Introduzione: l’accoglienza dell’Hotel Giardino
Come staff dell’Hotel Giardino, siamo lieti di presentare questa guida completa alle chiese storiche dell’Isola d’Elba, concepita come un diario di viaggio per chi desidera scoprire il patrimonio artistico e spirituale dell’arcipelago toscano partendo dal comfort della nostra struttura. Situato nel cuore del Golfo di Lacona e immerso in un meraviglioso parco di circa 30 000 m², l’Hotel Giardino nasce come albergo a conduzione familiare attento alle necessità degli ospiti . Da oltre due generazioni offriamo un’ospitalità calda e genuina, ideale per chi cerca una vacanza rilassante senza rinunciare alla comodità di tutti i servizi. Il parco ombreggiato e la distanza di appena 100 m dalla spiaggia di Lacona consentono ai nostri ospiti di vivere a stretto contatto con la natura . La spiaggia, tra le più grandi dell’Elba, è famosa per la sabbia dorata e il mare cristallino, caratteristiche che la rendono perfetta per famiglie con bambini e appassionati della natura .
Ogni mattina vi attendono le specialità del nostro ricco buffet con dolci e prodotti locali, mentre la sera organizziamo cene all’aperto con barbecue in un’atmosfera conviviale . Le camere sono distribuite in tre unità distinte all’interno della pineta e sono dotate di TV a schermo piatto, connessione Wi‑Fi e cassetta di sicurezza . Alcune dispongono di balcone, patio o giardino esclusivo e aria condizionata ; per le famiglie è disponibile un’area giochi con altalene, tavolo da ping‑pong e calcio balilla . La cordialità del personale, la pulizia delle camere e la possibilità di ospitare animali sono aspetti molto apprezzati dai visitatori . Grazie alle convenzioni con le compagnie marittime che collegano l’Elba al continente, i nostri ospiti possono usufruire di tariffe scontate sui traghetti . Inoltre durante le grandi manifestazioni sportive dell’isola (Giro Podistico dell’Elba, Capoliveri Legend Cup, Triathlon Elbaman) riserviamo tariffe speciali ai partecipanti .
Dal nostro hotel si raggiungono in pochi minuti le principali località dell’isola: Portoferraio, Capoliveri, Marina di Campo e Porto Azzurro distano 10–15 minuti d’auto . La posizione strategica consente di esplorare spiagge e sentieri di trekking o mountain bike che offrono panorami sul Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano . In questo contesto, l’Hotel Giardino rappresenta una base perfetta per partire alla scoperta delle chiese storiche che punteggiano l’Elba, testimoni di secoli di fede, arte e vicende umane.
Come usare questa guida
Nel corso delle prossime sezioni presenteremo una panoramica dettagliata delle chiese più antiche e significative dell’isola, spiegando il periodo di costruzione, gli elementi architettonici, le opere d’arte conservate e le leggende o festività legate a ciascun edificio. Ogni capitolo contiene domande frequenti (FAQ) che aiutano a orientarsi: troverete indicazioni sulla collocazione geografica, sul periodo di origine, sui materiali impiegati e su come raggiungere le chiese partendo dal nostro hotel. Al termine, alcune tabelle riassuntive sintetizzano le informazioni principali come distanza, epoca e stile architettonico.
L’Isola d’Elba: natura e storia a portata di mano
Prima di inoltrarci tra abbazie e pievi, vale la pena ricordare che l’Isola d’Elba è la terza isola italiana per estensione con 224 km² di superficie . È la maggiore dell’Arcipelago Toscano e conta circa 35 000 abitanti suddivisi in sette comuni: il capoluogo Portoferraio (circa 12 000 residenti), Capoliveri, Campo nell’Elba, Porto Azzurro, Marciana, Marciana Marina e Rio . Situata a soli 10 km dalla costa toscana, l’isola è raggiungibile con un’ora di navigazione dai traghetti che partono da Piombino ; l’Hotel Giardino offre accordi per prenotazioni a prezzo ridotto .
L’Elba sorprende per la varietà paesaggistica: in appena 147 km di costa si alternano borghi di pescatori, fortezze medicee, spiagge sabbiose e calette di ghiaia, scogliere a picco e boschi verdi. La montagna più alta è il Monte Capanne (1019 m), la cui sagoma domina tutto l’arcipelago; in pochi chilometri si passa dalle scogliere sulle acque turchesi ai boschi rigogliosi . Oltre alla natura, l’isola conserva un ricco patrimonio storico che abbraccia epoche diverse: tracce degli Etruschi, dei Romani, fortificazioni medicee e memorie della permanenza di Napoleone Bonaparte . Questo equilibrio tra natura, storia e tradizioni rende l’Elba un luogo ideale per chi ama il mare ma desidera arricchire la vacanza con visite culturali.
Domande frequenti sull’isola
- Quanti abitanti ha l’Isola d’Elba e quali sono i principali centri? L’isola conta circa 35 000 residenti distribuiti in sette comuni; il capoluogo Portoferraio è il centro più popoloso con circa 12 000 abitanti .
- Quanto è grande l’Elba? Con i suoi 224 km² è la terza isola italiana e la più grande dell’Arcipelago Toscano .
- Come si raggiunge l’isola? Dal porto di Piombino Marittima partono traghetti e aliscafi che raggiungono Portoferraio, Rio Marina o Cavo in circa un’ora . L’Hotel Giardino offre convenzioni per prenotare i biglietti con tariffe scontate .
- Qual è la stagione migliore per visitare le chiese? Tutte le stagioni sono indicate: in primavera la natura è rigogliosa, in estate molte chiese ospitano feste patronali, in autunno i sentieri sono meno affollati e i colori dei boschi sono incantevoli. In inverno alcune zone montane potrebbero richiedere scarpe adatte.
- Posso combinare spiaggia e visite culturali? Assolutamente sì: la posizione del nostro hotel permette di alternare giornate al mare con escursioni giornaliere alle chiese sparse sull’isola, spesso raggiungibili in poche decine di minuti.
Chiese romaniche e storiche dell’Elba: panoramica generale
L’Isola d’Elba conserva un sorprendente numero di edifici sacri antichi. Molte delle chiese più antiche risalgono all’epoca romanica (XI–XIII secolo), un periodo durante il quale le comunità isolane costruirono pievi e parrocchie in granito locale. Le caratteristiche ricorrenti di queste chiese sono la pianta ad aula unica con abside semicircolare rivolta a est, finestre strette per difendersi dalle incursioni e campanili a vela modesti . In diversi casi, il tetto in legno è andato perduto e oggi le rovine sono aperte al cielo, conferendo un’atmosfera mistica. Di seguito presentiamo le principali chiese romaniche e altri santuari storici dell’Elba, partendo da quelle più vicine all’Hotel Giardino.
Tabella riassuntiva delle principali chiese storiche
| Nome della chiesa | Località | Periodo/epoca | Caratteristiche principali | Distanza indicativa dall’Hotel Giardino | 
|---|---|---|---|---|
| Santuario della Madonna delle Grazie | Capoliveri | XVI sec. | Santuario a croce latina con cupola a squame, legato a un’immagine miracolosa; affreschi di Venusti e Allori | ≈ 7 km (15 min in auto) | 
| Santuario della Madonna di Monserrato | Porto Azzurro | 1606 | Chiesa incastonata in una gola, ispirata al monastero catalano di Montserrat; raggiungibile a piedi; legata alla festa dell’8 settembre | ≈ 16 km (25 min) + 20 min a piedi | 
| Eremo di Santa Caterina | Rio nell’Elba | XIV sec. (ricostruito) | Piccola chiesetta in pietra raggiungibile con un sentiero di 500 m; accanto sorge l’Orto dei Semplici, giardino botanico di specie mediterranee | ≈ 25 km (35 min) + 10 min a piedi | 
| Pieve di San Michele | Capoliveri | XII sec. | Solo l’abside e parte del muro sopravvivono; considerata una delle più belle pievi pisane; vi sostò papa Gregorio XI | ≈ 11 km (20 min) | 
| Chiesa di San Niccolò (Poggio) | Poggio (Marciana) | XII sec. | Chiesa-fortezza con bastioni laterali, pianta a croce greca e opere d’arte del XVII–XIX sec. | ≈ 27 km (40 min) | 
| Chiesa di San Niccolò (San Piero) | San Piero | VII–XII sec. | Edificio con due navate e due absidi; costruito su un tempio pagano; fortificato dagli Appiani nel XV sec. | ≈ 21 km (30 min) | 
| Pieve di San Lorenzo | Marciana | ca. 1150 | Antica pieve con abside a est e mura convergenti; bruciata nel 1553 dai turchi, oggi restano le mura | ≈ 30 km (45 min) | 
| Pieve di San Giovanni Battista | tra San Piero e Sant’Ilario | XI–XII sec. | La più grande pieve romanica dell’Elba; orientata verso l’alba del solstizio estivo | ≈ 20 km (30 min) | 
| Chiesa di Santo Stefano alle Trane | Magazzini (Portoferraio) | XII sec. | Unica pieve romanica ancora officiata; monnavata con abside semicircolare e decorazioni marmoree | ≈ 18 km (25 min) | 
| Madonna della Neve / Madonna di Lacona | Lacona | XII sec. (ricostruzioni XVI–XVIII sec.) | Santuario vicino al nostro hotel; unica navata con campanile; originariamente sede di eremiti; dedicato al miracolo della neve | ≈ 1 km (15 min a piedi) | 
| San Frediano | Monte Capanne | XII sec. | Ruderi in quota (676 m) dedicati a San Frediano; un tempo meta per chiedere protezione sui raccolti | ≈ 30 km (45 min) + salita a piedi | 
| San Bartolomeo | crinale tra Pomonte e Chiessi | XII sec. | La più piccola chiesa romanica dell’isola (9 m); resta solo il muro meridionale con fori di ponteggio | ≈ 31 km (50 min) + sentiero | 
| San Quirico (Grassera) | Rio | XII sec. | Ruderi del villaggio di Grassera; restano l’abside e i muri perimetrali; il paese fu distrutto dai pirati | ≈ 30 km (40 min) + sentiero | 
| San Felice (San Felo) | Porto Azzurro | XI–XII sec. | Resti di chiesa inglobati in un casale; orientamento perfetto verso est; citata in una bolla papale del 1168 | ≈ 16 km (25 min) | 
Nelle sezioni seguenti analizzeremo in dettaglio ognuna di queste chiese. La distanza indicativa dall’Hotel Giardino è stimata in auto; per alcune mete è necessario percorrere a piedi un tratto di sentiero.
1 – Santuario della Madonna delle Grazie (Capoliveri)
Storia e leggende
Il Santuario della Madonna delle Grazie, situato sulla collina a sud-est del paese di Capoliveri, risale al XVI secolo ed è legato a un’immagine mariana ritenuta miracolosa. Secondo la tradizione, gli abitanti trovarono sulla spiaggia un dipinto della Madonna e decisero di custodirlo in una piccola cappella; ogni volta che l’immagine veniva trasferita in paese, ricompariva misteriosamente sulla spiaggia. Interpretando il fenomeno come volontà della Vergine, nel XVI secolo costruirono l’attuale santuario a croce latina con cupola ricoperta di tegole disposte a squame . Nella chiesa è ancora visibile il quadro della Madonna delle Grazie incorniciato da due ordini di colonne tortili.
La storia del santuario si intreccia anche con l’arrivo di monaci agostiniani provenienti dall’isola di Montecristo; secondo un’altra leggenda, nel 1500 d.C. papa Giulio II donò ai monaci un’icona mariana che fu qui custodita . Nel corso dei secoli il santuario subì diversi interventi: gli affreschi della cupola e dell’abside sono opera di Marcello Venusti (pittore manierista del XVI secolo) e di Eugenio Allori, autore di decorazioni nel 1903 . Nel XVIII secolo i monaci di nazionalità francese costruirono la strada di accesso che ancora oggi permette di arrivare a piedi o in auto. Nel 1960–62 l’edificio fu restaurato riportando alla luce gli intonaci originari e la struttura a croce greca. Ogni anno l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, i capoliveresi organizzano una processione con la statua della Madonna e partecipano alla messa solenne .
Architettura e opere d’arte
Il santuario presenta una pianta a croce latina con cupola rivestita di tegole smaltate e pavimento in cotto. La facciata semplice è preceduta da un sagrato panoramico; all’interno domina l’icona miracolosa incorniciata da marmi policromi. Gli affreschi di Venusti rappresentano scene della vita di Maria e sono impreziositi da figure di santi; gli interventi di Allori includono la decorazione floreale della cupola e motivi geometrici. La navata unica è sovrastata da un soffitto in legno a capriate, mentre il presbiterio ospita un altare maggiore settecentesco ornato di stucchi. Alle pareti laterali sono appese ex‑voto marinari, testimonianza della devozione dei pescatori che invocavano la Madonna nelle tempeste.
Come raggiungerla dall’Hotel Giardino






In auto si lascia l’Hotel Giardino percorrendo la SP30 verso Capoliveri; dopo circa 7 km si svolta verso la località Madonna delle Grazie. Lungo il percorso si ammira il panorama sul Golfo Stella. Un ampio parcheggio gratuito consente di lasciare l’auto; da qui una breve salita conduce al sagrato. Per chi preferisce un’escursione, è possibile partire direttamente dal porto di Capoliveri e seguire il sentiero panoramico che attraversa vigneti e macchia mediterranea.
Domande frequenti
- A chi è dedicato il santuario? Alla Madonna delle Grazie, venerata per aver protetto i pescatori di Capoliveri, il cui quadro è al centro della chiesa .
- Quali artisti hanno decorato gli interni? Gli affreschi dell’abside e della cupola sono attribuiti a Marcello Venusti (XVI sec.) e Eugenio Allori (1903) .
- Qual è l’evento principale del santuario? La festa dell’8 dicembre in cui si svolge la processione dell’Immacolata .
- È possibile visitare il santuario tutto l’anno? Sì, l’accesso è libero; tuttavia in bassa stagione gli orari di apertura possono variare.
- Ci sono attività nei dintorni? Da qui partono sentieri verso la costa sud dell’isola e si possono visitare le miniere di capoliverese.
2 – Santuario della Madonna di Monserrato (Porto Azzurro)
Storia del santuario
Il santuario della Madonna di Monserrato sorge alle pendici del Monte Castello vicino a Porto Azzurro. Fu edificato nel 1606 dal governatore spagnolo José Poncè de León come ringraziamento per essere scampato a un naufragio . L’edificio rievoca in scala ridotta il santuario catalano di Montserrat; il nome “Monserrato” significa “monte seghettato” e allude alla morfologia della montagna. Nel 1617 il santuario divenne convento degli agostiniani, ma i frati furono espulsi nel 1654 quando furono soppressi i piccoli monasteri . Nel Seicento, grazie a lasciti e donazioni, l’edificio si arricchì di arredi e divenne meta di pellegrinaggi. Durante la campagna d’Italia Napoleone Bonaparte visitò il santuario e ne rimase impressionato.
Nel 1856 fu realizzata una strada carrozzabile che collegava la valle con la chiesa, poi abbandonata dopo la soppressione del convento. Alla fine dell’Ottocento l’edificio versava in stato di abbandono; nel 1866 i fedeli di Porto Azzurro avviarono i lavori di restauro e riportarono in auge la festa mariana dell’8 settembre . Ogni anno la processione sale al santuario portando l’immagine della Madonna nera.
Architettura e contesto paesaggistico
Il santuario è costruito in pietra locale con facciata semplice e portale a timpano, preceduto da un portico. L’interno è a navata unica con volta a botte e ospita un altare barocco decorato con intagli dorati; dietro l’altare è collocata la statua della Madonna Nera di Monserrato, scolpita a Barcellona nel XVII secolo. Il santuario è incastonato in una gola di rocce rosse e verdi e offre un panorama spettacolare sulla baia di Porto Azzurro e sulle colline del Monte Calamita. Al di sotto della chiesa sgorga una sorgente ritenuta miracolosa. L’accesso avviene tramite un percorso escursionistico: si parcheggia lungo la strada provinciale per Porto Azzurro e si prosegue a piedi su un sentiero ripido con gradini scavati nella roccia . Il cammino dura circa 20 minuti, ma la fatica è ripagata dal silenzio e dalla bellezza del luogo.
Domande frequenti
- Perché il santuario fu costruito? Secondo la tradizione, il governatore spagnolo José Poncè de León fece erigere il santuario nel 1606 per ringraziare la Madonna di essere sopravvissuto a una tempesta .
- Qual è la caratteristica principale dell’edificio? È una chiesa incastonata nella roccia che richiama il santuario catalano di Montserrat e custodisce la statua della Madonna Nera.
- Quando si celebra la festa? L’8 settembre, festa della Natività di Maria: gli abitanti organizzano una processione e il santuario si anima di pellegrini .
- Quanto dura il sentiero? Circa 20 minuti di salita su un percorso panoramico; si consiglia abbigliamento comodo e acqua.
- È possibile visitare l’interno? Sì, ma gli orari variano: di solito il santuario è aperto nei giorni festivi e su richiesta; è consigliabile informarsi presso la parrocchia di Porto Azzurro.
3 – Eremo di Santa Caterina e Orto dei Semplici (Rio nell’Elba)
Tra fede e botanica
L’Eremo di Santa Caterina d’Alessandria è una piccola chiesa in pietra situata sulle pendici nord di Monte Serra. La tradizione narra che qui apparve la santa a una pastorella, motivo per cui la comunità di Rio decise di erigere una cappella in suo onore. L’edificio, con facciata a capanna e unico oculo, sorge accanto a un’antica casa colonica trasformata nel Centro Ortobotanico dell’Orto dei Semplici Elbano.
Secondo la pagina informativa dell’isola, il sito è raggiungibile dopo aver percorso un tratto in auto e poi un sentiero: si lascia l’auto in un piccolo parcheggio e si prosegue lungo un vialetto di circa 500 m fiancheggiato da pioppi e alberi mediterranei . Lungo la passeggiata si incontrano i resti di due antichi mulini, segno della vita rurale del passato. Al termine del sentiero si arriva al piazzale dell’eremo dove ogni anno, il lunedi dopo Pasqua, i riese festeggiano con la sagra della sportella – un dolce tradizionale intrecciato simbolo di fidanzamento .
L’Orto dei Semplici Elbano
Nato con l’obiettivo di tutelare la biodiversità dell’Arcipelago Toscano, l’Orto dei Semplici conserva piante medicinali, agrumi antichi e specie rare. Accoglie collezioni di pruno selvatico, pesco e mandorlo, oltre a erbe aromatiche come rosmarino, salvia, elicriso e lavanda . In estate vengono organizzate visite guidate e attività culturali per adulti e bambini. Accanto al giardino si trova un piccolo museo con attrezzi agricoli e pannelli sulla storia dell’erboristeria. Visitare l’Orto e l’eremo nello stesso giorno permette di unire la spiritualità con la conoscenza delle piante.
Domande frequenti
- Dove si trova l’eremo di Santa Caterina? Sulle pendici del Monte Serra vicino a Rio nell’Elba; si raggiunge lasciando l’auto in un parcheggio e percorrendo 500 m a piedi .
- Cosa è la sagra della sportella? Una festa tradizionale che si svolge il lunedì dopo Pasqua durante la quale gli abitanti scambiano la sportella, una focaccia intrecciata simbolo di promessa d’amore .
- Cosa si può visitare accanto all’eremo? L’Orto dei Semplici Elbano, giardino botanico con specie mediterranee e frutteti antichi .
- L’eremo è sempre aperto? Non sempre; è aperto in occasione di funzioni religiose e durante eventi dell’Orto dei Semplici. È consigliabile informarsi presso l’ufficio turistico di Rio.
4 – Pieve di San Michele a Capoliveri
Storia e importanza
La Pieve di San Michele Arcangelo è uno dei più antichi esempi di architettura romanica dell’isola e si trova nella valle di Mola, lungo l’antica via che collegava Capoliveri al porto . Fu edificata nella prima metà del XII secolo, probabilmente su un edificio preesistente di epoca alto‑medievale . Divenne presto una parrocchia importante e una delle chiese più ricche dell’Elba . Nel 1376 papa Gregorio XI fece sosta qui mentre viaggiava da Avignone a Roma e celebrò messa all’interno della pieve .
Durante le incursioni ottomane del XVI secolo la pieve venne devastata dai pirati Barbarossa e Dragut: gli abitanti fuggirono e l’edificio fu in parte distrutto . Successivamente la chiesa fu utilizzata come cimitero; solo alla fine del XX secolo iniziarono i restauri che resero nuovamente leggibili i resti romanici .
Architettura e resti
Del complesso originario rimane l’abside semicircolare con decorazione a lesene e archetti ciechi, costruita con calcare bianco‑rosato e coperta da una volta a quarto di sfera . La finestra centrale, a doppia strombatura, filtra la luce del mattino creando un effetto mistico. Sul muro nord sono ancora visibili sei pilastri e parte della muratura; il resto dell’edificio, inclusa la navata unica e la facciata a vela con due archi, è andato perduto . Secondo gli studiosi, la pieve era coperta da un tetto a capriate e presentava un campanile a vela. Oggi il sito è circondato da cipressi e ospita occasionalmente concerti di musica antica.
Domande frequenti
- Perché la pieve è famosa? Perché rappresenta uno dei migliori esempi di architettura romanica pisana sull’isola ed è stata meta di pellegrinaggi; qui si fermò papa Gregorio XI nel 1376 .
- Cosa resta della chiesa? L’abside semicircolare con decorazioni e una porzione del muro settentrionale; il resto fu distrutto dai pirati nel 1553 .
- È possibile visitarla? Sì, l’area è accessibile liberamente. Pannelli informativi illustrano la storia e l’architettura.
- Quanto dista dal nostro hotel? Circa 11 km, raggiungibili in 20 minuti d’auto passando per Capoliveri.
- Ci sono altri punti d’interesse nelle vicinanze? Il sito archeologico di Caput Liberum, le miniere del Calamita e la baia di Mola.
5 – Chiesa di San Niccolò a Poggio
Fortilizio e chiesa insieme
La frazione di Poggio, nel territorio di Marciana, ospita la chiesa di San Niccolò, un edificio unico perché combina funzioni religiose e difensive. Costruita intorno al XII secolo, presenta due possenti bastioni che fiancheggiano la facciata; questi elementi rivelano la necessità di difesa contro pirati e invasori . L’edificio originale era probabilmente una piccola pieve; nel XVII secolo venne ampliato e nel 1728 fu concluso il campanile .
Interno a croce greca e opere
L’interno della chiesa ha una pianta a croce greca con volte a vela tipiche del Seicento . Le cappelle laterali ospitano numerose opere d’arte: nella cappella dell’Annunziata è presente un dipinto dell’Annunciazione di Antonio Rossi (1883), mentre nella cappella del Rosario un quadro raffigura la Vergine tra San Domenico e Santa Caterina . Sull’altare maggiore spicca un dipinto di Giacomo Mellini (1787) che ritrae la Madonna e San Niccolò . Una Madonna dei Sette Dolori di autore ignoto decora una terza cappella, mentre sull’architrave della sagrestia si leggono epigrafi commemorative dedicate ai benefattori del XVII e XVIII secolo .
Domande frequenti
- Perché la chiesa presenta bastioni? I bastioni laterali, aggiunti probabilmente nel XVII secolo, servivano a difendere l’edificio e la popolazione di Poggio dagli assalti pirateschi .
- Quali sono le opere più importanti conservate all’interno? L’Annunciazione di Antonio Rossi (1883) nella cappella dell’Annunziata, il quadro della Vergine tra San Domenico e Santa Caterina, il dipinto di Giacomo Mellini (1787) sull’altare maggiore .
- Qual è la forma della pianta? A croce greca con cupole a vela .
- Quando fu costruito il campanile? Nel 1728 .
- Quanto dista dall’Hotel Giardino? Circa 27 km, pari a 40 minuti d’auto; consigliamo di abbinare la visita al borgo di Marciana e alla cabinovia per il Monte Capanne.
6 – Chiesa di San Niccolò a San Piero
Due navate e due absidi
Nel paese granitico di San Piero, sulle pendici meridionali del Monte Capanne, sorge la chiesa di San Niccolò (anticamente intitolata ai Santi Pietro e Paolo). Le fonti storiche la collocano al VII secolo, il che la rende una delle chiese più antiche dell’Elba. Una particolarità unica nel panorama isolano è la presenza di due navate parallele separate da due colonne e sormontate ciascuna da un’abside . È probabile che la chiesa sorgesse su un tempio pagano dedicato al dio marino Glauco; questa sovrapposizione indica la continuità di culto tra epoca pagana e cristiana . Nel XV secolo, a causa delle frequenti incursioni corsare, la famiglia Appiani trasformò la chiesa in una fortezza munita di torri; furono demolite le absidi e spostata la facciata . Fino agli inizi del XIX secolo la chiesa servì anche da cimitero.
Elementi architettonici
All’interno si possono ammirare i resti delle absidi originarie con affreschi degradati, tra i quali si riconosce un San Pietro stilizzato. Le due navate, coperte da capriate lignee, sono separate da colonne in granito sormontate da capitelli cubici, tipici dell’arte paleocristiana . Una finestra sopra l’abside illumina la zona presbiteriale. Le parti fortificate aggiunte nel XV secolo conferiscono un aspetto inusuale: torri massicce, mura merlate e feritoie testimoniano la necessità di protezione.
Domande frequenti
- Qual è l’epoca di costruzione della chiesa? Probabilmente VII secolo, con successivi ampliamenti romanici tra il IX e l’XI secolo .
- Perché ci sono due navate? Perché la chiesa venne edificata su un tempio pagano e successivamente ampliata; la presenza di due absidi parallele è unica nell’arcipelago .
- Cosa rimane delle decorazioni originarie? Piccoli affreschi nell’abside, colonne granitiche e capitelli cubici.
- Perché fu fortificata? Nel XV secolo gli Appiani trasformarono la chiesa in una rocca per difendere il paese dalle incursioni turche .
- Come arrivarci dall’Hotel Giardino? Si percorre la SP30 fino a San Piero (circa 21 km) e si segue la segnaletica; consigliamo di visitare anche l’abitato e il vicino museo mineralogico.
7 – Pieve di San Lorenzo a Marciana
Una pieve aperta al cielo
La Pieve di San Lorenzo, situata tra Marciana e Poggio a circa 375 m di altitudine, fu costruita intorno al 1150 durante il dominio pisano . Nel 1511 ottenne il titolo abbaziale e divenne punto di riferimento per le comunità rurali circostanti. L’edificio, orientato secondo il canone niceno con l’abside rivolta a est, fu incendiato nel 1553 dalle truppe turche alleate con i francesi; da allora il tetto in legno non fu mai ricostruito . Oggi i visitatori possono ammirare le mura di granito che si alzano verso il cielo, creando un singolare “cortile sacro” a cielo aperto.
Architettura e luce
La pieve presenta una pianta rettangolare con abside semicircolare; le mura laterali convergono leggermente verso l’altare in modo da focalizzare lo sguardo del fedele . Le pareti esterne sono costruite con blocchi di granito disposti in file decrescenti dall’alto verso il basso, tecnica che conferisce stabilità. La chiesa possedeva un tetto in legno a capriate e finestre strombate che illuminavano l’interno durante l’alba del solstizio d’estate. È possibile riconoscere i ruderi del campanile a vela e le basi di alcune colonne.
Domande frequenti
- Cosa resta della Pieve di San Lorenzo? Le mura perimetrali, l’abside e parte della facciata; il tetto è crollato in seguito all’incendio del 1553 .
- Qual è l’orientamento della chiesa? L’abside è rivolta a est secondo i dettami del Concilio di Nicea; la luce dell’alba entra dalle finestre durante il solstizio .
- È possibile celebrare funzioni? Oggi la pieve non è officiata, ma occasionalmente vengono organizzati concerti di musica antica e visite guidate.
- Ci sono leggende legate alla chiesa? Si racconta che le campane della pieve risuonassero miracolosamente prima delle incursioni nemiche per avvisare gli abitanti; questo le valse il soprannome di “pieve sentinella”.
- Come arrivare? Dall’Hotel Giardino si percorre la strada verso Marciana (circa 30 km); dal paese si segue il sentiero che sale al colle. È consigliabile indossare scarpe da trekking.
8 – Pieve di San Giovanni Battista
La più grande chiesa romanica dell’isola
La Pieve di San Giovanni Battista si trova tra i borghi di San Piero e Sant’Ilario sul versante meridionale del Monte Perone. Fu edificata fra l’XI e il XII secolo utilizzando i blocchi di granito provenienti dalle cave di San Piero . Con i suoi 37 m di lunghezza è la più grande chiesa romanica dell’Elba. In origine aveva un tetto in legno che fu bruciato, come altre pievi, durante l’invasione turca del 1553 .
Orientamento e solstizio
La chiesa presenta una pianta basilicale a tre navate separate da arcate e concluse da un’abside semicircolare. Le finestre strombate lungo la navata orientano la luce verso l’altare; il giorno del solstizio d’estate i raggi del sole attraversano l’oculo dell’abside e illuminano il pavimento, creando un effetto mistico . Accanto alla chiesa sorgevano un eremo e un vigneto gestiti dai monaci; poco distante si trova la torre di San Giovanni, costruita nel XIV secolo come struttura difensiva.
Domande frequenti
- Perché la Pieve di San Giovanni è importante? Perché è la più grande delle sedici pievi romaniche dell’Elba e testimonia l’importanza della zona di San Piero come centro religioso .
- Cosa resta dell’edificio originario? Le mura perimetrali, i pilastri e le arcate; il tetto è crollato nel 1553 .
- C’è un significato astronomico? Sì: l’orientamento dell’abside fa sì che all’alba del solstizio d’estate il sole illumini l’altare .
- Come si raggiunge? Dall’Hotel Giardino si sale verso San Piero e si seguono le indicazioni per Monte Perone; la pieve è situata lungo la strada che porta al passo.
- Si possono visitare altre attrazioni vicine? Sì: la torre di San Giovanni, l’eremo di San Francesco, e i sentieri per il Monte Perone.
9 – Chiesa di Santo Stefano alle Trane
Una pieve ancora in uso
Tra tutte le pievi romaniche dell’Elba, Santo Stefano alle Trane è l’unica che ha conservato l’uso liturgico. Si trova su un’altura presso la frazione di Magazzini, nel comune di Portoferraio. Fu costruita nella seconda metà del XII secolo e dedicata a San Stefano, protomartire . L’edificio presenta una pianta ad aula unica terminante in un’abside semicircolare; le pareti sono in pietra calcarea detta “albarese”, dalle tonalità avorio e bruno .
Decorazioni e restauro
La facciata, decorata con tre archetti ciechi sostenuti da lesene, è un esempio raro di romanico pisano sull’isola . Su un livello superiore sono scolpite testine, animali e motivi floreali in marmo bianco che contrastano con la semplicità dell’interno. In passato la chiesa fu colpita dalle scorrerie di Barbarossa (1554) e in seguito cadde in abbandono; nel XVIII secolo fu restaurata e dotata di arredi barocchi, poi nuovamente trascurata fino agli anni recenti . L’ultimo intervento di restauro ha ripristinato gli intonaci, la pavimentazione e la copertura, restituendo alla comunità un luogo di culto vivo. La posizione panoramica della chiesa regala una vista sulla baia di Portoferraio e sulla piana di Magazzini.
Domande frequenti
- Cos’ha di particolare questa chiesa? È l’unica pieve romanica dell’Elba ancora officiata e conserva una facciata decorata con archetti ciechi e rilievi di marmo .
- Di quale epoca è? Metà del XII secolo .
- Chi ha danneggiato la chiesa? I pirati guidati da Barbarossa nel 1554 .
- Quando è stata restaurata? Nella metà del XVIII secolo e più recentemente nel XXI secolo .
- Come raggiungerla? Si parte dall’Hotel Giardino verso Portoferraio (circa 18 km); seguendo le indicazioni per Magazzini si sale alla chiesa; da non perdere la vista panoramica.
10 – Madonna della Neve e Madonna di Lacona
Il santuario vicino all’Hotel Giardino
Tra le chiese storiche dell’isola, la Madonna della Neve (detta anche Madonna di Lacona) è una meta privilegiata per gli ospiti del nostro hotel, poiché si trova a un chilometro di distanza. Le fonti ricordano che l’edificio originale risale al XII secolo, quando gli abitanti di Capoliveri costruirono un oratorio per custodire un’immagine mariana . Nel corso del tempo la chiesa fu ampliata e modificata; l’attuale aspetto, con navata rettangolare, campanile a piramide e sagrestia, è frutto di interventi del XVI–XVIII secolo . La denominazione “della Neve” richiama il miracolo avvenuto a Roma nel 352 d.C., quando una nevicata estiva indicò a papa Liberio il luogo di costruzione di Santa Maria Maggiore .
Struttura e utilizzo
Il santuario è composto da un’unica aula, una sagrestia e un piccolo campanile a vela; sopra la sagrestia si accede a una cameretta per gli eremiti, testimonianza della presenza dei monaci che un tempo custodiavano l’edificio . Nel XVIII secolo furono riassemblate alcune pietre della facciata medievale e realizzati archi a doppio sesto, richiamando lo stile della pieve di San Michele . All’interno il quadro della Madonna con Bambino domina l’altare; lungo le pareti sono visibili tracce di affreschi cinquecenteschi. Nel 1951 un restauro ha evidenziato tratti romanici della muratura con conci ben lavorati e ha riportato alla luce una porta secondaria . Il santuario viene aperto ai fedeli in occasione delle feste patronali e durante le funzioni estive.
Domande frequenti
- Perché si chiama Madonna della Neve? In onore del miracolo della nevicata estiva avvenuta sul colle Esquilino a Roma nel 352 d.C.; il culto fu diffuso in tutta Italia .
- Quando è stata costruita la chiesa? Le origini risalgono al XII secolo; l’aspetto attuale è frutto di ampliamenti successivi .
- Chi custodiva il santuario? Inizialmente due eremiti che vivevano nella stanza sopra la sagrestia; in seguito la gestione passò alla parrocchia .
- È vicino all’Hotel Giardino? Sì: dista circa 1 km, percorribile in 15 minuti a piedi; consigliamo di visitarla al tramonto per ammirare il panorama sulla baia.
- Ci sono eventi particolari? La festa della Madonna della Neve si celebra il 5 agosto con processione e messa solenne.
11 – San Frediano
Ruderi in quota
Sul fianco occidentale del Monte Capanne, a 676 m di altitudine, giacciono i resti della chiesa di San Frediano. Datata al XII secolo, la chiesa era dedicata al santo irlandese Frediano (o Fridiano), vescovo di Lucca noto per il miracolo della deviazione del fiume Serchio. Oggi rimangono solo il perimetro delle mura e la curvatura dell’abside . La zona era utilizzata come pascolo e i ruderi fungevano da recinto per le capre .
Legami con l’agricoltura
Secondo la tradizione, i contadini salivano a San Frediano per chiedere la protezione del raccolto di grano: il santo, infatti, è invocato contro le inondazioni e le siccità. Le rovine si trovano in un luogo panoramico: da qui si ammira la costa occidentale dell’Elba e le isole di Corsica e Capraia. Raggiungere San Frediano richiede un’escursione: dal paese di Marciana si sale lungo un sentiero segnato verso Troppolo; la passeggiata, seppur impegnativa, è ricca di scorci naturalistici. È consigliabile portare acqua e calzature adatte.
Domande frequenti
- Quando fu costruita la chiesa? Nel XII secolo .
- Cosa rimane oggi? Solo le mura perimetrali e l’abside; il resto è crollato .
- Chi era San Frediano? Un monaco irlandese che divenne vescovo di Lucca e che la tradizione ricorda per aver deviato il fiume Serchio; è considerato protettore dell’agricoltura.
- Come si raggiunge? Con un’escursione da Marciana o da Poggio; occorrono circa 1 ora e mezza di cammino.
- È una visita adatta a tutti? Solo a escursionisti con buona preparazione fisica a causa del dislivello; la vista ripaga lo sforzo.
12 – San Bartolomeo
La più piccola chiesa romanica
Tra Pomonte e Chiessi, su uno sperone roccioso di granito rosa, sorgono i resti della chiesa di San Bartolomeo, considerata la più piccola chiesa romanica dell’Elba: misura appena 9 m di lunghezza . L’edificio, risalente al XII secolo, era probabilmente una cappella per i pastori e i carbonai che frequentavano la zona. Oggi resta intatto solo il muro meridionale con numerosi fori di ponteggio e tracce della copertura in lastre di ardesia . Dell’abside rimangono alcuni filari di pietra e il resto è franato lungo la scarpata.
Leggende e misteri
Le leggende raccontano di tesori nascosti sotto la chiesa: si diceva che i cercatori d’oro che tentavano di scavarvi intorno vedevano il manico del proprio piccone spezzarsi non appena colpivano la roccia. Altre storie parlano di una “gallina d’oro” custodita sotto il pavimento e di cunicoli che collegavano San Bartolomeo alla chiesa di San Frediano e al monastero di San Mamiliano sull’isola di Montecristo . Sebbene non esistano prove archeologiche di tali passaggi, l’atmosfera suggestiva del luogo alimenta la fantasia.
Domande frequenti
- Perché San Bartolomeo è famosa? Perché con i suoi 9 m di lunghezza è la più piccola chiesa romanica dell’Elba .
- Cosa rimane della chiesa? Il muro sud e pochi resti dell’abside, con fori di ponteggio .
- Quali leggende sono associate alla chiesa? Racconti di tesori nascosti, picconi spezzati e cunicoli segreti .
- Come arrivarci? Si parte da Pomonte o Chiessi e si segue un sentiero panoramico tra vigne e macchia; il percorso dura circa 45 minuti.
- È consigliata la visita? Sì per chi ama camminare e scoprire luoghi insoliti; la vista del mare e del Monte Capanne è mozzafiato.
13 – San Quirico (Grassera)
Le rovine del paese fantasma
La chiesa di San Quirico sorge tra i ruderi del villaggio medievale di Grassera, distrutto nel 1534 dai pirati di Barbarossa. Era una chiesa romanica del XII secolo in pietra locale. Oggi sono riconoscibili l’abside e parte dei muri perimetrali . All’interno delle rovine furono costruiti un forno per il pane e un piccolo locale rurale, utilizzati fino al secolo scorso . Un’epigrafe marmorea ritrovata nell’Ottocento attesta l’esistenza di San Quirico e oggi è conservata al Museo Archeologico di Portoferraio .
Dal villaggio non restano che muretti, un cimitero abbandonato e una vista spettacolare sul mare; gli abitanti superstiti si trasferirono a Rio nell’Elba portando con sé il culto di San Quirico e dedicandogli la nuova parrocchiale .
Domande frequenti
- Perché Grassera fu abbandonata? A causa della distruzione operata dai pirati nel 1534; i sopravvissuti si spostarono a Rio .
- Cosa resta della chiesa? L’abside e alcuni muri; al suo interno sono stati ricavati un forno e un casolare .
- Dove si trova l’epigrafe? Al Museo Archeologico della Linguella a Portoferraio .
- Come arrivare? L’accesso avviene tramite un sentiero che parte dalla strada tra Bagnaia e Nisporto; il percorso richiede circa 30 minuti.
- Esistono servizi sul posto? No, è un sito archeologico isolato; è necessario portare acqua e prestare attenzione.
14 – San Felice (San Felo)
Chiesa inglobata in un casale
La Chiesa di San Felice, nella località agricola di San Felo vicino a Porto Azzurro, risale all’XI–XII secolo . Costruita con pietre grezze e malta, è perfettamente orientata a est. Oggi solo le mura laterali e parte dell’abside rimangono in piedi; nella prima metà del XIX secolo il complesso fu inglobato in una casa colonica e utilizzato come granaio . Il primo documento che cita la chiesa è una bolla di papa Alessandro III del 1168; nel XIII secolo l’edificio era ancora in funzione e fu concesso in enfiteusi con tutti i suoi beni .
Domande frequenti
- Quando fu menzionata per la prima volta la chiesa di San Felice? Nel 1168, in una bolla di papa Alessandro III .
- Cosa resta oggi? Due alti muri laterali e parti dell’abside; il resto è inglobato in una fattoria ottocentesca .
- È visitabile? L’accesso non è ufficialmente previsto perché la struttura è in una proprietà privata; è possibile vederla dall’esterno.
- Quanto dista dall’Hotel Giardino? Circa 16 km (25 minuti) verso Porto Azzurro.
- Perché la località si chiama San Felo? Probabilmente per la corruzione del nome San Felice nei documenti medioevali .
15 – Altri edifici religiosi di interesse
Oltre alle chiese principali descritte, l’isola custodisce numerosi oratori, cappelle e santuari minori che meritano una visita:
- Chiesa di Sant’Ilario nel borgo omonimo: costruita nel XVI secolo sulle rovine della pieve romanica; all’interno si conserva una Madonna con Bambino in terracotta invetriata attribuita alla scuola di Della Robbia. Il paese è noto per le scalinate fiorite e le botteghe artigiane.
- Chiesa della Misericordia a Portoferraio: edificata nel Seicento, custodisce il cuore di Napoleone (in realtà un ex‑voto) e un prezioso Cristo ligneo del XV sec. Ogni 5 maggio ospita una messa in memoria dell’imperatore.
- Cattedrale di San Cristoforo (Duomo di Portoferraio): iniziata nel 1557 su progetto mediceo, unisce elementi tardo‑rinascimentali e barocchi. All’interno si trovano dipinti di Giacinto Fabbroni e un organo settecentesco.
- Chiesa di Santa Chiara a Rio nell’Elba: antica cappella degli Spagnoli che divenne parrocchiale; conserva un coro ligneo e la statua lignea di San Giacomo.
- Chiesa della Madonna del Carmine a Procchio: piccolo oratorio seicentesco ad aula unica; la festa della Madonna del Carmen si celebra il 16 luglio con processione sul mare.
Questi edifici arricchiscono il panorama religioso dell’isola e offrono spunti per itinerari meno battuti. Le informazioni pratiche e gli orari variano secondo la stagione, pertanto consigliamo di informarsi presso gli uffici turistici locali.
Itinerari consigliati per scoprire le chiese
Itinerario di un giorno (zona sud-est)
- Mattina – Madonna della Neve e spiaggia di Lacona: partite a piedi dall’Hotel Giardino e visitate la Madonna della Neve; proseguite verso la spiaggia di Lacona per un bagno e un caffè.
- Mezzogiorno – Capoliveri e Santuario della Madonna delle Grazie: raggiungete Capoliveri, passeggiate nel centro storico e pranzate in una trattoria. Nel pomeriggio visitate il santuario delle Grazie .
- Pomeriggio – Pieve di San Michele: lungo la strada del rientro fermatevi alle rovine della pieve di San Michele .
- Sera – Cena all’Hotel Giardino: tornate in hotel e godetevi una cena con specialità elbane.
Itinerario di due giorni (parte centrale e occidentale)
Primo giorno: visita della chiesa di San Niccolò a San Piero e della Pieve di San Giovanni ; pomeriggio a Sant’Ilario e al museo mineralogico.
Secondo giorno: escursione a Marciana: salite con la cabinovia al Monte Capanne, visitate la chiesa di San Niccolò a Poggio e la Pieve di San Lorenzo ; nel pomeriggio, se siete allenati, raggiungete i ruderi di San Frediano .
Itinerario di tre giorni (parte orientale)
- Giorno 1: Portoferraio – Duomo di San Cristoforo, Chiesa della Misericordia; proseguite verso Magazzini per visitare Santo Stefano alle Trane .
- Giorno 2: Visita a Porto Azzurro e salita al Santuario di Monserrato ; pomeriggio al forte spagnolo di San Giacomo.
- Giorno 3: Escursione a Rio nell’Elba con visita all’Eremo di Santa Caterina e all’Orto dei Semplici; termine alla pieve di San Quirico .
Domande generali e consigli pratici
Domande sulla visita delle chiese
- È necessario pagare un biglietto per visitare le pievi e i santuari? La maggior parte delle chiese romaniche è accessibile gratuitamente. Alcuni santuari (Monserrato, Madonna delle Grazie) possono richiedere un’offerta; musei annessi (come l’Orto dei Semplici) hanno un piccolo biglietto d’ingresso.
- Si può partecipare alle funzioni religiose? Le chiese ancora officiate (ad esempio Santo Stefano alle Trane ) celebrano messa nei giorni festivi. I santuari organizzano celebrazioni durante le festività mariane.
- Le chiese sono tutte raggiungibili in auto? Molte sì, altre richiedono una breve camminata (Monserrato, Santa Caterina, San Frediano, San Bartolomeo). È consigliabile indossare scarpe comode.
- Quali sono gli orari migliori per visitare? La mattina presto o il tardo pomeriggio per evitare il caldo e godere di una luce suggestiva; alcune chiese aperte in estate hanno orari ridotti in inverno.
- Serve prenotare? Per i luoghi di culto generalmente no; per le visite guidate o musei annessi (Orto dei Semplici, Museo Archeologico) è consigliabile prenotare in alta stagione.
Consigli di viaggio dal nostro staff
- Rispettate i luoghi sacri: anche se in rovina, le pievi restano siti spirituali. Vestitevi in modo adeguato e mantenete un comportamento rispettoso.
- Proteggete la natura: non lasciate rifiuti lungo i sentieri e non raccogliete fiori selvatici. Le piante del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sono protette.
- Portate acqua e protezione solare: soprattutto in estate i sentieri possono essere assolati. Un cappello e crema solare evitano colpi di calore.
- Verificate l’accesso: alcune chiese si trovano in proprietà private o hanno orari limitati. Informatevi presso gli uffici turistici o la parrocchia locale.
- Approfittate delle convenzioni dell’Hotel Giardino: sconti per i traghetti , mappe e suggerimenti personalizzati. Il nostro personale è lieto di aiutare a pianificare itinerari.
Conclusione
L’Isola d’Elba, con il suo intreccio di natura selvaggia e memorie storiche, offre un viaggio nel tempo attraverso le sue chiese. Dalle pievi romaniche che si aprono al cielo ai santuari incastonati nella roccia, ogni edificio racconta una storia di fede, difesa, arte e comunità. L’Hotel Giardino, immerso nel verde e a pochi passi dal mare , rappresenta il punto di partenza ideale per esplorare questi luoghi: potete partire la mattina per una visita culturale e rientrare per godervi la spiaggia o la tranquillità del nostro parco. Le distanze ridotte consentono di programmare più visite nello stesso giorno, alternando relax e scoperta.
Speriamo che questa guida, frutto della nostra passione per l’isola, vi accompagni alla scoperta delle chiese storiche dell’Elba. Conoscere la loro storia significa comprendere meglio l’anima dell’arcipelago e delle sue genti. Che siate pellegrini, amanti dell’arte o semplici curiosi, vi auguriamo un soggiorno ricco di emozioni e di incontri. Vi aspettiamo all’Hotel Giardino per condividere consigli, racconti e la nostra migliore ospitalità.
Qui di seguito per prenotare direttamente un soggiorno all’Hotel Giardino:
