est, a Rio Marina o Porto Azzurro c’è qualche ristorante annuale (p.es. potrebbe essere aperta una trattoria di pesce a Rio Marina per i locali); altrimenti rientra in hotel a Lacona e goditi una cena di commiato all’Hotel Giardino con i tuoi piatti preferiti elbani.
Giorno 7 – Campo nell’Elba e relax finale: L’ultimo giorno potresti volerlo prendere con più calma, magari dedicandolo a zone non ancora viste del tutto e a un po’ di riposo prima della partenza. In mattinata esplora il comune di Campo nell’Elba: visita il paese di Marina di Campo, con la sua bella spiaggia dorata (la più lunga dell’isola, 1,5 km) e il centro vivace. A gennaio troverai i pescatori al lavoro al porto, e potresti comprare da loro dell’ottimo pesce fresco (se hai un alloggio con cucina o per farlo cucinare dall’hotel). Fai due passi fino alla Torre di Marina di Campo, cilindrica, che un tempo difendeva dagli attacchi pirateschi. Se hai bimbi al seguito, proprio a Marina di Campo c’è un piccolo acquario (come già detto, però, potrebbe essere chiuso in inverno – verifica se per caso è aperto su richiesta). In compenso, i dintorni offrono un bel parco naturale: la pineta dei Pini di Marina di Campo, dietro la spiaggia, dove i bambini possono giocare e correre liberamente . Oppure spostati qualche km entroterra verso Sant’Ilario e San Piero: sono due frazioni collinari molto carine. A Sant’Ilario (207 m slm) sembra che il tempo si sia fermato: minuscole viuzze di granito, un’antica chiesa romanica, e un panorama mozzafiato sul golfo di Campo. A San Piero in Campo (220 m slm), noto per le cave di granito, puoi vedere la bella chiesa romanica di San Nicolò e magari cercare il laboratorio di un artigiano locale che lavora la pietra granitica (famosi sono i mortai di granito per pesto). Queste frazioni offrono panorami costieri stupendi, specialmente verso Monte Capanne e il mare occidentale . Per pranzo fermati a San Piero, se aperto, all’unico ristorantino del paese, dove spesso propongono piatti del cacciatore come cinghiale in umido o polenta – un’esperienza rustica da veri locali. Nel pomeriggio ridiscendi verso la costa sud-occidentale e concediti un ultimo momento di bellezza naturale: scegli una spiaggia scenografica come Cavoli o Fetovaia (sono vicine fra loro, circa 6 km da Marina di Campo). In gennaio saranno deserte e potrai sederti su uno scoglio ad ascoltare le onde. Fetovaia in particolare, con la sua baia protetta e la sabbia chiara, regala colori quasi caraibici anche d’inverno. Se il clima lo consente, fatti accarezzare dal sole sulle dune di sabbia granitica e rifletti sulle meraviglie viste in questa settimana .
Per chiudere il viaggio, torna in hotel o dove soggiorni e la sera festeggia con una cena speciale: magari un ultimo brindisi con Aleatico e un assaggio di sportella (se sei a Pasqua) o di qualsiasi altra cosa ti sia piaciuta. L’Elba in inverno ti avrà ormai conquistato con la sua calma e autenticità.
Consigli finali e informazioni utili
- Pianifica ma sii flessibile: a gennaio alcune attrazioni hanno orari variabili. Chiama in anticipo per musei e miniere, soprattutto se indicato che aprono su richiesta . Allo stesso tempo, approfitta della flessibilità che la bassa stagione concede: se una giornata risulta piovosa, sposta quell’escursione all’indomani di sole e nel frattempo fai altro (musei, terme, ecc.).
- Auto propria e navigazione: se usi Google Maps sull’isola, sappi che funziona bene dato che la copertura è buona, ma non aver paura di spegnerlo e seguire le indicazioni stradali come suggerisce infoelba – all’Elba non ci si perde! e anzi girare senza navigatore può farti scoprire strade panoramiche e piccole deviazioni inaspettate .
- Sicurezza in montagna: se fai trekking sul Monte Capanne o percorsi impegnativi, controlla le condizioni meteo (specialmente il vento in quota) e segui i sentieri segnalati. In inverno fa buio presto: calcola i tempi per rientrare prima del tramonto, o porta una torcia frontale se c’è rischio di scendere col buio. Il cellulare prende in buona parte dei sentieri principali, ma non ovunque.
- Pagamenti: porta con te un po’ di contanti. Fuori stagione può capitare che qualche POS non funzioni (specie in bar piccoli o agriturismi in collina) o che certi negozietti preferiscano contante per piccole somme . In generale bancomat e carte sono accettati quasi ovunque, ma avere €50-100 in banconote è utile.
- Alloggi: oltre all’Hotel Giardino, che raccomandiamo per le ragioni esposte, sappi che in inverno l’elenco di strutture aperte è ridotto. Infoelba fornisce una lista di strutture aperte tutto l’anno – se dovessi trovare Giardino al completo (caso raro a gennaio!) o cercassi altrove, affidati a quelle referenze. Ma la nostra esperienza suggerisce che Giardino, con la sua ospitalità familiare e posizione perfetta, ti farà sentire coccolato.
- Eventi e festività: se visiti l’Elba a Capodanno, sappi che Portoferraio organizza concerti in piazza e fuochi d’artificio il 31 dicembre – un modo divertente di salutare l’anno nuovo isolani e turisti insieme. Durante l’Epifania (6 gennaio), spesso nei vari comuni si tengono piccoli eventi come il falò della Befana o l’arrivo della Befana in piazza per i bambini. Non sono manifestazioni eclatanti, ma vale la pena informarsi all’arrivo su bacheche o siti comunali per vedere se c’è qualcosa in programma (ad esempio in passato il 5 gennaio a Capoliveri c’era la Befana subacquea che usciva dal mare a portare dolci).
- Souvenir tipici: consigliamo di portare via i sapori dell’isola: una bottiglia di vino Aleatico, un pacchetto di schiaccia briaca, un sacchetto di erbe aromatiche elbane (spesso vendute essiccate per insaporire arrosti), oppure un oggetto di artigianato in granito o ceramica come ricordo (molto belle le ceramiche con i colori dell’Elba, o i gioielli fatti con l’ematite delle miniere). Acquistando questi prodotti sosterrai l’economia locale e avrai un pezzo di Elba con te .
Con questi suggerimenti e gli itinerari proposti, sei pronto a goderti un’Elba intima e diversa dal solito. Gennaio all’Elba significa lente passeggiate in spiagge deserte, chiacchiere con abitanti che hanno tempo di raccontarsi, panorami che si svelano limpidi dopo le piogge, profumi di salsedine e legna che brucia nei camini. Significa scoprire che quest’isola non “chiude” d’inverno, ma anzi offre la sua essenza più genuina a chi ha l’occasione di viverla in tranquillità. Preparati quindi a un viaggio fatto di emozioni calme ma profonde, dove ogni giornata – anche la più quieta – saprà lasciarti ricordi speciali. Buon viaggio all’Isola d’Elba e buon inverno isolano!
Qui di seguito invece per prenotare direttamente un soggiorno all’Hotel Giardino: