Prefazione dello staff dell’Hotel Giardino
Siamo lo staff dell’Hotel Giardino, un’accogliente struttura a conduzione familiare immersa nella pineta del golfo di Lacona. Da anni ospitiamo viaggiatori che scelgono l’Isola d’Elba per le sue spiagge, i suoi profumi mediterranei, la natura selvaggia e – non ultimo – per l’atmosfera da fiaba che circonda i fari sparsi lungo la costa. Il nostro albergo sorge a due passi dall’ampia spiaggia sabbiosa di Lacona, in un parco di oltre 30.000 m² dove gli ospiti trovano la tranquillità della macchia mediterranea e l’ombra dei pini marittimi . La posizione centrale nel Golfo ci permette di raggiungere facilmente Marina di Campo, Capoliveri, Porto Azzurro e Portoferraio in 10–15 minuti di auto , un vantaggio che rende il Giardino la base perfetta per esplorare l’intera isola.






Questa guida nasce dalla passione che nutriamo per l’Elba. Nel corso degli anni abbiamo ascoltato i racconti degli ospiti affascinati da fari e torri costiere; ci siamo informati, abbiamo percorso sentieri, consultato fonti storiche e ci siamo emozionati davanti alle luci che ogni notte proteggono i naviganti. Il risultato è un itinerario dettagliato, arricchito da domande e risposte, aneddoti e consigli pratici. Parleremo dei fari attivi, ma anche delle torri fortificate e delle stazioni semaforiche che raccontano secoli di storia marittima. E siccome l’isola è molto più di un elenco di fari, includiamo suggerimenti su cosa visitare nei dintorni del nostro hotel: spiagge, borghi, musei e sentieri.
Vi invitiamo a considerare questo testo come un compagno di viaggio: lungo, completo e pensato per chi vuole immergersi nell’Elba per almeno una settimana o più. Ogni sezione è accompagnata da domande frequenti (FAQ) che rispondono ai dubbi più comuni degli ospiti, da tabelle sintetiche per orientarsi e da rimandi storici e geografici basati su fonti verificate. La nostra speranza è che, al termine della lettura, vi sentiate pronti a mettervi in cammino – magari partendo proprio dal Giardino – alla scoperta dei fari più belli dell’isola.
Perché l’Hotel Giardino è il punto di partenza ideale
L’Isola d’Elba è nota per la sua varietà di paesaggi: spiagge sabbiose e coste rocciose, borghi arroccati, antiche miniere e boschi secolari. Per chi desidera esplorare tutto ciò, una base ben posizionata è fondamentale. L’Hotel Giardino offre vantaggi unici:
- Posizione centrale sulla costa meridionale: Lacona si trova al centro dell’isola, in una baia ampia e protetta. Da qui si raggiungono facilmente Portoferraio a nord, Capoliveri a est e Marina di Campo a ovest. Le strade panoramiche consentono spostamenti veloci in auto o scooter .
- Accesso diretto alla spiaggia: un breve sentiero attraversa la pineta e porta alla spiaggia di Lacona , ideale per bagni mattutini prima delle escursioni ai fari. Il nostro parco di 30.000 m² offre ampi spazi per rilassarsi al rientro, con aree gioco, tavoli da ping-pong e barbecue .
- Servizi e ospitalità autentica: proponiamo colazione a buffet con prodotti fatti in casa , possibilità di pasti all’aperto, area Wi‑Fi gratuita nella sala bar, noleggio bici, parcheggio ombreggiato e organizzazione di gite in barca o immersioni . Siamo pet‑friendly e riserviamo un posto auto numerato per ogni camera .
- Camere confortevoli: le nostre stanze sono semplici ma dotate di climatizzazione, TV a schermo piatto, cassaforte e bagno privato con doccia . Molte hanno balcone o accesso diretto al giardino, altre dispongono di patio privato .
- Ferry e logistica: offriamo tariffe scontate per i traghetti da Piombino e consigliamo gli orari più comodi in funzione delle vostre visite ai fari.
Tutto ciò rende l’Hotel Giardino il luogo ideale per esplorare l’Elba in modo confortevole e organizzato. Con questa guida vogliamo mostrarvi come, partendo da Lacona, è possibile raggiungere ogni faro dell’isola in tempi ragionevoli, alternando giornate di mare, trekking e visite culturali.
Conoscere l’Isola d’Elba
Prima di parlare dei fari, è utile conoscere l’ambiente che li ospita. L’Elba è l’isola più estesa dell’Arcipelago Toscano e la terza d’Italia; copre 224 km² e conta circa 35 000 abitanti divisi in sette comuni . Grazie ai traghetti da Piombino si raggiunge in un’ora . Il punto più alto è Monte Capanne (1 019 m s.l.m.), da cui, nelle giornate limpide, si osservano la Corsica, Montecristo, Pianosa e l’arcipelago .
Morfologia e paesaggi
L’isola è lunga 30 km ed è orientata est-ovest. La costa settentrionale è più ripida e frastagliata, mentre quella meridionale (dove si trova Lacona) è caratterizzata da ampie spiagge sabbiose e colline ricoperte di macchia mediterranea. Le acque cristalline abbracciano baie protette e promontori rocciosi. L’Elba ospita numerose piccole isole e scogli a ridosso della costa – Palmaiola, Scoglietto, Scoglio d’Africa – ognuno con il suo faro.
Breve storia
Popolata fin dal periodo etrusco, l’Elba fu sfruttata dai Romani per le miniere di ferro. Nel Medioevo passò sotto il dominio pisano e genovese, per poi essere fortificata dai Medici nel XVI secolo con la fondazione di Cosmopoli (oggi Portoferraio). Nel Settecento e Ottocento i Lorena e gli spagnoli costruirono torri costiere e presidi militari. Nel 1814 l’isola ospitò Napoleone in esilio. Oggi l’Elba è una destinazione turistica che conserva castelli, forti, ville romane e musei.
Lungo queste coste navicarono mercanti, corsari e pescherecci. I fari, le torri e i semafori che visiteremo nascono da questa storia di navigazione e difesa.
L’importanza dei fari e delle torri costiere
La parola faro deriva da Pharos, l’isola egiziana dove sorgeva l’antico faro di Alessandria. Sull’Elba, i fari non servono solo a segnalare scogli e promontori: essi raccontano l’evoluzione della tecnica di illuminazione, le vicende politiche e militari, le storie di chi li ha costruiti e di chi vi ha lavorato. Anche le torri costiere (torri medicee, spagnole o lorenesi) svolgevano funzione difensiva e, in epoca più recente, hanno ospitato fanali o semafori marittimi.
Nelle prossime sezioni descriveremo singolarmente i fari e le torri più significative dell’Isola d’Elba. Per ognuno troverete la localizzazione, i dati tecnici (altezza, portata, caratteristica luminosa), la storia, l’architettura, informazioni su come raggiungerlo e curiosità. Al termine di ogni sezione risponderemo a domande tipiche dei nostri ospiti.
Elenco dei fari e delle strutture marittime dell’Elba
Prima di tuffarci nei racconti, ecco una tabella riassuntiva che sintetizza le caratteristiche principali dei fari e delle strutture che descriveremo. Le definizioni “attivo” o “disattivato” si riferiscono al funzionamento del fanale; molte torri sono visitabili come siti storici anche se il faro non è più in funzione.
| Faro/Struttura | Anno di costruzione/attivazione | Altezza torre / quota | Caratteristica della luce | Stato attuale | Fonte | 
|---|---|---|---|---|---|
| Faro di Forte Stella (Portoferraio) | prima struttura 1788–1789; faro attuale 1915 | torre di 25 m alta 63 m s.l.m. | 3 lampi bianchi ogni 14 s; luce rossa continua a 60 m | Attivo, automatizzato | Marina Militare, Wikipedia | 
| Faro di Palmaiola | 1844 | torre 14 m; focale 105 m s.l.m. | lampo bianco ogni 5 s | Attivo, energia solare | Marina Militare, Wikipedia | 
| Faro di Punta Polveraia | 1909 | torre 10 m; focale 52 m s.l.m. | tre lampi bianchi (2 s) ogni 15 s | Attivo, automatizzato | Marina Militare | 
| Faro di Capo Focardo (Forte Focardo) | 1863 | torre 13 m; focale 32 m s.l.m. | tre lampi bianchi ogni 15 s | Attivo | Marina Militare | 
| Faro di Scoglio d’Africa (Formiche di Montecristo) | 1867 | torre 16 m; focale 19 m s.l.m. | lampo bianco ogni 5 s | Attivo, energia solare | Marina Militare | 
| Faro di Monte Poro (Capo Poro) | data sconosciuta; stazione attivata XX sec. | struttura cilindrica 7 m; focale 160 m s.l.m. | lampo bianco ogni 5 s | Attivo | Marina Militare | 
| Faro di Marina di Campo | stazione istituita 1901 | postazione su edificio; focale 34 m s.l.m. | lampo bianco ogni 3 s | Attivo | Lighthouse Directory | 
| Faro dello Scoglietto di Portoferraio | faro originale 1910, ricostruito 1945 | torre 8 m; focale 24 m s.l.m. | due lampi bianchi alternati ogni 6 s | Attivo, energia solare | Marina Militare | 
| Torre del Gallo / Faro del Moletto della Sanità (Portoferraio) | torre costruita 1733, ricostruita 1934 ; faro installato 1902 | torre 5 m; altezza 7 m s.l.m. | due luci rosse continue per illuminare il molo | Attivo (faro), torre visitabile | Wikipedia | 
| Torre della Linguella / Torre del Martello | costruita 1548 ; faro installato XX sec. | torre 7 m; altezza 13 m s.l.m. | fanale a luce ritmica, lampada 60 W | Attivo, torre adibita a museo | Wikipedia | 
| Faro di Rio Marina | 1914 | torre 4,5 m | ora disattivato | Inattivo; resti visibili | Wikipedia | 
| Semaforo di Montegrosso | XIX sec., 1842 | quota 348 m | dismesso; usato come osservatorio meteorologico | In rovina, visitabile | Wikipedia | 
| Stazione di vedetta di Capo Ortano | progetto 1827 | quota 150 m | stazione di sorveglianza e fanale | In rovina, visitabile | Wikipedia | 
| Semaforo di Campo alle Serre | costruito 1888 | quota 601 m s.l.m. | faro dismesso dopo il 1953 | In rovina; restano antenna e struttura | Wikipedia | 
Le righe della tabella offrono una panoramica sintetica: i dati completi e i racconti sono sviluppati nelle sezioni seguenti.
1 Faro di Forte Stella (Portoferraio)
Storia e descrizione
Il faro di Forte Stella – conosciuto anche come faro di Portoferraio o faro di Forte Falcone – si trova sul bastione settentrionale del Forte mediceo che domina la baia di Portoferraio. La prima lanterna fu costruita tra il 1788 e il 1789 durante il governo dei Lorena per illuminare la costa . Nel 1915 fu realizzato l’attuale faro: una torre circolare in pietra alta 25 m che sorge a 63 m sul livello del mare . La lanterna emette tre lampi bianchi ogni 14 secondi con una portata di 16 miglia nautiche, e un faro rosso fisso montato a 60 m segnala i bassi fondali di Capo Bianco .
Situato all’interno delle mura, il faro è di proprietà della Marina Militare e oggi è completamente automatizzato. I visitatori possono salire fino al Forte Stella, che offre una vista mozzafiato sul porto e, al tramonto, sulle isole di Capraia e Gorgona.
Architettura
La torre cilindrica in pietra presenta due gallerie (balconate) attorno alla lanterna; l’aspetto massiccio si integra perfettamente con i bastioni fortificati. La lampada principale è una alogena da 1 000 W con riserva da 100 W . Grazie all’automazione, il faro è controllato a distanza.
Come raggiungerlo
Da Lacona si arriva a Portoferraio in circa 15 minuti d’auto. Si può parcheggiare vicino al porto e salire a piedi verso il Forte Stella (10–15 min). Per una gita più panoramica, consigliamo di deviare per Enfola, promontorio con sentiero costiero. Dal forte, in pochi passi si raggiunge la torre del faro. L’ingresso al forte è a pagamento, ma spesso include la visita alle mura medicee.
Curiosità
- Il faro di Forte Stella è talmente integrato nella fortezza medicea che molti visitatori non lo notano subito. La sua lanterna domina la rada, guidando le navi nel porto più importante dell’isola.
- Nel Piano Regolatore portuale, il fascio luminoso rosso segna i bassi fondali rocciosi di Capo Bianco per evitare incagli.
Domande frequenti
Come si chiama il forte dove si trova il faro?
Il faro è sul Forte Stella, parte delle fortificazioni di Portoferraio costruite dai Medici nel 1548.
Il faro è visitabile all’interno?
No, la torre è proprietà della Marina Militare e non si può salire. Tuttavia il bastione offre una vista eccellente.
Quando è attivo?
Il faro funziona 24 ore su 24 e si accende automaticamente al tramonto, emettendo tre lampi bianchi ogni 14 secondi .
2 Faro di Palmaiola
Storia e posizione
Situato sull’isolotto di Palmaiola nel canale tra Piombino e l’Elba, il faro venne costruito nel 1844 . L’isolotto ospitava già una torre d’avvistamento medicea del XVI secolo. Il faro fu realizzato per segnalare lo stretto e facilitare la navigazione verso Portoferraio. La torre è alta 14 m e la luce è a 105 m sul livello del mare , perché l’isolotto s’innalza come un cono roccioso. La lanterna emette un lampo bianco ogni 5 secondi con portata di 10 miglia nautiche .
Architettura e funzionamento
La struttura è in pietra grigia, con lanterna metallica e galleria. Originariamente era alimentata a olio, poi fu elettrificata e negli anni 1990 è passata all’energia solare . Il faro è automatizzato e gestito dalla Marina Militare. L’isola non ha abitanti; la vegetazione è rada e offre panorami marini a 360°. Al suo fianco restano resti di un fortino e di una cisterna.
Come visitarlo
L’isolotto di Palmaiola non ha collegamenti regolari. Per raggiungerlo occorre una barca privata o un’escursione organizzata da Portoferraio o Cavo. L’accesso alla torre è vietato, ma si può ancorare nelle acque circostanti per ammirarla. Dal traghetto Piombino–Portoferraio si ha una buona vista del faro. Un binocolo consente di osservare la torre e la vecchia fortificazione.
Curiosità
- Una leggenda narra che l’isolotto fosse rifugio di monaci eremiti; da qui il nome “Palmaiola”, forse legato alle palme che venivano coltivate dai religiosi.
- La posizione elevata della luce (105 m) permette di vedere la lanterna da grande distanza anche se la torre è relativamente bassa.
Domande frequenti
Il faro di Palmaiola è visitabile?
No, la torre è chiusa al pubblico e non vi sono attracchi comodi. Si può osservarla dalla barca.
È visibile dalla terraferma?
Sì, da Capo Vita o dalla costa di Cavo si scorge il faro; ma la visuale migliore si ha dal traghetto o in barca.
Il faro è ancora abitato?
No. Dal 1989 è completamente automatizzato e non necessita di guardiani .
3 Faro di Punta Polveraia (Patresi)
Descrizione e funzioni
Il faro di Punta Polveraia si trova sull’estremità occidentale dell’Elba, su una scogliera esposta verso la Corsica, nei pressi del borgo di Patresi (comune di Marciana). Costruito nel 1909 , consiste in una torre ottagonale di 10 m in muratura bianca con la lanterna posta a 52 m sul livello del mare . Il fanale emette tre lampi bianchi di 2 secondi ogni 15 secondi con portata di 16 miglia nautiche . È alimentato da lampada alogena da 1 000 W, con riserva di 100 W, e fa parte del servizio di fari della Marina Militare.
Accesso e panorami
Da Lacona si raggiunge Patresi in circa 40 minuti d’auto seguendo la panoramica costiera occidentale. Una strada asfaltata conduce quasi fino al faro, ma il parcheggio è limitato. Si prosegue a piedi per un breve tratto attraverso la macchia fino a raggiungere il cancello della struttura, che essendo militare è chiusa al pubblico. Tuttavia è possibile avvicinarsi e godere della vista sul mare: di fronte si staglia la Corsica e, nelle giornate limpide, si vedono Capraia e Gorgona. I tramonti qui sono indimenticabili.
Curiosità
- Il promontorio è battuto dai venti occidentali; nelle giornate di mare mosso, le onde si infrangono sulle scogliere creando colonne di schiuma e arcobaleni.
- Il faro segnala l’ingresso settentrionale del Canale di Corsica; per i navigatori rappresenta un punto di riferimento essenziale tra Capraia e l’Elba.
FAQ
Si può visitare l’interno del faro?
No. Come molti fari italiani, è zona militare e non aperto al pubblico.
Quanto tempo occorre per arrivare da Lacona?
Circa 40 minuti d’auto, seguendo le strade provinciali lungo la costa.
Qual è il momento migliore per fotografarlo?
Il tramonto offre luci calde e la vista della Corsica; la mattina si apprezzano i contrasti tra mare e vegetazione.
4 Faro di Capo Focardo (Fortificazione spagnola)
Storia e funzione
Il faro di Capo Focardo è integrato nella cinta muraria del Forte Focardo (o Fort Longone), una fortificazione seicentesca costruita dagli spagnoli per controllare il golfo di Porto Azzurro. Il faro fu installato nel 1863 . La torre ottagonale, alta circa 13 m, sorge a 32 m sul livello del mare . La lanterna emette tre lampi bianchi ogni 15 secondi con portata di 16 miglia . L’impianto è automatizzato e alimentato con lampada alogena da 1 000 W e riserva da 100 W .
Architettura e contesto
La struttura è costruita con pietra calcarea rosa e si integra nella cortina del forte. Vista dal mare, la torre spicca con la sua forma ottagonale e la lanterna bianca. Il forte, costruito nel 1678, occupa un promontorio che chiude a sud il golfo di Porto Azzurro; l’accesso è limitato perché l’edificio è sede della Guardia di Finanza. Tuttavia, si può ammirare il faro dal mare con escursioni in barca o percorrendo il sentiero costiero che dal Lido di Capoliveri sale verso la fortezza.
Curiosità
- L’origine del nome Focardo è incerta; potrebbe derivare da Focardo (dal latino focus, fuoco), riferendosi al segnale luminoso che veniva acceso dal forte ancor prima dell’installazione del faro.
- A poca distanza si trovano calette poco frequentate, come Barbarossa e Zuccale, ideali per una sosta balneare prima di proseguire verso Porto Azzurro.
FAQ
È possibile visitare il forte e il faro?
Il forte è proprietà militare; gli accessi sono consentiti solo in rare occasioni culturali. Il faro non è visitabile internamente.
Come si vede il faro dal mare?
Numerose gite partono da Porto Azzurro e circumnavigano Capo Focardo. Dal nostro hotel possiamo organizzare un’escursione in barca.
5 Faro di Scoglio d’Africa (Formiche di Montecristo)
Caratteristiche e posizione
Il farro dello Scoglio d’Africa si trova su una piccola formica (scoglio) circa 5 km a ovest dell’isola di Montecristo e 30 km a sud di Pianosa . Costruito nel 1867 , il faro è una torre in pietra con base tronco-conica e lanterna alta 16 m; la luce si trova a 19 m s.l.m. . La lanterna emette un lampo bianco ogni 5 secondi con portata di 12 miglia . Dal 2008 il faro è alimentato da pannelli solari.
Storia e difficoltà costruttive
La costruzione su uno scoglio battuto dalle onde richiese ingenti lavori: i massi furono tagliati nella vicina isola di Pianosa e trasportati via mare. La base conica serve a respingere la furia delle mareggiate; ancora oggi, d’inverno, le onde lo avvolgono. Il faro è stato automatizzato negli anni 1990. L’isola è inaccessibile; solo i tecnici della Marina Militare vi sbarcano per manutenzione.
Come avvicinarlo
Le escursioni che partono dall’Elba raramente si spingono fino allo Scoglio d’Africa, ma alcune compagnie propongono giri in barca che circumnavigano Pianosa e Montecristo. Il faro si vede da lontano anche dalla costa sud-occidentale dell’Elba nelle giornate limpide. Il nostro consiglio è di abbinare la visita a una gita a Pianosa, un’isola ex penitenziaria ora riserva integrale.
FAQ
Perché si chiama Scoglio d’Africa?
Poiché quest’isolotto rappresentava un pericolo per le navi provenienti dal Nord Africa; nelle carte nautiche era indicato come segnale di allerta.
È abitato?
No, lo scoglio è privo di vegetazione e non ospita nessuno.
È visibile da terra?
Solo nelle giornate limpide dalla costa sud dell’Elba o dal Monte Capanne.
6 Faro di Monte Poro (Capo Poro)
Descrizione
Il faro di Monte Poro, situato sulla sommità omonima lungo la costa sud-occidentale, fu attivato nel XX secolo ed è un piccolo faro alto 7 m con lanterna in alluminio . La luce è a 160 m sul livello del mare e, grazie alla posizione elevata, è visibile a 16 miglia nautiche . La lanterna emette un lampo bianco ogni 5 secondi . La struttura è composta da un corpo quadrato in cemento che ospitava l’equipaggiamento e da un’antenna per le telecomunicazioni.
Accesso e panorami
Per arrivarvi occorre un percorso di trekking. Si parte da Marina di Campo o dal S. Ilario e si sale verso Monte Poro lungo un sentiero che attraversa macchia mediterranea e vecchi terrazzamenti. Il panorama sulla costa è impareggiabile: si ammirano Golfo di Campo, Lacona, l’isolotto di Isola della Triglia e, nelle giornate limpide, l’isola di Pianosa. Il faro non è aperto, ma si può ammirare la struttura dall’esterno.
Curiosità
- Il faro ospita un ottica di 5ª ordine Fresnel . Anche se di piccole dimensioni, la sua posizione elevata rende la luce fondamentale per chi entra nel golfo.
- Sul Monte Poro è stato eretto un memoriale dedicato alla battaglia del 17 giugno 1944, quando la resistenza elbana e le truppe alleate liberarono l’isola dai tedeschi.
FAQ
Quanto dura l’escursione?
Da S. Ilario circa 1 ora e 30 minuti, con dislivello moderato. Portare acqua e scarpe adatte.
Il faro è accessibile in auto?
No, solo a piedi o in mountain bike.
È presente qualche segnaletica sul posto?
Sì, un pannello del Parco Nazionale spiega la flora, la fauna e la storia del faro.
7 Faro di Marina di Campo
Storia e struttura
Nel centro del golfo meridionale dell’Elba sorge Marina di Campo, antico borgo marinaro e oggi località balneare. Sulla collina che sovrasta il porto si trova un piccolo faro attivo sin dal 1901 . La struttura attuale è costituita da un paletto bianco con lanterna rossa montata su un edificio giallo ; la luce si trova a 34 m s.l.m. . Il fanale emette un lampo bianco ogni 3 secondi .
Funzione e importanza
Anche se modesto, il faro di Marina di Campo è essenziale per i diportisti che entrano nella darsena di Campo nell’Elba. Segnala l’inizio del molo e, combinato con la luce del Monte Poro, guida le imbarcazioni lungo la baia. L’edificio su cui è montato ospita l’ufficio della Guardia Costiera.
Come raggiungerlo
Da Lacona si raggiunge Marina di Campo in 15 minuti d’auto. Il faro si trova alle spalle della chiesa; una scalinata conduce all’edificio giallo. L’area è accessibile e si può fotografare la lanterna, ma non è possibile entrarvi. Dal belvedere si ammirano la lunga spiaggia sabbiosa di Campo e le colline circostanti.
Curiosità
- La stazione fu istituita nel 1901 ma la data della costruzione dell’attuale fanale non è certa ; alcune fonti parlano di un rifacimento nel secondo dopoguerra.
- Durante le feste patronali di S. Gaetano a fine agosto, il faro è decorato con bandierine e il molo si illumina di lumini.
FAQ
Il faro è visibile di giorno?
Sì, è un piccolo palo bianco con lanterna rossa montato su un edificio giallo .
C’è un sentiero per arrivare?
Si può arrivare in cima al colle attraverso le scalinate dietro la piazza principale.
8 Faro dello Scoglietto di Portoferraio
Storia e descrizione
Il faro dello Scoglietto è un piccolo faro situato su un isolotto roccioso, Scoglietto, davanti a Portoferraio. L’isolotto, privo di vegetazione, si trova a 1,4 km da Punta Capo Bianco e a 1 km da Punta Falconaia . Il primo faro fu costruito nel 1910 ma venne distrutto durante la Seconda guerra mondiale; fu ricostruito nel 1945 . La torre in pietra alta 8 m è costituita da due stadi cilindrici con balcone e lanterna ; la luce si trova a 24 m s.l.m. . La lanterna, alimentata da pannelli fotovoltaici, emette due lampi bianchi alternati ogni 6 secondi con portata di 5 miglia .
Accesso e attività
Lo Scoglietto è raggiungibile solo via mare; molte compagnie di diving organizzano immersioni nelle acque circostanti, considerate riserva marina ricca di fauna. Le immersioni permettono di osservare cernie, barracuda e gorgonie colorate. L’isolotto non è visitabile, ma i sub possono ancorare nelle vicinanze. Dal traghetto che arriva a Portoferraio, il faro è ben visibile sulla sinistra.
Curiosità
- La ricostruzione del 1945 utilizzò pietra locale e una lanterna metallica bianca. Il faro è completamente automatizzato e controllato a distanza dalla Marina Militare .
- L’area intorno allo Scoglietto è famosa per l’immersione “Le Gorgonie”; la protezione della riserva ha consentito la crescita di coralli e pesci di grandi dimensioni.
FAQ
Posso sbarcare allo Scoglietto?
No, l’isolotto è riserva integrale e il faro non è visitabile internamente; si può solo circumnavigarlo in barca.
Dove si trova esattamente?
A circa 1,4 km da Punta Capo Bianco e 1 km da Punta Falconaia, davanti a Portoferraio .
Quante persone lavorano al faro?
Nessuna: il faro è completamente automatizzato e alimentato da pannelli solari .
9 Torre del Gallo (Moletto della Sanità)
Storia e simbolo
La torre del Gallo è una torre costiera del porto di Portoferraio costruita nel 1733 e ricostruita nel 1934 . Deve il nome alla presenza, sulla sommità, di un gallo in bronzo dorato realizzato, secondo la tradizione, dallo scultore Giambologna; la scultura simboleggiava la “nuova alba” di Cosmopoli, la città fortificata fondata da Cosimo I de’ Medici . Il gallo venne trafugato alla fine del XVIII secolo . La torre si trova sul Moletto della Sanità, che chiude a sud-ovest l’area portuale .
Il faro del Moletto della Sanità
Nel 1902 la Marina Militare installò sulla torre un fanale denominato Faro del Moletto della Sanità . La torre è alta 5 m con focale a 7 m s.l.m. . Il faro, alimentato elettricamente, emette due luci rosse continue per illuminare il molo . La lampada è da 60 W e la struttura è automatizzata .
Architettura
La torre ha pianta quadrata e basamento scarpato con galleria interna. Sulla facciata orientale sporge una piccola struttura quadrata coronata da un gallo metallico . Originariamente fu sede del lazzeretto (ospedale marittimo); dopo il rifacimento del molo divenne caserma della Guardia di Finanza .
Visita e curiosità
Oggi la torre del Gallo si può osservare dal molo e dai traghetti. La passeggiata del porto conduce a pochi metri dalla base; la struttura non è visitabile internamente. Le fotografie al tramonto mettono in risalto la silhouette del gallo contro il cielo rosa.
FAQ
Perché si chiama Torre del Gallo?
Per il gallo dorato che un tempo coronava la sommità .
Che funzione ha il faro?
Illuminare il molo e segnalare ai naviganti l’ingresso della darsena con due luci rosse continue .
Si può salire?
No, la torre è chiusa al pubblico ma si osserva bene dalla passeggiata.
10 Torre della Linguella (Torre del Martello)
Origini e storia
La Torre della Linguella, nota anche come Torre del Martello, si trova all’estremità settentrionale della rada di Portoferraio. Fu costruita nel 1548 dai Medici sui resti di un edificio romano, accanto alla villa marittima della Linguella . La torre aveva funzione difensiva ma veniva utilizzata anche come magazzino del sale . Nel XVIII secolo i Lorena la dismisero e la trasformarono in prigione . Tra i detenuti più noti vi furono l’anarchico Giovanni Passannante , il brigante Carmine Crocco e il futuro presidente Sandro Pertini, recluso negli anni 1933–1935 . Negli anni 1970 la torre fu restaurata .
Architettura
La torre ha una pianta ottagonale, con cordonatura alla base e massicci beccatelli (mensole) che sorreggono la terrazza . Sei lati poggiano direttamente sulla riva rocciosa. La parte superiore sporge rispetto a quella inferiore. Le mura sono rivestite in laterizio con tratti di cortina in pietra . Adiacenti alla torre si trovano resti di bastioni e della villa romana. La Marina Militare ha installato un fanale a luce ritmica (lampada da 60 W) sull’angolo occidentale della mura, alimentato inizialmente a corrente elettrica e oggi da pannello fotovoltaico . La luce verde continua serve a illuminare l’area portuale .
Visita e museo
La torre ospita un piccolo museo archeologico che espone reperti della villa romana, mosaici e ceramiche. La terrazza offre viste sulla rada e su Portoferraio. La visita può essere abbinata a un tour delle fortezze medicee. Per chi arriva in traghetto, la torre è uno dei primi monumenti visibili.
FAQ
Perché è chiamata Torre del Martello?
Per la sua forma massiccia e ottagonale che ricorda la testa di un martello.
Si può visitare?
Sì, la torre è aperta al pubblico come museo. Contattate il nostro staff per orari e biglietti.
Perché ospitava un faro?
La Marina Militare ha installato un fanale sulla muraglia per illuminare il porto con una luce verde .
11 Faro di Rio Marina (disattivato)
Cenni storici
Nella cittadina di Rio Marina, sul lato orientale dell’Elba, sorge un piccolo faro costruito nel 1914 su un masso sporgente del molo. La torre esagonale in mattoni, alta 4,5 m, possedeva una merlatura neo‑medievale . Serviva a illuminare il vecchio pontile delle miniere di ferro; quando nel 1960 il molo fu ampliato, il faro divenne inutile e fu dismesso. Oggi la lanterna è stata rimossa, ma la torre resta come elemento architettonico.
Visita
Il faro è facilmente raggiungibile percorrendo il lungomare di Rio Marina. Una scalinata porta sulla roccia dove sorge la torre; da lì si gode la vista sul porto. L’edificio color mattone contrasta con l’acqua turchese e le imbarcazioni rosso ruggine tipiche delle miniere.
FAQ
Il faro è ancora in funzione?
No, è stato dismesso negli anni 1960 .
La torre è accessibile?
Si può salire fino alla base attraverso una scalinata, ma la lanterna non esiste più.
Perché Rio Marina aveva un faro?
Per segnalare l’ingresso del porto, importante per il caricamento del minerale di ferro sui piroscafi.
12 Semaforo di Montegrosso (Marciana)
Storia e finalità
Sul promontorio di Montegrosso, all’estremità settentrionale dell’Elba, sorge un semaforo marittimo dismesso. La struttura, costruita nel XIX secolo, fu attivata nel 1842 come punto d’osservazione dell’allora Regia Marina. Posto a 348 m s.l.m., il semaforo monitorava il traffico navale tra il mar Ligure e il canale di Piombino . Servì anche come osservatorio meteorologico fino al 1960 e fu utilizzato durante la Seconda guerra mondiale come postazione antiaerea .
Architettura e stato attuale
La stazione era composta da un edificio a due livelli con sezione rettangolare e un corpo semicircolare. Oggi è in rovina: il tetto è crollato, restano le murature e la base delle antenne. I resti del semaforo sono raggiungibili tramite un sentiero che parte da Cavo o da Nisporto. Il panorama sulla costa settentrionale dell’Elba e sul continente è spettacolare.
Curiosità
- Oltre a controllare il traffico marittimo, la stazione raccoglieva i dati meteorologici per l’istituto idrografico. Gli operatori comunicavano con bandiere e segnali luminosi.
- Durante la guerra, fu equipaggiata con cannoni contraerei e bunker sotterranei.
FAQ
Che cos’è un semaforo marittimo?
Una stazione di segnalazione che, tramite fanali, bandiere e telegrafo, comunicava con le navi e con altri semafori per coordinare il traffico e le segnalazioni meteorologiche.
È una camminata difficile?
Sì, richiede circa 1 ora di salita su sentiero boscoso. Consigliamo scarpe da trekking e acqua.
13 Stazione di vedetta di Capo Ortano
Storia e funzione
La stazione di vedetta di Capo Ortano si trova lungo la costa orientale, su un promontorio che chiude la baia di Rio Marina. Fu progettata nel 1827 e serviva da punto di osservazione per la Regia Marina . La postazione era situata a circa 150 m s.l.m. ed era dotata di una luce (fanale) per segnalare di notte . Durante la Seconda guerra mondiale fu utilizzata come osservatorio antiaereo .
Architettura e stato attuale
La stazione era costituita da un edificio rettangolare con finestre rivolte verso il mare; una torretta ospitava le antenne radio/telegrafiche. Oggi rimangono solo i muri perimetrali; il tetto è crollato. Il sito si raggiunge con un breve sentiero dal camping Ortano o dalla strada panoramica che porta a Capoliveri.
Curiosità
- Capo Ortano ospita la sorgente dell’antica miniera di ferro di Rio Marina; la postazione controllava anche il traffico legato all’attività estrattiva.
- Nei pressi della stazione si trova una piccola spiaggia di ciottoli frequentata dagli amanti dello snorkeling.
FAQ
C’è ancora un faro funzionante?
No, la stazione non è più operativa; restano i ruderi e la vista panoramica.
Vale la pena visitarla?
Sì, per l’interesse storico e la vista sul canale di Piombino e l’isola di Palmaiola.
14 Semaforo di Campo alle Serre
Storia
Il semaforo di Campo alle Serre, detto anche Telegrafo di Campo alle Serre, è un semaforo marittimo dismesso situato nell’entroterra di Chiessi, sul versante occidentale dell’Elba. Fu costruito nel 1888 con decreto del re Umberto I e attivato dalla Regia Marina . Sorgerà sul luogo di una precedente postazione di avvistamento cinquecentesca chiamata Guardia al Turco . La stazione era posta a 601 m s.l.m. e affacciava sul canale di Corsica, con l’obiettivo di monitorare il traffico navale e fornire un segnale luminoso notturno ai naviganti . Nel 1920 fu attivato anche un osservatorio meteorologico che registrò dati fino al 1953; in quell’anno la struttura fu probabilmente dismessa .
Architettura e stato attuale
Dell’impianto restano oggi i ruderi di un edificio a due corpi: un blocco principale rettangolare su due livelli in muratura e un corpo semicircolare sul lato occidentale . Del complesso è ancora visibile l’antenna metallica (traliccio) che serviva alle comunicazioni radio-telegrafiche . Il tetto è crollato e non ci sono porte né finestre; sul tetto del corpo semicircolare sono presenti i resti di una struttura ottagonale (tiburio) che ospitava il punto di avvistamento e la lanterna .
Leggende e curiosità
Nel febbraio 1908 lo scrittore Guido Milanesi soggiornò qui come ispettore militare; l’esperienza ispirò il romanzo “Thalatta” . Il libro racconta la tragica leggenda di Marinella di Chiessi, una giovane innamorata del semaforista genovese Osvaldo Schiaffino .
Come raggiungerlo
Si arriva al semaforo percorrendo la Gran Traversata Elbana (GTE) o il sentiero n. 125 da Pomonte, poi deviando sul n. 176. Il cammino attraversa boschi di leccio e radure con panorama spettacolare su Corsica, Capraia e Pianosa. Dal nostro hotel a Lacona si impiegano circa 45 minuti in auto fino a Pomonte e poi circa 2 ore di trekking.
FAQ
Che cosa significava “Guardia al Turco”?
Era una torre cinquecentesca che vigilava sulle incursioni dei corsari turchi nelle coste dell’Elba .
È rimasta la lanterna?
No, il faro è dismesso dal 1953 . Resta solo il traliccio e la struttura.
È un percorso per tutti?
La salita richiede un po’ di allenamento, ma il panorama e il fascino storico ripagano.
15 Altre torri e luci minori dell’Elba
Oltre alle strutture descritte, sull’isola esistono piccole luci di segnalazione e torri integrate nei moli. Per completezza menzioniamo:
- Faro del porto di Portoferraio: fanale verde su un palo alla testa del molo; guida l’ingresso dei traghetti. Non è visitabile.
- Faro di Pianosa (isola a sud dell’Elba): costruito nel 1864 su una torre di 19 m, emette due lampi bianchi ogni 10 s . Pianosa è visitabile con escursioni autorizzate.
- Fanali di Punta Ala, Marina di Scarlino e Piombino: luci del litorale toscano visibili dai traghetti per l’Elba .
Itinerari: il Cammino dei Fari dell’Elba
Gli appassionati di trekking possono seguire un percorso a tappe che collega gran parte delle strutture viste. Vari siti (Lasca la Randa, Isola d’Elba app) propongono il Cammino dei Fari in 6 o 7 tappe. Vi offriamo una nostra versione di itinerario, modulabile secondo il vostro tempo e i vostri interessi. Ogni tappa parte da o è facilmente raggiungibile dall’Hotel Giardino.
| Tappa | Partenza/Arrivo | Fari/Torri visitati | Lunghezza & difficoltà | Consigli | 
|---|---|---|---|---|
| 1. Da Lacona a Capo Focardo | Partenza a piedi dall’Hotel Giardino; salita al promontorio di Capo Stella, poi sentiero costiero fino a Capo Focardo e ritorno in bus | Faro di Capo Focardo, spiagge di Felciaio e Lido | ~12 km, media | Portare acqua e costume; possibilità di tuffarsi nelle calette. | 
| 2. Portoferraio e le sue torri | In auto o bus a Portoferraio; visita al Forte Stella, Faro di Forte Stella, Torre della Linguella, Torre del Gallo e passeggiata al molo; rientro | Forte Stella, Faro, Torre della Linguella, Torre del Gallo, Scoglietto (vista) | 5 km, facile | Consigliato biglietto cumulativo per fortezze; pranzo nel centro storico. | 
| 3. L’ovest selvaggio: Patresi e Punta Polveraia | Da Lacona in auto fino a Patresi; breve escursione al faro e spiaggetta di Polveraia; proseguire per Chiessi o Pomonte; visita al Semaforo di Campo alle Serre per i più allenati | Faro di Punta Polveraia, Semaforo di Campo alle Serre (facoltativo) | 6–14 km, medio-impegnativo | Indispensabili scarpe da trekking. Tramonto su Corsica. | 
| 4. Miniera di Rio e torri orientali | Visita a Rio Marina (parco minerario, faro dismesso), poi escursione a Capo Ortano e al forte di Forte Focardo | Faro di Rio Marina, Stazione di Capo Ortano, Faro di Capo Focardo | 10 km, media | Interessante abbinamento fra storia mineraria e fari. | 
| 5. Monte Poro e Marina di Campo | Escursione da Marina di Campo al faro di Monte Poro; rientro via San Piero e visita al faro di Marina di Campo | Faro di Monte Poro, Faro di Marina di Campo | 8 km, media | Ottimo punto panoramico; raccomandata bici MTB. | 
| 6. Isolotti e litorale nord | Gita in barca (da Portoferraio o Marciana Marina) verso Scoglietto, Palmaiola e, se possibile, Scoglio d’Africa; snorkeling e foto | Faro dello Scoglietto, Faro di Palmaiola, Faro di Scoglio d’Africa | Variabile, facile (via mare) | Prenotare con agenzie locali. Evitare giornate ventose. | 
Queste tappe sono flessibili: potete sceglierne una o combinarle durante il vostro soggiorno. Il nostro staff è a disposizione per organizzare trasporti, picnic e prenotazioni.
Cosa visitare nei dintorni dell’Hotel Giardino
L’Hotel Giardino si trova a Lacona, località che offre molto più di una bellissima spiaggia. Ecco alcune idee per trascorrere il tempo quando non siete in esplorazione dei fari.
Spiagge vicine
- Spiaggia di Lacona: ampia baia di sabbia dorata lunga 1,2 km, con fondale che digrada dolcemente. Ideale per famiglie. A pochi metri dal nostro hotel, è raggiungibile tramite un sentiero nel parco .
- Laconella: piccola baia nascosta a ovest di Lacona, raggiungibile in 15 minuti a piedi. Offre acque cristalline e scogli perfetti per lo snorkeling.
- Felciaio e Capo Stella: calette incastonate nel promontorio di Capo Stella. Il sentiero parte vicino al camping e offre scorci su tutta la baia.
Borghi e località
- Capoliveri: borgo collinare a 10 minuti d’auto. Passeggiando fra vicoli, botteghe e piazze, si respira un’atmosfera vivace. Da non perdere la piazza Matteotti con vista sulla baia e la miniera del Ginevro.
- Porto Azzurro: grazioso porto con lungomare, ristoranti e negozi. Nelle vicinanze si trovano il Santuario della Madonna di Monserrato e, naturalmente, il Faro di Capo Focardo.
- Marina di Campo: vivace centro turistico con lungomare, negozi e la lunghissima spiaggia. È il punto di partenza per l’escursione al Monte Poro.
- Portoferraio: capoluogo dell’isola, ricco di storia. Oltre ai fari, consigliamo di visitare la Villa dei Mulini, residenza di Napoleone, e il Museo Archeologico della Linguella.
Natura e trekking
- Monte Capanne: la cima più alta dell’isola. Si può raggiungere con cabinovia da Marciana o con un’escursione impegnativa. La vista panoramica abbraccia l’arcipelago e la Corsica.
- Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: Lacona e i dintorni fanno parte del parco. Numerosi sentieri attraversano pinete, dune e macchia, come il percorso delle orchidee primaverili.
- Sentiero delle Minierine: breve percorso ad anello che parte da Capoliveri e porta ai resti di miniere, con vista su Porto Azzurro.
Attività e servizi
Alla reception dell’Hotel Giardino organizziamo:
- Gite in barca: costeggiando il promontorio di Capo Stella e Capo Focardo; snorkeling allo Scoglietto o in altre baie.
- Noleggio bici e scooter: per esplorare l’isola in autonomia.
- Immersioni e snorkeling: in collaborazione con centri diving locali; i fondali di Lacona e dello Scoglietto ospitano cernie, cernioine e gorgonie.
- Cene tipiche: nel nostro ristorante con piatti della tradizione elbana (cacciucco, stoccafisso, gurguglione). Accomodiamo le esigenze di vegetariani, bambini e persone con intolleranze .
Domande frequenti generali
Per concludere la guida, rispondiamo ad alcune domande che gli ospiti ci rivolgono spesso.
Qual è il periodo migliore per visitare l’Elba e i suoi fari?
La primavera (aprile–giugno) offre temperature miti, fioriture e poca folla. L’autunno (settembre–ottobre) regala ancora giornate calde e mare piacevole, con l’aggiunta di colori suggestivi. In estate, l’isola è più affollata e le giornate molto calde; consigliamo di organizzare le escursioni ai fari nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio. In inverno alcuni sentieri possono essere battuti dai venti, ma i fari sono sempre visibili dall’esterno.
È necessario noleggiare un’auto per visitare i fari?
Non è indispensabile, ma consigliato. La rete dei bus collega le principali località, ma gli orari sono limitati. Con l’auto o lo scooter potrete raggiungere agevolmente i punti di partenza dei sentieri. Offriamo parcheggio numerato e possiamo consigliarvi il noleggiatore più adatto.
Serve prenotare il traghetto in anticipo?
Sì, soprattutto nei mesi estivi e nei weekend. Come ospiti dell’Hotel Giardino, potete usufruire di tariffe scontate . Vi assisteremo nella scelta dell’orario ideale in base alle vostre visite.
I fari sono accessibili a bambini e anziani?
Molti fari si trovano su promontori con sentieri relativamente facili (Forte Stella, Capo Focardo, Marina di Campo). Altri richiedono un buon allenamento (Punta Polveraia, Monte Poro, Campo alle Serre). Vi forniremo indicazioni precise su difficoltà e durata per scegliere le escursioni più adatte alla vostra famiglia.
È possibile pernottare nei fari?
No, sull’Elba non esistono fari adibiti a guesthouse. Tutti i fari sono gestiti dalla Marina Militare e non prevedono alloggi per turisti. La base migliore per il vostro soggiorno resta l’Hotel Giardino!
Cosa devo portare per un’escursione ai fari?
Scarpe da trekking, acqua, cappello e crema solare. Per i sentieri più impegnativi consigliamo bastoncini da trekking e giacca a vento. Binocolo e macchina fotografica sono utili per avvistare il faro e la fauna (gabbiani, falchi pellegrini).
Ci sono leggende legate ai fari?
Sì, l’Elba è ricca di racconti. La leggenda di Marinella di Chiessi e del semaforista del Campo alle Serre , che trovò fine tragica per amore, è una delle storie più romantiche. Altra leggenda racconta che il gallo dorato della Torre del Gallo fu rubato da pirati saraceni per portarlo al sultano.
Conclusione
L’Isola d’Elba offre una combinazione unica di natura, storia e cultura marittima. I fari e le torri costiere descritti in questa guida sono testimonianze tangibili di secoli di navigazione e di difesa. Ogni struttura ha una storia diversa: dall’imponente Forte Stella con i suoi lampi bianchi e rossi alla romantica torre della Linguella, passando per gli isolati faraglioni di Palmaiola e Scoglio d’Africa. Percorrendo i sentieri che collegano questi luoghi, ci si immerge in paesaggi mozzafiato, profumi di macchia mediterranea e panorami su isole lontane.
Come staff dell’Hotel Giardino, speriamo di avervi trasmesso l’amore per questi luoghi e la voglia di scoprirli di persona. La nostra struttura vi accoglierà con ospitalità autentica , servizi pensati per gli esploratori e la comodità di una posizione strategica . Dalla colazione al ritorno serale, saremo al vostro fianco per consigliarvi i migliori itinerari, prenotare gite, suggerire ristoranti e garantirvi un’esperienza indimenticabile.
Vi aspettiamo a braccia aperte per partire insieme alla scoperta dei fari più belli dell’Elba!
Qui di seguito per prenotare direttamente un soggiorno all’Hotel Giardino:
