Quali Sono Le Specialità Gastronomiche Tipiche Dell’elba?

Prefazione – una parola dallo staff dell’Hotel Giardino

Benvenuti nella nostra guida completa alle specialità gastronomiche dell’Isola d’Elba. Come staff dell’Hotel Giardino, un accogliente albergo immerso in una pineta di 30 000 m² a pochi passi dalla spiaggia di Lacona, conosciamo bene la ricchezza culinaria e paesaggistica che il nostro territorio offre. Le nostre camere dispongono di bagno privato, TV satellitare, Wi‑Fi e cassaforte , e la gestione familiare garantisce un’atmosfera rilassata e cordiale. Ogni mattina prepariamo colazioni a buffet con prodotti fatti in casa, e a pranzo e a cena serviamo piatti semplici ma gustosi con ingredienti di qualità . Questa guida nasce dalla nostra passione per l’isola e vuole essere uno strumento pratico e ricco di curiosità per gli ospiti che desiderano scoprire sapori autentici e luoghi incantevoli. L’intento è duplice: da un lato offrire una panoramica dettagliata dei piatti tradizionali elbani, dei vini e delle dolci tradizioni, dall’altro suggerire itinerari e visite nei dintorni dell’hotel, arricchiti da domande frequenti e tabelle riassuntive.

La lettura di questa guida è pensata per accompagnare ogni momento della vostra vacanza: dalla scelta di una pietanza al ristorante, alla decisione di intraprendere un’escursione verso Capo Stella, dal sorseggiare un calice di Aleatico in spiaggia all’assistere alla preparazione di una schiaccia briaca. Le informazioni provengono da fonti locali autorevoli come InfoElba, VirtualElba e i nostri siti ufficiali, e sono aggiornate all’ottobre 2025. Preparatevi quindi a un viaggio di oltre diecimila parole nel cuore dell’Elba, fatto di racconti, ricette, tradizioni e itinerari, con l’Hotel Giardino come vostro porto sicuro e punto di partenza.

1. L’Hotel Giardino: base ideale per esplorare l’Elba

1.1 Chi siamo

L’Hotel Giardino è un piccolo paradiso situato a Lacona, nella regione di Capoliveri. La nostra struttura è circondata da una vasta pineta e dispone di tre corpi distinti; il parcheggio è numerato e gratuito, e gli ospiti possono accedere direttamente alla spiaggia tramite un sentiero che attraversa le dune . Le camere offrono comfort moderni – televisore a schermo piatto, Wi‑Fi, frigobar e cassaforte – e molte hanno balcone, patio o piccolo giardino privato con aria condizionata . La gestione familiare e l’atmosfera informale rendono il soggiorno piacevole sia per coppie che per famiglie.

1.2 Servizi e ospitalità

Ospitiamo colazioni a buffet con prodotti freschi, torte fatte in casa, marmellate e frutta di stagione . Il nostro ristorante offre a pranzo e a cena menù con ingredienti locali, barbecue all’aperto e opzioni per bambini o per diete speciali . Gli ospiti possono usufruire di Wi‑Fi nelle aree comuni, lavanderia, deposito bagagli e parcheggio custodito per biciclette . Le attività sportive includono noleggio biciclette, golf, ping pong, snorkeling e diving , e i bambini possono divertirsi nel parco giochi con calcetto e tavolo da ping pong .

1.3 Posizione strategica

Ci troviamo a meno di 100 m dalla spiaggia di Lacona, raggiungibile attraversando le dune protette . La nostra posizione centrale consente di visitare facilmente i principali centri dell’isola: Marina di Campo, Capoliveri, Porto Azzurro e Portoferraio sono raggiungibili in 10–15 minuti di auto . Siamo anche un punto di partenza ideale per trekking e mountain bike, grazie ai numerosi sentieri che attraversano la vegetazione mediterranea, e offriamo sconti per partecipare a eventi sportivi come il Giro Podistico dell’Elba, la Capoliveri Legend Cup e il Triathlon Elbaman . In questa guida vedremo come la nostra posizione agevoli la scoperta della gastronomia e delle bellezze naturali dell’Elba.

2. Introduzione alle specialità gastronomiche elbane

2.1 L’influenza della storia e del territorio

La cucina elbana è il risultato di secoli di contaminazioni: influenze marinare, contadine, minerarie e corsare si mescolano in ricette che riflettono la geografia dell’isola. L’abbondanza di pesce fresco, la presenza di orti e vigneti, le tradizioni pastorali e la memoria dei minatori hanno dato vita a piatti robusti ma raffinati, spesso preparati con pochi ingredienti di alta qualità. Ogni comune ha sviluppato varianti proprie, come dimostrano le differenze dialettali e gastronomiche citate da InfoElba: mentre il dialetto di Portoferraio è prevalentemente toscano, il pomontino presenta assonanze con il corso e il rioese con lo spagnolo . Questa diversità si riflette anche nei piatti: il cacciucco portuale, la sburrita dei minatori di Rio Marina, il gurguglione degli ortolani e la schiaccia briaca dei naviganti.

2.2 Ingredienti principali dell’isola

  • Pesce e frutti di mare: l’isola offre scorfani, polpi, seppie, granseola, totani, acciughe e seppie. Molti piatti come il cacciucco, la sburrita e gli spaghetti alla riese si basano su questo patrimonio marino .
  • Verdure e legumi: peperoni, melanzane, zucchine, cipolle, pomodori e ceci sono alla base del gurguglione, della panzanella elbana e della focaccia con ceci .
  • Prodotti da forno e frutta secca: mandorle, nocciole, fichi secchi e uva passa sono protagonisti delle schiacce e dei dolci come la schiaccia briaca e la schiacciunta .
  • Olio extravergine e miele: l’isola produce oli profumati e mieli di macchia mediterranea, che arricchiscono insalate, focacce e dolci .
  • Vini autoctoni: Aleatico, Ansonica, Vermentino, Procanico, Rosso e Rosato, che approfondiremo in seguito, accompagnano magnificamente i piatti.

2.3 Tradizioni culinarie e feste

Le feste popolari, legate a santi patroni o eventi stagionali, mantengono vive le ricette locali. A Capoliveri, i quattro rioni – Fosso, Torre, Fortezza e Baluardo – competono ogni ottobre durante la Festa dell’Uva con coreografie che celebrano la vendemmia . Porto Azzurro celebra San Giacomo il 25 luglio con processioni e fuochi d’artificio , mentre Portoferraio festeggia il patrono San Cristino il 29 aprile . Durante queste festività vengono preparati dolci come le sportelle e i ceremiti, donati come pegni d’amore a Rio nell’Elba . Partecipare a queste celebrazioni è un modo straordinario per assaporare la cucina tradizionale.

3. I piatti salati principali dell’Elba

In questa sezione presentiamo i piatti salati più rappresentativi. Ogni descrizione è accompagnata da domande frequenti per chiarire curiosità su origine, ingredienti e varianti. A fine sezione è presente una tabella riassuntiva con ingredienti, provenienza e vini consigliati.

3.1 Cacciucco all’elbana

Il cacciucco all’elbana è una zuppa di pesce densa e saporita che discende dal cacciucco livornese. La versione elbana prevede l’esclusione di pesci come la murena e la preparazione separata di scorfani, cappone, polpi e seppie; i diversi elementi vengono poi combinati in una zuppa unica . La cottura avviene in due tempi: prima si prepara un soffritto con cipolla, aglio, peperoncino e pomodoro, poi si aggiungono i pesci secondo la loro consistenza, lasciando insaporire a fuoco lento. La zuppa viene servita su fette di pane tostato strofinate con aglio e bagnate con vino.

Domande frequenti sul cacciucco

DomandaRisposta
Qual è l’origine del cacciucco all’elbana?Il piatto nasce come variante del cacciucco livornese; sull’Elba si adattano pesci e molluschi disponibili localmente e si elimina la murena .
Quali pesci si usano tradizionalmente?Scorfano, cappone, polpi e seppie sono i principali; talvolta si aggiungono palombo, gallinella e tracine.
Con quale vino si abbina?Si consiglia un Elba Ansonica DOC o un Elba Rosso DOC giovane, che bilanci la sapidità del pesce .
Il cacciucco è piccante?Secondo tradizione include peperoncino, ma la piccantezza può essere modulata.
È adatto ai bambini?La zuppa può risultare intensa; per i bambini consigliamo porzioni ridotte e meno peperoncino.

3.2 Stoccafisso alla riese

Lo stoccafisso alla riese è un piatto di origine spagnola importato dai marinai e adattato nella comunità di Rio. Lo stoccafisso viene reidratato e cotto con cipolle, pomodoro concentrato, olive, pinoli, capperi, vino bianco e peperoncino; a metà cottura si aggiungono patate che assorbono il sugo . La preparazione avviene in una casseruola di terracotta a fuoco lento e il risultato è un secondo piatto ricco e sostanzioso. La presenza di ingredienti mediterranei evidenzia l’influenza delle rotte commerciali spagnole.

Q&A sullo stoccafisso alla riese

  1. Da dove proviene il nome “alla riese”? La denominazione deriva da Rio, la località mineraria dove il piatto fu elaborato; le famiglie lo preparavano nelle case vicino ai cantieri.
  2. È diverso dal baccalà? Sì: lo stoccafisso è merluzzo essiccato naturalmente al vento, mentre il baccalà è salato. La ricetta riese utilizza stoccafisso reidratato.
  3. Che vino abbinare? Un Elba Bianco DOC a base di Procanico e Vermentino, dalle note fruttate e secche .
  4. Si prepara anche con le patate? Sì, le patate vengono aggiunte nella seconda parte della cottura per creare un piatto unico .

3.3 Gurguglione

Il gurguglione è uno stufato di verdure simile alla ratatouille. Nato come piatto povero dei contadini e dei minatori, combina peperoni verdi, melanzane, zucchine, cipolle, pomodori, basilico e prezzemolo . Viene preparato in padella di ferro: prima si soffriggono le cipolle nell’olio, poi si aggiungono le verdure in ordine di cottura, lasciando che cuociano nei loro succhi. Si consuma sia caldo sia freddo e accompagna pesce o carne. La versione di Porto Azzurro, influenzata dalla dominazione spagnola, è soprannominata “gaspaccio” .

Q&A sul gurguglione

  1. Perché si chiama gurguglione? L’origine del nome è incerta; potrebbe derivare dal rumore “gorgogliante” della cottura.
  2. Quali verdure sono indispensabili? Peperoni verdi, melanzane e zucchine freschissime .
  3. È un piatto vegano? Sì, la ricetta originale è priva di prodotti animali.
  4. Con quale vino servirlo? Un Elba Rosato DOC, fresco e fruttato, bilancia la dolcezza delle verdure .

3.4 Sburrita di baccalà

La sburrita è una zuppa a base di baccalà tipica di Rio Marina. Tradizionalmente era la minestra dei minatori: baccalà tagliato a pezzi e cotto in acqua profumata con aglio, nepitella (mentuccia) e peperoncino, servito su fette di pane abbrustolito . In una versione moderna si aggiungono patate o ceci. La zuppa è semplice ma saporita e rappresenta la cucina di recupero.

Domande frequenti sulla sburrita

  • È difficile da preparare? È un piatto semplice: basta bollire il baccalà già dissalato con le erbe aromatiche e servire sul pane .
  • Che cos’è la nepitella? È una pianta aromatica simile alla menta che cresce spontaneamente sull’Elba.
  • Che vino abbinarvi? Un Elba Procanico DOC (Trebbiano) dalle note delicate .

3.5 Polpo all’elbana

Il polpo all’elbana celebra il pesce fresco. Il polpo viene lessato in acqua profumata, tagliato a pezzi e condito con olio extravergine, prezzemolo e limone . Alcuni aggiungono patate lesse o sedano. Questa ricetta esalta la qualità del pescato e si serve come antipasto o secondo.

Q&A sul polpo all’elbana

  1. Come si sceglie un polpo fresco? Deve avere pelle brillante e odore di mare.
  2. Quanto va cotto? Circa 40 minuti, finché è tenero. Raffreddandolo nella sua acqua rimane morbido.
  3. Si può aggiungere aceto? Alcune varianti prevedono un goccio di aceto di vino bianco per acidità.

3.6 Spaghetti alla Margherita o alla riese

Gli spaghetti alla Margherita (o alla riese) sono un primo piatto di pasta con la granseola (grancevola), un granchio di medie dimensioni. Si prepara soffriggendo aglio, prezzemolo, peperoncino e pomodoro, si sfuma con vino bianco e si aggiunge la polpa della granseola . La pasta viene saltata nel sugo e servita con prezzemolo fresco. La variante “riese” prende il nome dalla località di Rio.

FAQ sugli spaghetti alla Margherita

  • È necessario usare grancevole fresca? Sì, per un sapore autentico; in alternativa si può usare granchio comune.
  • Qual è la differenza con la pasta ai frutti di mare? Qui il protagonista è la granseola e il sugo è più delicato rispetto al cacciucco.
  • Quale vino consigliare? Un Elba Vermentino DOC, dal bouquet delicato e fruttato .

3.7 Penne in barca

Le penne in barca, inventate dall’elbano Benassi, sono un piatto nato su uno yacht. Gli ingredienti principali sono vongole fresche, vino bianco, aglio, prezzemolo e una salsa cremosa a base di besciamella o uovo; la pasta viene mantecata in padella . Esistono varianti con cozze o gamberi.

Domande frequenti sulle penne in barca

  1. Perché si chiamano “in barca”? Perché la ricetta è nata a bordo di una barca a vela come piatto veloce ma raffinato .
  2. È difficile reperire le vongole? Suggeriamo di acquistarle fresche nei mercati di Portoferraio o di Porto Azzurro.
  3. Si può usare la panna al posto della besciamella? Alcuni sostituiscono la besciamella con panna, ma la versione tradizionale predilige la salsina fatta con uovo e parmigiano.

3.8 Bordatino

Il bordatino è una zuppa densa a base di farina gialla (polenta), cavolo nero e fagioli. Arrivò sull’Elba con i boscaioli della montagna e divenne un piatto energetico per l’inverno . Si prepara facendo soffriggere verdure e aggiungendo fagioli lessi; si unisce poi farina gialla mescolando lentamente fino a ottenere una polenta semi-liquida. Si serve con olio extravergine.

Q&A sul bordatino

  • Da dove deriva il nome? Alcune ipotesi suggeriscono che fosse il cibo dei “bordatini”, i rematori delle galee, ma sull’Elba indica semplicemente una zuppa con farina gialla.
  • Perché si usa cavolo nero? È un ortaggio resistente all’inverno e ricco di sapore; può essere sostituito da bietole in estate.
  • Quale abbinamento di vino? Un Elba Rosso DOC giovane esalta la rusticità del piatto .

3.9 Panzanella elbana (capponata)

La panzanella elbana, conosciuta anche come capponata, è un’insalata di pane raffermo ammorbidito in acqua e aceto, con pomodori, cetrioli, capperi, olive, tonnina (ventresca di tonno) e acciughe; viene condita con olio d’oliva e erbe aromatiche . È un piatto estivo, fresco e ideale per recuperare il pane avanzato.

Domande frequenti sulla panzanella

  1. Perché si chiama capponata? Sul continente la caponata è un piatto siciliano; sull’Elba il termine cappone indica il pane raffermo ammollato.
  2. Quali varianti esistono? Alcuni aggiungono cetriolini sott’aceto, cipolla rossa o peperoni.
  3. È adatta ai vegetariani? Basta omettere la tonnina e le acciughe per ottenere una versione vegetariana.

3.10 Baccalà con i ceci

Il baccalà con i ceci è un piatto unico dove il baccalà viene cotto con aglio, rosmarino, pomodoro e ceci; si serve come zuppa sostanziosa . I legumi arricchiscono di proteine la pietanza. Tradizionalmente veniva preparato il venerdì per rispettare l’astinenza dalla carne.

FAQ sul baccalà con i ceci

  • È un piatto della Quaresima? Sì, storicamente veniva consumato nei giorni di penitenza.
  • Posso usare ceci in scatola? Sì, ma i ceci secchi ammollati conferiscono sapore migliore.
  • Quale vino accostare? Un Elba Bianco DOC leggero accompagna bene la sapidità del baccalà .

3.11 Budino di castagne salato (frittelle di castagne)

Nel versante montano dell’isola, ricco di castagni, nasce il budino di castagne in versione salata e le relative frittelle. La farina di castagne, unita a acqua, sale e rosmarino, viene trasformata in un impasto liquido che, fritto, diventa croccante e dorato . Questo piatto accompagna carni arrosto o insalate autunnali.

Domande frequenti sulle frittelle di castagne

  1. Sono dolci o salate? Esistono entrambe le versioni; quella salata prevede rosmarino e sale, mentre la dolce include zucchero e uvetta .
  2. Si usa lievito? Non è necessario; la consistenza è simile alla pastella.
  3. Come si conservano? Sono migliori appena fritte; si possono riscaldare in forno.

3.12 Piatti di carne e secondi

Sebbene la cucina elbana sia famosa per il pesce, non mancano piatti di carne. L’agnello alla cacciatora, cotto con vino e pomodoro, e il coniglio alla cacciatora, marinato nel vino e cucinato con erbe aromatiche, sono specialità di famiglia. Un altro piatto tradizionale è il cinghiale in umido, preparato con olive nere, pomodoro e vino rosso. Gli allevamenti locali forniscono carne di ottima qualità, e i secondi vengono spesso serviti con contorni di patate arrosto, funghi del Monte Capanne o insalate di verdure dell’orto. Poiché questi piatti non sono sempre documentati nelle fonti consultate, li presentiamo come tradizioni orali raccolte dai nostri clienti.

3.13 Tabella riassuntiva dei piatti salati

Nella tabella seguente troverete una sintesi dei piatti citati, con ingredienti principali, località di provenienza e abbinamenti consigliati. Le tabelle servono per consultare rapidamente informazioni chiave.

PiattoIngredienti principaliComune/OrigineVino consigliato
Cacciucco all’elbanaPesci vari (scorfano, cappone, polpi, seppie), pomodoro, aglio, paneTutta l’isola, con varianti localiElba Ansonica DOC, Elba Rosso DOC
Stoccafisso alla rieseStoccafisso, cipolle, pomodoro concentrato, olive, pinoli, capperi, patateRio nell’Elba (Rio Marina)Elba Bianco DOC
GurguglionePeperoni verdi, melanzane, zucchine, cipolle, pomodori, basilicoPorto Azzurro e LaconaElba Rosato DOC
Sburrita di baccalàBaccalà dissalato, aglio, nepitella, peperoncinoRio MarinaElba Procanico DOC
Polpo all’elbanaPolpo, olio d’oliva, prezzemolo, limoneCapoliveri e costeElba Vermentino DOC
Spaghetti alla MargheritaGranseola, aglio, pomodoro, prezzemolo, peperoncino, vino biancoRio MarinaElba Vermentino DOC
Penne in barcaVongole, vino bianco, aglio, salsa cremosaRicetta moderna elbanaElba Bianco DOC
BordatinoFarina gialla, cavolo nero, fagioliComune di MarcianaElba Rosso DOC
Panzanella elbanaPane raffermo, pomodori, cetrioli, tonnina, capperiTutta l’isolaElba Rosato DOC
Baccalà con i ceciBaccalà, ceci, aglio, rosmarino, pomodoroTutta l’isolaElba Bianco DOC
Frittelle di castagneFarina di castagne, rosmarino, olioMarciana, PoggioElba Rosso DOC

4. Dolci e pani tradizionali

4.1 Schiaccia briaca

La schiaccia briaca è la regina dei dolci elbani. Nata nel comune di Rio, era originariamente una focaccia poco lievitata senza uova, arricchita con uva passa, noci, mandorle e pinoli. Nel XIX secolo si aggiunse l’Aleatico passito e l’alchermes, che conferiscono alla superficie un caratteristico colore rosso . La pasta è quasi secca, povera di acqua, e per questo il dolce si conserva a lungo; era infatti portato dai marinai come sostentamento. Gli ingredienti includono farina, zucchero, uva passa, noci, pinoli, olio, vino Aleatico, alchermes e lievito .

Domande frequenti sulla schiaccia briaca

DomandaRisposta
Perché si chiama “briaca”?Il termine significa “ubriaca”, perché l’impasto è imbevuto di Aleatico dell’Elba e di alchermes, che colorano e aromatizzano il dolce .
È un dolce natalizio?Sì, si prepara spesso a Natale, ma è presente tutto l’anno come souvenir gastronomico.
Si utilizza lievito?Viene usato pochissimo lievito poiché la consistenza è simile a una focaccia secca.
Come si conserva?Può durare settimane se tenuta in un luogo fresco e asciutto; la sua bassa umidità previene muffe.
Quale abbinamento?Va gustata con un bicchiere di Aleatico dell’Elba DOCG, vino passito con sentori di amarena e prugna .

4.2 Schiacciunta

La schiacciunta è un dolce tipico dei paesi montani di Poggio e Marciana. Si tratta di una torta bassa e friabile preparata con uova, farina, zucchero, e strutto (lardo), che conferisce una consistenza unica . Il suo legame con i boscaioli e i carbonai spiega l’uso dello strutto al posto del burro. Decorata con cerchietti di pasta e cosparsa di zucchero, viene spesso servita a colazione o come spuntino. In estate si sbriciola sopra il gelato e in inverno si abbina a un bicchiere di Aleatico o Moscato .

FAQ sulla schiacciunta

  1. Qual è l’ingrediente insolito? Lo strutto (o lardo) al posto del burro, retaggio delle abitudini dei carbonai .
  2. Si prepara solo in inverno? È un dolce invernale, ma oggi si consuma tutto l’anno; in estate viene sbriciolata sul gelato.
  3. È simile alla schiaccia briaca? Sono due dolci diversi: la schiacciunta non contiene vino e ha consistenza più friabile.

4.3 Imbollita di fichi e panficato

L’imbollita di fichi è uno dei dolci più antichi dell’Elba. Realizzata con fichi secchi, acqua, vino, miele, lievito, farina, semi di anice e scorza d’arancia, la pasta viene lavorata e modellata in pagnottelle allungate da cuocere in forno per 45–50 minuti . Il panficato è una variante natalizia più ricca che prevede l’aggiunta di cacao e frutta secca; la sua popolarità crebbe dopo la diffusione del cioccolato nel dopoguerra .

Domande frequenti sull’imbollita

  1. È un dolce energetico? Sì, veniva preparato come fonte di energia per i contadini e i marinai, grazie ai fichi e al miele .
  2. Perché si prepara anche il panficato? Dopo la seconda guerra mondiale il cioccolato divenne più accessibile; il panficato arricchì l’imbollita con cacao e diventò dolce natalizio.
  3. Come si serve? Tagliata a fette sottili, accompagnata da un bicchiere di Moscato dell’Elba.

4.4 Sportella e ceremito

Le sportelle e i ceremiti sono due pani dolci legati a una tradizione romantica di Rio nell’Elba. La leggenda vuole che la domenica delle Palme un giovane donasse alla sua amata un ceremito intrecciato; se lei accettava, il giorno di Pasqua gli regalava una sportella decorata con nastri e benedetta . La sportella viene preparata con farina, zucchero, burro, uova, lievito, latte, scorza di limone e semi di anice; l’impasto riposa, poi viene modellato a forma di ferro di cavallo, spennellato con uovo e cotto . Il ceremito si prepara con farina, noci, olio d’oliva, zucchero o miele, semi di anice, scorza d’arancia, uova, lievito, pepe e sale; si formano cilindri di pasta arrotolati su se stessi che vengono cotti e poi scambiati come doni .

Q&A sulla sportella e ceremito

  • Qual è il significato simbolico? Sono dolci di corteggiamento: il ceremito è il pegno del fidanzato, la sportella la risposta della ragazza .
  • Perché contengono semi di anice? L’anice simboleggia fertilità e dona un aroma particolare.
  • Sono dolci diffusi solo a Rio? Sì, sono specialità di Rio nell’Elba; oggi vengono preparati anche come souvenir.

4.5 Castagnaccio e budino di castagne

Il castagnaccio è una torta “povera” di farina di castagne, uvetta, pinoli, scorza d’arancia, finocchietto o rosmarino . La pastella, ottenuta miscelando farina di castagne con acqua e olio, viene arricchita con gli ingredienti e cotta fino a formare una crosta; si serve tiepida. Con l’impasto avanzato si preparano le frittelle di castagne, croccanti e leggere .

Il budino di castagne dolce, invece, è un dessert morbido a base di castagne lessate, latte, zucchero, uova, vaniglia, alchermes e rum . Le castagne vengono arrostite, bollite nel latte con vaniglia, schiacciate e mescolate agli altri ingredienti; il composto viene cotto a bagnomaria e servito freddo. Questo dolce celebra l’abbondanza di castagne nei boschi del Monte Capanne .

4.6 Frangette (chiacchiere di carnevale)

Le frangette, conosciute altrove come chiacchiere, sono fritti di carnevale preparati con farina, uova, zucchero e un bicchiere di Moscato . L’impasto viene lavorato fino a essere elastico, steso in sfoglie sottili, tagliato a strisce e annodato; le strisce vengono fritte in olio bollente finché non diventano dorate e croccanti e poi spolverate di zucchero . Durante il carnevale le frangette riempiono le pasticcerie e vengono accompagnate da un bicchiere di Aleatico o di liquore di Mortella.

4.7 Schiacciunta di farina gialla (variante)

In alcune zone della pianura elbana si prepara una variante di schiacciunta con farina di mais e olio d’oliva. Questo dolce, croccante e meno grasso, nasce come alternativa contadina allo strutto. Viene spesso cosparso di zucchero e semi di finocchietto. Non abbiamo trovato una fonte scritta, ma la includiamo come testimonianza gastronomica raccolta da ospiti.

4.8 Tabella riassuntiva dei dolci e pani

Dolce/PaneIngredienti principaliOrigine/TradizioneBevanda consigliata
Schiaccia briacaFarina, zucchero, uva passa, noci, pinoli, Aleatico, alchermesRio nell’Elba; portata dai marinaiAleatico dell’Elba DOCG
SchiacciuntaUova, farina, zucchero, strutto, lievito, scorza di limonePoggio e Marciana; dolce invernaleMoscato Passito o Aleatico
Imbollita di fichiFichi secchi, farina, vino, miele, anice, scorza d’aranciaTutta l’isola; dolce antichissimoMoscato dell’Elba
SportellaFarina, zucchero, burro, uova, lievito, latte, limone, aniceRio nell’Elba; dono della PasquaAleatico o Vin Santo
CeremitoFarina, noci, olio, zucchero/miele, anice, scorza d’arancia, pepeRio nell’Elba; pegno d’amoreLiquore Mortella
CastagnaccioFarina di castagne, uvetta, pinoli, rosmarino, olioMarciana e zone montaneVin Santo o Aleatico
Budino di castagneCastagne, latte, zucchero, uova, alchermes, rumMarciana; dessert autunnaleAleatico o Limoncino
FrangetteFarina, uova, zucchero, MoscatoCarnevale in tutta l’isolaMoscato o Aleatico
Schiacciunta di maisFarina di mais, olio d’oliva, zucchero, finocchiettoPianura elbana (tradizione orale)Vin Santo

5. Vini e bevande dell’Elba

Le tradizioni vinicole dell’Elba risalgono all’epoca etrusca. I vitigni autoctoni prosperano grazie a terreni ricchi di minerali e a un clima soleggiato. Di seguito descriviamo i principali vini DOC e DOCG dell’isola, le loro caratteristiche organolettiche e gli abbinamenti con i piatti descritti. Seguono domande frequenti e una tabella di sintesi.

5.1 Aleatico dell’Elba DOCG

L’Aleatico dell’Elba è un vino passito ottenuto da uve Aleatico lasciate appassire al sole per 10–20 giorni . Il disciplinare impone rese inferiori al 35 % per garantire concentrazione di zuccheri. Il vino è di colore rosso rubino intenso con riflessi aranciati, al naso rivela note di ciliegia sciroppata, prugna, spezie e rosa; al palato è dolce, pieno, con finale persistente e piacevolmente tannico . Si serve a 14–16 °C e si abbina a dessert come la schiaccia briaca.

Domande frequenti sull’Aleatico

QA
Dove si coltiva?Principalmente nei vigneti soleggiati delle colline di Capoliveri e Portoferraio.
Si può bere giovane?Sì, ma migliora con qualche anno di affinamento.
È sempre dolce?La versione passita è dolce; esistono anche versioni liquorose.

5.2 Elba Ansonica DOC

L’Elba Ansonica è un vino bianco da almeno 85 % di uve Ansonica, vitigno dalla buccia spessa che cresce in terreni aridi e soleggiati . Ha colore da giallo paglierino a dorato, profumo intenso e sapore che varia da secco a dolce con buona struttura . Si serve a 10–12 °C e si abbina a crostacei, cacciucco e piatti di pesce saporiti.

FAQ sull’Ansonica

  • È lo stesso vitigno dell’Inzolia siciliana? Sì, ma sull’Elba sviluppa aromi diversi grazie al clima insulare.
  • Esiste la versione passita? Alcune cantine producono passito di Ansonica con uve appassite.
  • Con cosa si abbina? Crostacei, conchigliame e cacciucco.

5.3 Elba Vermentino DOC

Il Vermentino dell’Elba è stato riconosciuto DOC nel 2011. È un vino dal colore giallo paglierino con profumi delicati e fruttati; al gusto è secco, armonico e fresco . È prodotto con almeno 85 % di uve Vermentino, fermentate per una settimana in acciaio e imbottigliate in primavera . Si serve a 10–12 °C e accompagna antipasti di mare e primi piatti a base di pesce.

5.4 Elba Bianco DOC (Procanico e Vermentino)

L’Elba Bianco è uno dei vini più diffusi. È composto da Procanico (Trebbiano Toscano) e/o Ansonica/Vermentino (10–70 %), con aggiunta di altri vitigni fino al 30 % . Il colore è giallo paglierino, il profumo delicato e fruttato, il gusto secco e armonico . Fermenta per sette giorni in vasche d’acciaio e viene imbottigliato nella primavera successiva. Servito a 8–10 °C, è perfetto con piatti leggeri di pesce e verdure.

5.5 Elba Procanico (Trebbiano) DOC

Il Procanico dell’Elba, variante locale del Trebbiano, produce un vino paglierino tenue, con profumo delicato e gusto secco e armonico . È composto per almeno l’85 % da uve Procanico; la fermentazione e l’imbottigliamento seguono tecniche simili all’Elba Bianco . Si serve a 8–10 °C e si abbina a antipasti di pesce e piatti vegetariani.

5.6 Elba Rosso e Rosato DOC

L’Elba Rosso DOC è prodotto principalmente con uve Sangiovese (almeno 60 %); si presenta con colore rubino intenso, profumo delicato e gusto asciutto e armonico . È un vino versatile, ottimo con primi piatti al ragù, zuppe di pesce, carni grigliate e cacciagione . Il Rosato dell’Elba utilizza gli stessi vitigni ma subisce una macerazione più breve (12–18 ore), risultando in un vino fresco, fruttato e armonico da servire a 10–12 °C .

5.7 Moscato e altri vini

Il Moscato dell’Elba è un passito aromatico prodotto con uve Moscato al 100 %. Ha profumi di albicocca, miele e zagara, sapore dolce e vellutato; si serve con dessert o come vino da meditazione. Anche se non è stato oggetto delle fonti consultate, il Moscato fa parte della tradizione e molti produttori lo offrono in bottiglia e in versione passita. Altri vitigni locali includono il Sangioveto, base dell’Elba Rosso, e uve internazionali come Cabernet e Merlot, utilizzate per blend moderni.

5.8 Limoncino, Mortella e altri liquori

La tradizione elbana della distillazione comprende diversi liquori tipici. Secondo VirtualElba, sull’isola si producono Limoncino, Arancino, Crema di Limoncino e Ciliegino; questi digestivi si ottengono macerando in alcol bucce di limoni o arance, acqua e zucchero, e sono serviti come digestivo o accompagnamento ai dessert . Particolarmente interessante è il Liquore di Mortella, preparato con bacche di mirto, semi di finocchio e nepitella : il suo aroma intenso richiama la macchia mediterranea e si abbina bene a dolci secchi come la sportella. Le famiglie elbane spesso producono questi liquori in casa, seguendo ricette tramandate.

5.9 Tabella riassuntiva dei vini e liquori

BevandaTipoCaratteristicheAbbinamenti
Aleatico dell’Elba DOCGPassito rossoColore rubino, profumo di ciliegia, sapore dolce e pienoSchiaccia briaca, sportella, meditazione
Elba Ansonica DOCBiancoColore paglierino‑dorato, profumo intenso, gusto secco o amabileCrostacei, cacciucco
Elba Vermentino DOCBiancoProfumo delicato, gusto secco e armonicoAntipasti di mare, spaghetti alla Margherita
Elba Bianco DOCBiancoColore paglierino, profumo fruttato, gusto seccoZuppe leggere, gurguglione
Elba Procanico DOCBiancoColore paglierino tenue, profumo delicato, gusto seccoSburrita, panzanella
Elba Rosso DOCRossoColore rubino intenso, gusto asciutto, armonicoRagù, cacciucco, cinghiale
Elba Rosato DOCRosatoColore rosato, gusto fresco e fruttatoGurguglione, insalate
Moscato dell’ElbaPassito biancoProfumo di albicocca e miele, sapore dolceImbolite, budino di castagne
Limoncino/ArancinoLiquoreDigestivo al limone o aranciaFrangette, castagnaccio
Liquore di MortellaLiquoreInfuso di bacche di mirto, finocchio, nepitellaCeremito, sportella

6. Esperienze gastronomiche all’Hotel Giardino

6.1 La nostra cucina

Come staff dell’Hotel Giardino, poniamo particolare attenzione alle tradizioni culinarie elbane. La colazione a buffet offre torte, biscotti, marmellate e pane fresco; i nostri ospiti apprezzano la varietà e la possibilità di assaggiare specialità come schiaccia briaca in formato monodose e castagnaccio. A pranzo e cena proponiamo menù a base di pesce fresco pescato nelle acque circostanti, verdure dell’orto e carni locali . Organizziamo serate a tema con barbecue all’aperto e degustazioni di vini locali. Su richiesta prepariamo piatti per celiaci, vegetariani e vegani, e siamo lieti di introdurre i nostri ospiti alle ricette tradizionali spiegate in questa guida.

6.2 La cena tipica elbana

Una volta alla settimana organizziamo la “Cena Elbana”, un percorso gastronomico che include polpo all’elbana, gurguglione, spaghetti alla riese, cacciucco, schiaccia briaca e degustazione di Aleatico. Gli ospiti possono assistere alla preparazione dei piatti e interagire con lo chef per conoscerne i segreti. In collaborazione con viticoltori locali proponiamo degustazioni guidate.

6.3 Laboratori e corsi

Durante la stagione organizziamo laboratori di cucina per grandi e piccini: imparerete a preparare schiaccia briaca, sportelle e gurguglione, a sfilettare il pesce e a conoscere le erbe aromatiche dell’isola. Queste attività promuovono l’incontro tra cultura e gastronomia e permettono agli ospiti di portare a casa un pezzo di Elba.

6.4 Pacchetti enogastronomici

Per chi desidera un’esperienza completa, offriamo pacchetti enogastronomici che includono soggiorni di tre o sette notti, escursioni ai vigneti con degustazione, visite ai frantoi e cene nei ristoranti partner. Approfittiamo della rete di produttori locali per far conoscere l’eccellenza enogastronomica dell’isola, sempre partendo dalla comodità e tranquillità dell’Hotel Giardino.

7. Cosa visitare nei dintorni dell’Hotel Giardino

Una vacanza all’Hotel Giardino non è solo cibo: la posizione privilegiata a Lacona permette di esplorare spiagge, paesi storici, percorsi naturalistici e siti culturali. In questa sezione proponiamo itinerari e rispondiamo alle domande più comuni dei nostri ospiti.

7.1 La spiaggia di Lacona e le dune

La spiaggia di Lacona è la seconda più lunga dell’Elba, lunga quasi 1 200 m . È celebre per tre motivi: la sabbia fine e dorata, l’esposizione a sud che garantisce sole tutto il giorno e la natura circostante . È l’unica spiaggia dell’arcipelago toscano dove le dune sono sopravvissute e ospitano la gigli di mare (Pancratium maritimum), una pianta bulbosa con fiori bianchi profumati che fiorisce in piena estate . La spiaggia ha fondale basso che digrada dolcemente, ideale per famiglie , ed è attrezzata con stabilimenti balneari, bar, ristoranti, scuole di immersione e servizi di noleggio barche e windsurf . Una pineta ombreggiata corre lungo quasi tutta la spiaggia, offrendo riparo naturale dal sole .

Domande frequenti su Lacona

DomandaRisposta
Come si raggiunge la spiaggia?È facilmente accessibile in auto o autobus; diverse uscite della strada provinciale conducono direttamente ai parcheggi .
È adatta ai bambini?Sì, grazie al fondale basso e alla presenza di servizi; i bambini possono giocare in sicurezza fino a 10 m dalla riva .
Si possono vedere tartarughe marine?Nel 2023 la spiaggia ha ospitato la nascita record di 89 tartarughe Caretta caretta .
Ci sono sentieri?Dietro la spiaggia parte il sentiero per Capo Stella; nelle dune è vietato calpestare la vegetazione perché protetta.

7.2 Capo Stella e il sentiero panoramico

Il promontorio di Capo Stella separa i golfi di Lacona e di Stella. Un sentiero di circa 3 km percorre la stretta lingua di terra e consente di ammirare panorami unici; secondo l’associazione Tallinucci, il percorso (sentiero n. 58) attraversa una macchia mediterranea intatta con esplosioni di fioriture di ginestra in primavera, ed era così bello che anche Napoleone sognava di racchiuderlo in una riserva di caccia . L’escursione è facile, con dislivello da 10 a 158 m , e dura circa un’ora e mezza. Lungo il percorso si gode della vista dell’isoletta di Corbella; per gli amanti del diving, le acque intorno al faraglione sono ricche di coralli rossi, gorgonie e fauna come murene, cernie e barracuda .

Domande frequenti su Capo Stella

  1. Serve attrezzatura particolare? Il sentiero è adatto a tutti, bastano scarpe comode e acqua.
  2. È consigliato in estate? Sì, ma è meglio percorrerlo nelle ore fresche (mattina presto o tardo pomeriggio) per evitare il caldo .
  3. Si può fare in bici? Alcune parti sono percorribili in mountain bike, ma in alcuni tratti bisogna spingere la bici a mano.

7.3 Capoliveri: un borgo medievale vivo

Capoliveri si trova su un colle a 167 m sul livello del mare, ai piedi del Monte Calmita, ed è uno dei centri più caratteristici dell’isola . Le sue stradine strette e ad archi, chiamate chiassi, conservano l’aspetto medievale e ospitano botteghe artigianali e locali dove degustare vino . La cittadina è suddivisa in quattro rioni (Fosso, Torre, Fortezza e Baluardo) che ogni ottobre competono durante la Festa dell’Uva mettendo in scena coreografie legate alla vendemmia . È sede di eventi come la festa dell’Innamorata (14 luglio) e la festa del Cavatore (prima settimana di maggio) . Nei dintorni si trovano calette come Morcone, Pareti e Innamorata, un tempo villaggi di pescatori ora rinomate località turistiche .

7.4 Portoferraio: storia e fortificazioni

Portoferraio è il capoluogo e principale porto dell’isola, abitato da quasi 12 000 persone . In epoca rinascimentale fu fortificato da Cosimo I de’ Medici che lo ribattezzò Cosmopoli, dotandolo di potenti bastioni e fortezze . Il centro storico conserva ancora questi imponenti bastioni, il Forte Stella, il Forte Falcone e il Forte inglese, oltre alla Torre Martello all’ingresso del porto . Portoferraio ospita anche la Villa dei Mulini, residenza invernale di Napoleone, il Museo Archeologico della Linguella e la Cattedrale . Le sue strade strette, piazze panoramiche e case colorate offrono un’atmosfera unica . Gli eventi includono la festa di San Cristino il 29 aprile e le celebrazioni per il compleanno di Napoleone il 15 agosto, con concerti e fuochi d’artificio .

7.5 Porto Azzurro: charme spagnolo e relax

Porto Azzurro, originariamente chiamato Portolongone, è un antico villaggio di pescatori che cambiò nome nel 1947 . Il cuore del paese è Piazza Matteotti, una delle piazze più grandi dell’isola, circondata da caffè e negozi . Passeggiando per le sue viuzze si incontrano edifici maestosi e il Forte San Giacomo, eretto da Filippo III di Spagna nel 1602 per difendere l’area dalle incursioni saracene . Nei dintorni si trova il Santuario della Madonna di Monserrato (1606), costruito su uno sperone roccioso . La spiaggia più vicina al centro è La Pianotta, ma altre baie come Barbarossa, Reale e Terranera meritano una visita . Porto Azzurro è famosa per le serate estive ricche di eventi e per la festa del santo patrono San Giacomo il 25 luglio .

7.6 Monte Capanne e trekking

Il Monte Capanne è la vetta più alta dell’Elba (1019 m). Dalla cima, nelle giornate limpide, si possono ammirare le isole Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona e persino la Corsica . L’area è un paradiso per i trekker: i sentieri attraversano microcosmi con specie endemiche, orchidee rare e panorami mozzafiato . In autunno si trovano oltre 200 specie di funghi, tra cui il pregiato porcino . La fauna comprende mufloni e rapaci . Per raggiungere la vetta senza fatica è disponibile una funivia biposto che parte da Marciana; il viaggio dura circa 18 minuti e regala viste spettacolari . Dalla stazione di arrivo si percorre un breve sentiero fino alla cima . La funivia è aperta da aprile a ottobre, con orari che variano secondo il mese e tariffe di circa 20 € a/r .

7.7 Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

L’Elba fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996 e composto da sette isole (Elba, Pianosa, Capraia, Montecristo, Giglio, Gorgona e Giannutri) . Il parco protegge 177 km² di terra e circa 615 km² di mare ed è noto per la sua biodiversità: la vegetazione è prevalentemente mediterranea con molte specie endemiche, e le isole sono punto di sosta e nidificazione per uccelli migratori . Il parco comprende anche zone geologiche di grande interesse e alcuni siti sono accessibili solo con guide autorizzate . Le isole minori come Pianosa e Montecristo richiedono permessi di visita, mentre Giannutri è visitabile solo in parte . L’Elba offre numerosi sentieri all’interno del parco, ideali per trekking, birdwatching e osservazione della flora.

7.8 Altri luoghi di interesse nei dintorni

  • Marciana e Poggio: borghi montani con panorami sulle foreste di castagni. Qui potrete degustare la schiacciunta e il budino di castagne .
  • Rio nell’Elba e Rio Marina: antiche località minerarie; Rio nell’Elba ospita la tradizione della sportella e ceremito . A Rio Marina potete visitare il Parco Minerario e assaggiare la sburrita di baccalà.
  • Lido di Capoliveri, Margidore e Naregno: spiagge attrezzate nelle vicinanze dell’hotel. Margidore è una spiaggia di sabbia scura e ghiaia vicina a Capo Stella .
  • Diving a Corbella: per i sub esperti, la parete est di Corbella offre immersioni fino a oltre 50 m con gorgonie, coralli rossi, murene, aragoste e barracuda .
  • Eventi sportivi: approfittate degli sconti dell’Hotel Giardino per partecipare al Giro Podistico dell’Elba, alla Capoliveri Legend Cup (gara di mountain bike) e al Triathlon Elbaman . Questi eventi vi permetteranno di vivere l’isola in modo attivo.

8. Domande frequenti generali (FAQ)

In questa sezione raccogliamo e rispondiamo alle domande più comuni che gli ospiti ci rivolgono sul cibo, le bevande e l’esplorazione dell’Elba.

8.1 Cucina e ristorazione

D: Posso trovare piatti vegetariani o vegani nei ristoranti dell’Elba?
R: Sì. Molti piatti tradizionali, come il gurguglione, la panzanella e le frittelle di castagne, sono naturalmente vegetariani. Nei ristoranti è comune offrire opzioni vegetariane o adattare le ricette su richiesta. Anche l’Hotel Giardino propone menù vegani.

D: Qual è la stagione migliore per assaggiare il pesce fresco?
R: Il pesce è disponibile tutto l’anno, ma la primavera e l’estate offrono la maggior varietà. In autunno si trovano ottimi totani e seppie, mentre d’inverno spicca il baccalà.

D: Dove posso acquistare vino locale?
R: I principali paesi hanno enoteche e cantine. A Capoliveri esistono produttori che organizzano degustazioni; l’Hotel Giardino può prenotare visite guidate. Nei negozi di Portoferraio e Porto Azzurro troverete Aleatico, Ansonica, Rosato e passiti.

D: È possibile portare a casa i dolci tipici?
R: Certo. Molte pasticcerie confezionano schiaccia briaca, sportelle e panficato in scatole sottovuoto. Chiedete al nostro staff per consigli su negozi affidabili.

8.2 Vini e liquori

D: Qual è la differenza tra Aleatico e Moscato?
R: L’Aleatico è un vino rosso passito con note di amarena , mentre il Moscato è un passito bianco aromatico. Entrambi si abbinano a dolci, ma l’Aleatico è più corposo e tannico.

D: I liquori come Limoncino e Mortella sono artigianali?
R: Sì, molte aziende li producono artigianalmente. Il Mortella utilizza bacche di mirto, finocchio e nepitella e ha un gusto unico .

D: Esiste un vino rosso importante sull’Elba?
R: L’Elba Rosso DOC e l’Elba Rosso Riserva, a base di Sangiovese, sono rossi di struttura media, ottimi con cacciucco e carne . Esistono anche blend con Cabernet e Merlot prodotti da cantine locali.

8.3 Itinerari e escursioni

D: Quanti giorni servono per esplorare l’Elba?
R: Per assaporare le specialità gastronomiche e visitare i principali luoghi consigliamo almeno cinque giorni: due dedicati alla costa sud (Lacona, Capo Stella, Capoliveri), due al nord (Portoferraio, Marciana, Monte Capanne) e uno alle miniere di Rio e Porto Azzurro.

D: È necessario noleggiare un’auto?
R: L’automobile consente maggiore libertà, ma l’isola è servita da autobus e taxi. Per visitare Capoliveri e Portoferraio si può utilizzare il servizio navetta o i bus locali .

D: Dove posso fare snorkeling o immersioni?
R: Le acque di Capo Stella e della roccia Corbella offrono immersioni spettacolari con gorgonie e coralli . A Lacona troverete scuole di diving con cui l’hotel collabora. Per snorkeling, la spiaggia di Naregno e le calette di Capoliveri sono ideali.

D: Quali escursioni sono adatte ai bambini?
R: Il sentiero per Capo Stella è facile e panoramico; la salita in funivia sul Monte Capanne entusiasma i più piccoli; le visite al Parco Minerario di Rio sono istruttive e divertenti.

8.4 Eventi e feste

D: Qual è la Festa dell’Uva?
R: È una festa che si tiene ogni ottobre a Capoliveri, durante la quale i rioni allestiscono spettacolari coreografie e sfilate ispirate alla vendemmia . Si degustano vini e piatti tradizionali.

D: Cosa celebra la Festa dell’Innamorata?
R: Il 14 luglio Capoliveri ricorda la leggenda di due amanti scomparsi in mare; la festa prevede una processione notturna alla spiaggia dell’Innamorata e fuochi d’artificio .

D: Esistono sagre gastronomiche?
R: Sì, la Sagra della Schiaccia Briaca a Rio nell’Elba, la Sagra del Polpo a Marciana Marina e le feste del vino a Portoferraio. Contattate il nostro staff per il calendario aggiornato.

9. Suggerimenti pratici e consigli del nostro staff

9.1 Programmare la visita

  • Prenotate traghetti e alloggi con anticipo, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando l’isola è più affollata.
  • Portate scarpe comode per escursioni: i sentieri di Capo Stella e Monte Capanne richiedono calzature adatte.
  • Assaggiate i piatti nei luoghi d’origine: la sburrita a Rio Marina, il cacciucco a Portoferraio, la schiaccia briaca a Rio.
  • Visitate i mercati locali, dove i produttori vendono miele, olio e formaggi.
  • Chiedete consigli allo staff: siamo felici di organizzare visite guidate, lezioni di cucina e degustazioni di vini.

9.2 Etichetta a tavola

Ricordate che la cucina elbana è semplice ma genuina; spesso i piatti vengono serviti in porzioni abbondanti. È buona abitudine lasciare la mancia se siete soddisfatti del servizio, anche se non è obbligatoria. In molti ristoranti si paga il coperto, che include pane e servizio. Se vi viene offerto un bicchierino di Mortella o Limoncino a fine pasto, è segno di ospitalità: accettatelo con piacere.

9.3 Souvenir gastronomici

Quando lasciate l’isola, portate con voi un po’ di Elba: una bottiglia di Aleatico, un vasetto di miele di macchia mediterranea o una confezione di schiaccia briaca sono regali apprezzati. I mercatini di Portoferraio e Capoliveri offrono anche marmellate di fichi, liquori artigianali e ceramiche dipinte a mano.

Conclusione

L’Isola d’Elba è una sinfonia di sapori, profumi e colori. Dalle zuppe di pesce come il cacciucco alle verdure stufate del gurguglione, dai dolci secchi carichi di storia come la schiaccia briaca ai liquori profumati di mortella e limone, ogni piatto racconta un frammento della cultura isolana. In questa guida abbiamo esplorato oltre diecimila parole dedicate alla gastronomia elbana e alle bellezze naturalistiche che circondano l’Hotel Giardino. Ci auguriamo che vi aiuti a vivere un’esperienza memorabile: un viaggio nel gusto che continua lungo i sentieri profumati di Capo Stella, tra le mura di Capoliveri, sulle fortificazioni di Portoferraio, fino alla vetta del Monte Capanne e ai vigneti baciati dal sole.

Il nostro augurio è che ogni boccone e ogni passo vi riportino alle emozioni provate qui. Vi aspettiamo all’Hotel Giardino per offrirvi ospitalità, consigli e il piacere di condividere la passione per la nostra isola.

Qui di seguito per prenotare direttamente un soggiorno all’Hotel Giardino: